Messaggio di Papa Francesco per la LIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 2019

Data:

- Pubblicitร  -

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA 53ma GIORNATA MONDIALE
DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

ยซ โ€œSiamo membra gli uni degli altriโ€ (Ef 4,25).
Dalle social network communities alla comunitร  umana ยป

Cari fratelli e sorelle,

da quando internet รจ stato disponibile, la Chiesa ha sempre cercato di promuoverne lโ€™uso a servizio dellโ€™incontro tra le persone e della solidarietร  tra tutti. Con questo Messaggio vorrei invitarvi ancora una volta a riflettere sul fondamento e lโ€™importanza del nostro essere-in-relazione e a riscoprire, nella vastitร  delle sfide dellโ€™attuale contesto comunicativo, il desiderio dellโ€™uomo che non vuole rimanere nella propria solitudine.

Le metafore della โ€œreteโ€ e della โ€œcomunitร โ€

Lโ€™ambiente mediale oggi รจ talmente pervasivo da essere ormai indistinguibile dalla sfera del vivere quotidiano. La rete รจ una risorsa del nostro tempo. Eโ€™ una fonte di conoscenze e di relazioni un tempo impensabili. Numerosi esperti perรฒ, a proposito delle profonde trasformazioni impresse dalla tecnologia alle logiche di produzione, circolazione e fruizione dei contenuti, evidenziano anche i rischi che minacciano la ricerca e la condivisione di una informazione autentica su scala globale. Se internet rappresenta una possibilitร  straordinaria di accesso al sapere, รจ vero anche che si รจ rivelato come uno dei luoghi piรน esposti alla disinformazione e alla distorsione consapevole e mirata dei fatti e delle relazioni interpersonali, che spesso assumono la forma del discredito.

Occorre riconoscere che le reti sociali, se per un verso servono a collegarci di piรน, a farci ritrovare e aiutare gli uni gli altri, per lโ€™altro si prestano anche ad un uso manipolatorio dei dati personali, finalizzato a ottenere vantaggi sul piano politico o economico, senza il dovuto rispetto della persona e dei suoi diritti. Tra i piรน giovani le statistiche rivelano che un ragazzo su quattro รจ coinvolto in episodi di cyberbullismo.[1]

- Pubblicitร  -

Nella complessitร  di questo scenario puรฒ essere utile tornare a riflettere sulla metafora della rete posta inizialmente a fondamento di internet, per riscoprirne le potenzialitร  positive. La figura della rete ci invita a riflettere sulla molteplicitร  dei percorsi e dei nodi che ne assicurano la tenuta, in assenza di un centro, di una struttura di tipo gerarchico, di unโ€™organizzazione di tipo verticale. La rete funziona grazie alla compartecipazione di tutti gli elementi.

Ricondotta alla dimensione antropologica, la metafora della rete richiama unโ€™altra figura densa di significati: quella della comunitร . Una comunitร  รจ tanto piรน forte quanto piรน รจ coesa e solidale, animata da sentimenti di fiducia e persegue obiettivi condivisi. La comunitร  come rete solidale richiede lโ€™ascolto reciproco e il dialogo, basato sullโ€™uso responsabile del linguaggio.

รˆ a tutti evidente come, nello scenario attuale, la social network community non sia automaticamente sinonimo di comunitร . Nei casi migliori le community riescono a dare prova di coesione e solidarietร , ma spesso rimangono solo aggregati di individui che si riconoscono intorno a interessi o argomenti caratterizzati da legami deboli. Inoltre, nel social web troppe volte lโ€™identitร  si fonda sulla contrapposizione nei confronti dellโ€™altro, dellโ€™estraneo al gruppo: ci si definisce a partire da ciรฒ che divide piuttosto che da ciรฒ che unisce, dando spazio al sospetto e allo sfogo di ogni tipo di pregiudizio (etnico, sessuale, religioso, e altri). Questa tendenza alimenta gruppi che escludono lโ€™eterogeneitร , che alimentano anche nellโ€™ambiente digitale un individualismo sfrenato, finendo talvolta per fomentare spirali di odio. Quella che dovrebbe essere una finestra sul mondo diventa cosรฌ una vetrina in cui esibire il proprio narcisismo.

La rete รจ unโ€™occasione per promuovere lโ€™incontro con gli altri, ma puรฒ anche potenziare il nostro autoisolamento, come una ragnatela capace di intrappolare. Sono i ragazzi ad essere piรน esposti allโ€™illusione che il social web possa appagarli totalmente sul piano relazionale, fino al fenomeno pericoloso dei giovani โ€œeremiti socialiโ€ che rischiano di estraniarsi completamente dalla societร . Questa dinamica drammatica manifesta un grave strappo nel tessuto relazionale della societร , una lacerazione che non possiamo ignorare.

Questa realtร  multiforme e insidiosa pone diverse questioni di carattere etico, sociale, giuridico, politico, economico, e interpella anche la Chiesa. Mentre i governi cercano le vie di regolamentazione legale per salvare la visione originaria di una rete libera, aperta e sicura, tutti abbiamo la possibilitร  e la responsabilitร  di favorirne un uso positivo.

รˆ chiaro che non basta moltiplicare le connessioni perchรฉ aumenti anche la comprensione reciproca. Come ritrovare, dunque, la vera identitร  comunitaria nella consapevolezza della responsabilitร  che abbiamo gli uni verso gli altri anche nella rete online?

โ€œSiamo membra gli uni degli altriโ€

Una possibile risposta puรฒ essere abbozzata a partire da una terza metafora, quella del corpo e delle membra, che San Paolo usa per parlare della relazione di reciprocitร  tra le persone, fondata in un organismo che le unisce. ยซPerciรฒ, bando alla menzogna e dite ciascuno la veritร  al suo prossimo, perchรฉ siamo membra gli uni degli altriยป (Ef 4,25). Lโ€™essere membra gli uni degli altri รจ la motivazione profonda, con la quale lโ€™Apostolo esorta a deporre la menzogna e a dire la veritร : lโ€™obbligo a custodire la veritร  nasce dallโ€™esigenza di non smentire la reciproca relazione di comunione. La veritร  infatti si rivela nella comunione. La menzogna invece รจ rifiuto egoistico di riconoscere la propria appartenenza al corpo; รจ rifiuto di donarsi agli altri, perdendo cosรฌ lโ€™unica via per trovare se stessi.

La metafora del corpo e delle membra ci porta a riflettere sulla nostra identitร , che รจ fondata sulla comunione e sullโ€™alteritร . Come cristiani ci riconosciamo tutti membra dellโ€™unico corpo di cui Cristo รจ il capo. Questo ci aiuta a non vedere le persone come potenziali concorrenti, ma a considerare anche i nemici come persone. Non cโ€™รจ piรน bisogno dellโ€™avversario per auto-definirsi, perchรฉ lo sguardo di inclusione che impariamo da Cristo ci fa scoprire lโ€™alteritร  in modo nuovo, come parte integrante e condizione della relazione e della prossimitร .

Tale capacitร  di comprensione e di comunicazione tra le persone umane ha il suo fondamento nella comunione di amore tra le Persone divine. Dio non รจ Solitudine, ma Comunione; รจ Amore, e perciรฒ comunicazione, perchรฉ lโ€™amore sempre comunica, anzi comunica se stesso per incontrare lโ€™altro. Per comunicare con noi e per comunicarsi a noi Dio si adatta al nostro linguaggio, stabilendo nella storia un vero e proprio dialogo con lโ€™umanitร  (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Dei Verbum, 2).

In virtรน del nostro essere creati ad immagine e somiglianza di Dio che รจ comunione e comunicazione-di-sรฉ, noi portiamo sempre nel cuore la nostalgia di vivere in comunione, di appartenere a una comunitร . ยซNulla, infatti โ€“ afferma San Basilio โ€“, รจ cosรฌ specifico della nostra natura quanto lโ€™entrare in rapporto gli uni con gli altri, lโ€™aver bisogno gli uni degli altriยป.[2]

Il contesto attuale chiama tutti noi a investire sulle relazioni, ad affermare anche nella rete e attraverso la rete il carattere interpersonale della nostra umanitร . A maggior ragione noi cristiani siamo chiamati a manifestare quella comunione che segna la nostra identitร  di credenti. La fede stessa, infatti, รจ una relazione, un incontro; e sotto la spinta dellโ€™amore di Dio noi possiamo comunicare, accogliere e comprendere il dono dellโ€™altro e corrispondervi.

รˆ proprio la comunione a immagine della Trinitร  che distingue la persona dallโ€™individuo. Dalla fede in un Dio che รจ Trinitร  consegue che per essere me stesso ho bisogno dellโ€™altro. Sono veramente umano, veramente personale, solo se mi relaziono agli altri. Il termine persona denota infatti lโ€™essere umano come โ€œvoltoโ€, rivolto verso lโ€™altro, coinvolto con gli altri. La nostra vita cresce in umanitร  col passare dal carattere individuale a quello personale; lโ€™autentico cammino di umanizzazione va dallโ€™individuo che percepisce lโ€™altro come rivale, alla persona che lo riconosce come compagno di viaggio.

Dal โ€œlikeโ€ allโ€™โ€œamenโ€

Lโ€™immagine del corpo e delle membra ci ricorda che lโ€™uso del social web รจ complementare allโ€™incontro in carne e ossa, che vive attraverso il corpo, il cuore, gli occhi, lo sguardo, il respiro dellโ€™altro. Se la rete รจ usata come prolungamento o come attesa di tale incontro, allora non tradisce se stessa e rimane una risorsa per la comunione. Se una famiglia usa la rete per essere piรน collegata, per poi incontrarsi a tavola e guardarsi negli occhi, allora รจ una risorsa. Se una comunitร  ecclesiale coordina la propria attivitร  attraverso la rete, per poi celebrare lโ€™Eucaristia insieme, allora รจ una risorsa. Se la rete รจ occasione per avvicinarmi a storie ed esperienze di bellezza o di sofferenza fisicamente lontane da me, per pregare insieme e insieme cercare il bene nella riscoperta di ciรฒ che ci unisce, allora รจ una risorsa.

Cosรฌ possiamo passare dalla diagnosi alla terapia: aprendo la strada al dialogo, allโ€™incontro, al sorriso, alla carezzaโ€ฆ Questa รจ la rete che vogliamo. Una rete non fatta per intrappolare, ma per liberare, per custodire una comunione di persone libere. La Chiesa stessa รจ una rete tessuta dalla comunione eucaristica, dove lโ€™unione non si fonda sui โ€œlikeโ€, ma sulla veritร , sullโ€™โ€œamenโ€, con cui ognuno aderisce al Corpo di Cristo, accogliendo gli altri.

Dal Vaticano, 24 gennaio 2019, Memoria di San Francesco di Sales.

Franciscus

[1]ย Per arginare questo fenomeno sarร  istituito un Osservatorio internazionale sul cyberbullismo con sede in Vaticano.

[2] Regole ampie, III, 1: PG 31, 917ยฐ; cfr Benedetto XVI, Messaggio per la 43ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (2009).

Altri Articoli
Related

Carlo Miglietta – Commento alle letture di giovedรฌ 25 Dicembre 2025

NATALE DEL SIGNORE Letture: Messa della Notte: Is 9,1-3.5-6; Tt...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 (Notte di Natale) Dicembre 2025

Benvenuto, Dio I pastori sono storditi dal freddo e confusi...