Per tre volte il Signore chiede a Pietro di proclamare il suo amore, di dichiararlo apertamente. ร logico chiederci: perchรฉ l’ha fatto? Evidentemente l’ha fatto perchรฉ lo avvertiva come un bisogno molto importante di Pietro: tre volte Pietro l’aveva rinnegato, tre volte davanti a tutti lo invita a proclamare il suo amore.
ร interessante questo particolare: a ogni proclamazione di amore segue una consegna precisa di Gesรน. Gesรน conferisce un compito e una responsabilitร solenne: ยซPasci le mie pecorelleยป, il che in sostanza significa: da’ la prova che mi ami, spendendoti per i tuoi fratelli, diventando strumento di salvezza per i tuoi fratelli. [โฆ] Alla terza dichiarazione solenne di Pietro, Gesรน chiede veramente tutto: chiede nientemeno che l’offerta della vita. Disse: ยซSeguimi!ยป. ยซQuesto disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dioยป.
Non รจ certo impossibile che il nostro amore se ne stia tranquillamente nel vago; dobbiamo sempre temere che resti ovattato di belle parole. Finchรฉ stiamo solo nel mondo delle belle parole, non siamo sicuri di amare veramente il Signore. E allora Gesรน smantella le parole e aiuta a verificarle con la concretezza: ยซPasci! ยป. Cioรจ: aiuta! salva! Che per Pietro significa: istruisci, organizza, cioรจ spenditi per i tuoi fratelli per amore verso di me, perchรฉ te lo dico io stesso.
ร sempre incombente il pericolo che nella nostra preghiera del cuore non scendiamo alla concretezza. Gesรน pretende la concretezza dell’amore.
Vigiliamo dunque sulla concretezza della nostra preghiera del cuore: dobbiamo alzarci dai piedi del Signore con in mano una verifica precisa del nostro amore, un dono preciso, una conversione precisa.
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E dobbiamo essere attenti che non sia un dono scelto soltanto da noi, ma scelto veramente da lui, gradito a lui, voluto e specificato da lui: maturato cioรจ nella preghiera. [โฆ] Pietro probabilmente avrebbe dato altro al Signore; il Signore invece gli chiede di fare bene il Capo, un capo capace di pascere, cioรจ di nutrire il gregge, e un capo tanto impegnato col gregge da essere pronto a giocare anche la vita quando sarebbe scoppiata la persecuzione.
A. GASPARINO, Maestro insegnaci a pregare, Torino, Elle Di Ci, 1993, 205-207
