
Il Decalogo prosegue soffermandosi sul senso e lโimportanza delle parole, che vanno pensate bene considerando lโimpronta che lasciano sulla rete; sulla sacralitร della persona, che non va identificata con le sue opinioni; sul valore della riservatezza e la necessitร di ponderare like e condivisioni verificando prima le notizie; sul necessario distinguo tra vita e amicizie on line e vita e relazioni reali. Rispetto allโodio, infine, il Decalogo sottolinea: โGli insulti non sono argomenti e i like agli insulti sonoโฆ insultiโ.
โNon si tratta di demonizzare i social ma di darci delle regoleโ, ha spiegato Pietro Alviti, presidente diocesano dellโAzione cattolica di Frosinone e membro dellโรฉquipe che ha messo a punto il Decalogo. โBisogna imparare a essere buoni cristiani e a non offendere anche sui social. Questo lโobiettivo principale del Decalogo, che il vescovo, mons. Ambrogio Spreafico, e la diocesi vogliono offrire a tuttiโ, ha aggiunto. La raccolta di indicazioni sullo stile da tenere nelle piattaforme virtuali elaborata dalla diocesi della Ciociaria รจ frutto di una riflessione sollecitata nei mesi scorsi da mons. Spreafico, che in diversi interventi ha invitato a esprimersi in maniera pacifica sui social e ha definito i โmi piaceโ a post violenti e che incitano allโodio come โun peccato da confessareโ per i cristiani.
Il Decalogo per i social
- Le persone che “incontri” sui social sono reali.
Sono come te, persone che gioiscono, soffrono, amano… vanno sempre rispettate! - Le parole servono a comunicare.
Danno senso a ciรฒ che siamo e che viviamo… non usarle male, possono ferire e anche uccidere! - Le parole hanno bisogno di essere… pensate.
Prenditi tutto il tempo necessario per scegliere quelle piรน adatte! - Quello che scrivi sui social lascia un “segno’.
ร la tua impronta digitale che ti connoterร per lunghi periodi. Chiunque scriverร il tuo nome su un motore di ricerca vedrร questa impronta… - Le opinioni sono… opinabili, mentre le persone sono intoccabili/sacre.
Se qualcuno non la pensa come te non per questo รจ da odiare o da combattere o da insultare. E qualcuno con cui discutere… non un nemico! - La condivisione di immagini e post non รจ un gesto automatico.
I testi e le immagini da condividere vanno letti e valutati… se condividi una notizia falsa, anche tu contribuisci alla menzogna. - Gli insulti non sono argomenti e i like agli insulti sono…insulti.
- La riservatezza sulla propria vita รจ un valore.
Non รจ necessario scrivere tutto proprio tutto di quello che faiโฆ - La corrispondenza tra quello che scrivi sui social e quello che diresti a voce รจ fondamentale.
Non nasconderti dietro uno schermo! - I ‘mila” amici sui social non sono amici ma conoscenti.
Impegna il tuo tempo per costruire e mantenere relazioni vere di amicizia e affetto!
