Luciano Manicardi – La lotta spirituale come esigenza battesimale

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La lotta spirituale รจ organica alla vita cristiana tout-court: essa riguarda tutti i cristiani, non certo solo i monaci o altre “categorie” di iniziati… La necessitร  di tale lotta discende dal battesimo, รจ inerente la vita cristiana in quanto tale, e questo secondo tutto il NT e la tradizione cristiana. Il NT definisce ยซbellaยป questa lotta (1 Timoteo 1,18; 6,12; 2 Timoteo 4,7), cioรจ positiva, di altro ordine rispetto alle guerre e contese mondane, ma altrettanto dura ed esigente. รˆ la ยซlotta della fedeยป (1 Timoteo 6,12), insita cioรจ nell’adesione a Cristo e nella sua sequela, e riguarda ogni cristiano: essa infatti รจ connessa al battesimo, che sigilla la conversione, la rottura con il paganesimo e immette in una nuova vita.

Per Paolo, il rivestirsi di Cristo nel battesimo comporta l’impegno di rivestirsi di un abito di vita rigenerata per entrare nella gloria di Dio, e poichรฉ ciรฒ non รจ realizzabile senza una continua tensione morale che si puรฒ paragonare ad una lotta o ad un combattimento, con il battesimo il cristiano si impegna a rimanere sempre in tenuta militare, ad indossare cioรจ quelle che Paolo chiama ยซarmi della giustiziaยป (Romani 6,13-14) e ยซarmi della luceยป (Romani 13,12).

Si tratta delle armi della fede, della preghiera, dell’ascolto della Parola di Dio, della docilitร  all’azione dello Spirito, che consentono al credente di veder agire in sรฉ la forza di Dio stesso. Come Gesรน, appena battezzato, ha affrontato l’assalto di Satana e ha combattuto le tentazioni (cfr. Matteo 4,1-11; Luca 4,1-13; Marco 1,12-13), cosรฌ il cristiano dovrร  attendersi, dopo il suo battesimo, una dura lotta contro l’Avversario.

Chiamato a entrare per la porta stretta (Luca 13,24), posto di fronte all’impossibilitร  di servire due padroni (Luca 16,13), il battezzato, cosciente dell’urgenza dell’ora escatologica instaurata dal Signore Gesรน, deve attuare una scelta di campo mettendosi a servizio di Dio e non del peccato (Romani 6,12-14). Il NT definisce il cristiano ยซsoldato di Gesรน Cristoยป (2 Timoteo 2,3) e afferma che deve sforzarsi di ยซpiacere a chi l’ha arruolatoยป (2 Timoteo 2,4). Questa lotta assicura l’incessante dinamismo della vita cristiana ed รจ diretta contro ยซil peccato che ci assediaยป (Ebrei 12,1), contro ยซil Malignoยป (Efesini 6,16), contro quelle potenze indicate con nomi differenti (Efesini 6,12), ma che designano cumulativamente quelle forze negative, presenti nell’uomo e fuori di lui, che tendono a far ricadere il cristiano nella situazione pre-battesimale. รˆ dunque una lotta che si combatte con armi spirituali: vigilanza e perseveranza (Efesini 6,18; Ebrei 12,1), sobrietร  (1 Tessalonicesi 5,6.8), temperanza (I Corinzi 9,25), rinuncia e dominio di sรฉ (1 Corinzi 9,27), capacitร  di soffrire per il Signore (Filippesi 1,29-30; Ebrei 10,32-33), pazienza ed esercizio alla pietร  (1 Timoteo 4,8), e soprattutto preghiera (Efesini 6,18-20; cfr. Sapienza 18,21). Il messaggio neotestamentario รจ dunque esplicito sul carattere battesimale di questa lotta: vi รจ un rigoroso aut-aut che accompagna il cristiano nella sua vita e che gli contesta qualsiasi compromesso con la mondanitร  e con il peccato. รˆ la vita cristiana stessa che รจ una battaglia, una lotta: essa esige lotta contro le tentazioni, ascesi della mente e del corpo per acquisire il necessario dominio di sรฉ, la vigilanza costante sulle relazioni con sรฉ e con gli altri, la disciplina del tempo e degli impegni, la purificazione delle relazioni. Contro che cosa si combatte? Possiamo riprendere le parole di Ilario di Poitiers che, scritte nel corso di quel IV secolo che ha visto il progressivo passaggio del cristianesimo dalla condizione di religione dei martiri a religione ufficiale, di Stato, si adattano molto bene alla nostra attualitร :

ยซCombattiamo contro un persecutore insidioso, un nemico che lusinga… Non ferisce la schiena con la frusta, ma carezza il ventre; non confisca i beni, dandoci cosรฌ la vita, ma arricchisce, e cosรฌ ci da la morte; non ci spinge verso la vera libertร  imprigionandoci, ma verso la schiavitรน onorandoci con il potere nel suo palazzo; non colpisce i fianchi, ma prende possesso del cuore; non taglia la testa con la spada, ma uccide l’anima con l’oro e il denaroยป (Ilario di Poitiers , Liber contra Constantium, 5).

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Luciano MANICARDI, La lotta spirituale, in CENTRO REGIONALE VOCAZIONI /PIEMONTE-VALLE Dโ€™AOSTA, Corso di avvio allโ€™accompagnamento spirituale. Atti, a cura di Gian Paolo Cassano, Casale Monferrato, Portalupi, 2007, 139-140.

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