PAPA FRANCESCO
OMELIA
Piazza San Pietro
Domenica, 23 Dicembre 2018
https://youtu.be/ICsz041Twtw
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
La liturgia di questa quarta domenica di Avvento pone in primo piano la figura di Maria, la Vergine Madre, in attesa di dare alla luce Gesรน, il Salvatore del mondo. Fissiamo lo sguardo su di lei, modello di fede e di caritร ; e possiamo chiederci: quali erano i suoi pensieri nei mesi dellโattesa? La risposta viene proprio dal brano evangelico di oggi, il racconto della visita di Maria alla sua anziana parente Elisabetta (cfr Lc 1,39-45). Lโangelo Gabriele le aveva svelato che Elisabetta aspettava un figlio ed era giร al sesto mese (cfr Lc 1,26.36). E allora la Vergine, che aveva appena concepito Gesรน per opera di Dio, era partita in fretta da Nazareth, in Galilea, per raggiungere i monti della Giudea, e trovare sua cugina.
Dice il Vangelo: ยซEntrata nella casa di Zaccaria, salutรฒ Elisabettaยป (v. 40). Sicuramente si felicitรฒ con lei per la sua maternitร , come a sua volta Elisabetta salutรฒ Maria dicendo: ยซBenedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?ยป (vv. 42-43). E subito ne loda la fede: ยซE beata colei che ha creduto nellโadempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป (v. 45). ร evidente il contrasto tra Maria, che ha avuto fede, e Zaccaria, il marito di Elisabetta, il quale aveva dubitato, e non aveva creduto alla promessa dellโangelo e per questo rimane muto fino alla nascita di Giovanni. ร un contrasto.
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Questo episodio ci aiuta a leggere con una luce del tutto particolare il mistero dellโincontro dellโuomo con Dio. Un incontro che non รจ allโinsegna di strabilianti prodigi, ma piuttosto allโinsegna della fede e della caritร . Maria, infatti, รจ beata perchรฉ ha creduto: lโincontro con Dio รจ frutto della fede. Zaccaria invece, che ha dubitato e non ha creduto, รจ rimasto sordo e muto. Per crescere nella fede durante il lungo silenzio: senza fede si resta inevitabilmente sordi alla voce consolante di Dio; e si resta incapaci di pronunciare parole di consolazione e di speranza per i nostri fratelli. E noi lo vediamo tutti i giorni: la gente che non ha fede o che ha una fede molto piccola, quando deve avvicinarsi a una persona che soffre, le dice parole di circostanza, ma non riesce ad arrivare al cuore perchรฉ non ha forza. Non ha forza perchรฉ non ha fede, e se non ha fede non vengono le parole che arrivano al cuore altrui. La fede, a sua volta, si alimenta nella caritร . Lโevangelista racconta che ยซMaria si alzรฒ e andรฒ in frettaยป (v. 39) da Elisabetta: in fretta, non in ansia, non ansiosa, ma in fretta, in pace. ย โSi alzรฒโ: un gesto pieno di premura. Avrebbe potuto rimanere a casa per preparare la nascita di suo figlio, invece si preoccupa prima degli altri che di sรฉ stessa, dimostrando nei fatti di essere giร discepola di quel Signore che porta in grembo. Lโevento della nascita di Gesรน รจ cominciato cosรฌ, con un semplice gesto di caritร ; del resto, la caritร autentica รจ sempre frutto dellโamore di Dio.
Il Vangelo della visita di Maria ad Elisabetta, che abbiamo ascoltato oggi nella Messa, ci prepara a vivere bene il Natale, comunicandoci il dinamismo della fede e della caritร . Questo dinamismo รจ opera dello Spirito Santo: lo Spirito dโAmore che fecondรฒ il grembo verginale di Maria e che la spinse ad accorrere al servizio dellโanziana parente. Un dinamismo pieno di gioia, come si vede nellโincontro tra le due madri, che รจ tutto un inno di gioiosa esultanza nel Signore, che compie grandi cose con i piccoli che si fidano di Lui.
La Vergine Maria ci ottenga la grazia di vivere un Natale estroverso, ma non disperso: estroverso: al centro non ci sia il nostro โioโ, ma il Tu di Gesรน e il tu dei fratelli, specialmente di quelli che hanno bisogno di una mano. Allora lasceremo spazio allโAmore che, anche oggi, vuole farsi carne e venire ad abitare in mezzo a noi.
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle!
Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni dellโIndonesia, colpite da violente calamitร naturali, che hanno causato gravi perdite in vite umane, numerosi dispersi e senzatetto e ingenti danni materiali. Invito tutti ad unirsi a me nella preghiera per le vittime e i loro cari. Sono spiritualmente vicino agli sfollati e a tutte le persone provate, implorando da Dio sollievo nella loro sofferenza. Faccio appello perchรฉ non manchi a questi fratelli e sorelle la nostra solidarietร e il sostegno della Comunitร Internazionale.
Preghiamo insiemeโฆ Ave, o Mariaโฆ
Saluto tutti voi, fedeli di Roma e pellegrini dallโItalia e da vari Paesi. Dopodomani sarร Natale e il mio pensiero va in particolare alle famiglie, che in questi giorni si ricongiungono: chi vive lontano dai genitori parte e torna a casa; i fratelli cercano di ritrovarsiโฆ A Natale รจ bello e importante stare insieme in famiglia.
Ma tante persone non hanno questa possibilitร , per diversi motivi; e oggi vorrei rivolgermi in modo particolare a tutti coloro che sono lontani dalla loro famiglia e dalla loro terra. Cari fratelli e sorelle, il nostro Padre celeste non vi dimentica e non vi abbandona. Se siete cristiani, vi auguro di trovare nella Chiesa una vera famiglia, dove sperimentare il calore dellโamore fraterno. E a tutti, quanti sono lontani dalla loro famiglia, cristiani e non cristiani, dico: le porte della comunitร cristiana sono aperte, Gesรน nasce per tutti e dona a tutti lโamore di Dio. Vi auguro buona domenica. Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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