Papa Francesco ai Partecipanti al Seminario “Il bene comune nell’era digitale”

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Promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura e dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale

Signori Cardinali,
cari fratelli e sorelle
,

do il mio benvenuto a tutti voi partecipanti allโ€™Incontro sul โ€œBene comune nellโ€™era digitaleโ€, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura e dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; e ringrazio il Cardinale Ravasi per la sua introduzione. I notevoli sviluppi nel campo tecnologico, in modo particolare quelli sullโ€™intelligenza artificiale, presentano risvolti sempre piรน significativi in tutti i settori dellโ€™agire umano; pertanto, considero che siano piรน che mai necessari dibattiti aperti e concreti su questo tema.

Nellโ€™Enciclica sulla cura della casa comune ho tracciato un parallelismo basilare: lโ€™indiscutibile beneficio che lโ€™umanitร  potrร  trarre dal progresso tecnologico (cfr Laudato siโ€™, 102) dipenderร  dalla misura in cui le nuove possibilitร  a disposizione saranno usate in maniera etica (cfr ibid., 105). Questa correlazione richiede che, di pari passo con lโ€™immenso progresso tecnologico in corso, vi sia un adeguato sviluppo della responsabilitร  e dei valori.

In caso contrario, un paradigma dominante โ€“ il ยซparadigma tecnocraticoยป (cfr ibid., 111) โ€“, che promette un progresso incontrollato e illimitato, si imporrร  e forse, persino, eliminerร  altri fattori di sviluppo con enormi pericoli per lโ€™umanitร  intera. Con i vostri lavori, avete voluto contribuire a prevenire questa deriva e a rendere concreta la cultura dellโ€™incontro e il dialogo interdisciplinare.

Molti di voi sono importanti attori in vari ambiti delle scienze applicate: tecnologia, economia, robotica, sociologia, comunicazione, cyber-sicurezza, e anche della filosofia, dellโ€™etica e della teologia morale. Proprio per questo, voi esprimete non solo diverse competenze ma anche sensibilitร  differenti e approcci variegati di fronte alle problematiche che fenomeni come lโ€™intelligenza artificiale aprono nei settori di vostra pertinenza. Vi ringrazio di aver voluto incontrarvi in un dialogo inclusivo e fecondo, che aiuti tutti a imparare gli uni dagli altri e non permetta ad alcuno di chiudersi in schemi giร  preconfezionati.

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Lโ€™obiettivo principale che vi siete prefissati รจ alquanto ambizioso: raggiungere dei criteri e dei parametri etici di base, capaci di fornire orientamenti sulle riposte ai problemi etici sollevati dallโ€™uso pervasivo delle tecnologie. Mi rendo conto di come per voi, che rappresentate nello stesso tempo la globalizzazione e la specializzazione del sapere, debba essere arduo definire alcuni principi essenziali in un linguaggio accettabile e condivisibile fra tutti. Tuttavia, non vi siete lasciati perdere dโ€™animo nel cercare di raggiungere tale scopo, inquadrando la valenza etica delle trasformazioni in corso anche nel contesto dei principi stabiliti dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite; infatti, le aree-chiave da voi esplorate hanno sicuramente impatti immediati e concreti sulla vita di milioni di persone.

Comune รจ il convincimento che lโ€™umanitร  si trovi davanti a sfide senza precedenti e completamente inedite. Problemi nuovi richiedono soluzioni nuove: il rispetto dei principi e della tradizione, infatti, deve essere sempre vissuto in una forma di fedeltร  creativa e non di imitazioni rigide o di riduzionismi obsoleti. Quindi, ritengo lodevole che non abbiate avuto paura di declinare, a volte anche in modo preciso, dei principi morali sia teorici, sia pratici, e che le sfide etiche esaminate siano state affrontate proprio nel contesto del concetto di โ€œbene comuneโ€. Il bene comune รจ un bene a cui tutti gli uomini aspirano, e non esiste sistema etico degno di questo nome che non contempli tale bene come uno dei suoi punti di riferimento essenziali.

Le problematiche che siete stati chiamati ad analizzare riguardano tutta lโ€™umanitร  e richiedono soluzioni estendibili a tutta lโ€™umanitร .

Un buon esempio potrebbe essere la robotica nel mondo del lavoro. Da una parte, essa potrร  mettere fine ad alcuni lavori usuranti, pericolosi e ripetitivi โ€“ si pensi a quelli emersi agli inizi della rivoluzione industriale dellโ€™Ottocento โ€“, che causano spesso sofferenza, noia, abbruttimento. Dallโ€™altra parte, perรฒ, la robotica potrebbe diventare uno strumento meramente efficientistico: utilizzato solo per aumentare profitti e rendimenti priverebbe migliaia di persone del loro lavoro, mettendo a rischio la loro dignitร .

Un altro esempio sono i vantaggi e i rischi associati allโ€™uso delle intelligenze artificiali nei dibattiti sulle grandi questioni sociali. Da una parte, si potrร  favorire un piรน grande accesso alle informazioni attendibili e quindi garantire lโ€™affermarsi di analisi corrette; dallโ€™altra, sarร  possibile, come mai prima dโ€™ora, fare circolare opinioni tendenziose e dati falsi, โ€œavvelenareโ€ i dibattiti pubblici e, persino, manipolare le opinioni di milioni di persone, al punto di mettere in pericolo le stesse istituzioni che garantiscono la pacifica convivenza civile. Per questo, lo sviluppo tecnologico di cui siamo tutti testimoni richiede da noi che ci riappropriamo e che reinterpretiamo i termini etici che altri ci hanno trasmesso.

Se i progressi tecnologici fossero causa di disuguaglianze sempre piรน marcate, non potremmo considerarli progressi veri e propri. Il cosiddetto progresso tecnologico dellโ€™umanitร , se diventasse un nemico del bene comune, condurrebbe a una infelice regressione, a una forma di barbarie dettata dalla legge del piรน forte. Perciรฒ, cari amici, vi ringrazio perchรฉ con i vostri lavori vi impegnate in uno sforzo di civiltร , che si misurerร  anche sul traguardo di una diminuzione delle disuguaglianze economiche, educative, tecnologiche, sociali e culturali.

Voi avete voluto gettare delle basi etiche di garanzia per difendere la dignitร  di ogni persona umana, convinti che il bene comune non puรฒ essere dissociato dal bene specifico di ogni individuo. Fino a quando una sola persona rimarrร  vittima di un sistema, per quanto evoluto ed efficiente possa essere, che non riesce a valorizzare la dignitร  intrinseca e il contributo di ogni persona, il vostro lavoro non sarร  terminato.

Un mondo migliore รจ possibile grazie al progresso tecnologico se questo รจ accompagnato da unโ€™etica fondata su una visione del bene comune, unโ€™etica di libertร , responsabilitร  e fraternitร , capace di favorire il pieno sviluppo delle persone in relazione con gli altri e con il creato.

Cari amici, vi ringrazio per questo incontro. Vi accompagno con la mia benedizione. Che Dio benedica tutti voi. E vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie.

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