Pubblichiamo di seguito la trascrizione del dialogo del Santo Padre con i Seminaristi lombardi, ricevuti in Udienza sabato scorso nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico:
Dialogo del Santo Padre
Papa Francesco:
Io le domande le ho, perchรฉ me le hanno inviate; ma voi ditele: io prendo nota delle cose che mi vengono perchรฉ voglio essere spontaneo nella risposta.
Daniele:
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Santo Padre, sono Daniele, della diocesi di Mantova, e frequento lโanno propedeutico. Allโinizio di questo nostro cammino seminaristico lโemozione che prevale in noi รจ la gioia; talvolta, dietro a questo entusiasmo, perรฒ, si nasconde il germe del dubbio e della fatica di seguire Gesรน nella forma del sacerdote nella societร contemporanea. Secondo la sua esperienza, in che modo noi seminaristi in cammino possiamo stare di fronte alla croce del dubbio?
Papa Francesco:
La croce del dubbio รจ una croce, ma feconda. Io non ho fiducia nelle persone che non dubitano mai. Il dubbio ci mette in crisi; il dubbio fa domandare a noi stessi: โMa questo va bene o non va bene?โ. Il dubbio รจ una ricchezza. Sto parlando del dubbio normale, non di quelle persone dubbiose che diventano scrupolose. No, questo non va. Ma il dubbio normale della personalitร รจ una ricchezza, perchรฉ mi mette in crisi e mi fa domandare: questo pensiero viene da Dio o non viene da Dio? Questa cosa รจ positiva o non รจ positiva?
Tu hai detto โla croce del dubbioโ, e io ti sto rispondendo riguardo al dubbio interiore, al dubbio che tu hai nel tuo orientamento spirituale. Forse tu stai parlando anche del dubbio culturale. Ma oggi il dubbio culturale non cโรจ tanto; forse ci sono piรน le affermazioni culturali contrarie, ognuno ha la propria e credo che allโumanitร manchi un poโ la capacitร di dubitare bene. Le grandi questioniโฆ: pensa al dubbio sulla guerra, sulle migrazioniโฆ Sono dubbi da prendere sul serio, perchรฉ altrimenti, in questi ambiti, il problema si risolve non con una ricerca interiore, ma secondo gli interessi di ogni nazione, di ogni societร , di ogni popolo. Allora la mancanza di questi dubbi รจ brutta, perchรฉ fa essere sempre sicuri, senza porsi il problema… ร una croce, il dubbio, ma รจ una croce che ti avvicina a Gesรน e ti mette in crisi. E come hai detto tu โ qui รจ scritto โ: โquali azioni concrete possiamo mettere in pratica ogni giorno affinchรฉ la nostra quotidianitร nutra questo cammino di affidamento?โ. Lโazione concreta รจ il dialogo con la persona che ti accompagna, il dialogo con il superiore, il dialogo con i compagni. Ma il dialogo aperto, il dialogo sincero, cose concrete. E soprattutto il dialogo con il Signore: โSignore, cosa vuoi dirmi con questo che mi fai sentire, con questa desolazione, con questo dubbio?…โ. Prendete il dubbio come un invito a cercare la veritร , a cercare lโincontro con Gesรน Cristo: questo รจ il vero dubbio. Va bene?
Andrea:
Santitร , io sono Andrea, della diocesi di Brescia, e sono in prima teologia. โAndate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciรฒ che vi ho comandatoโ. Santitร , meditando sulle Sue parole con cui invita la Chiesa a essere in uscita, chiamata a svolgere dunque una nuova missione evangelizzatrice, ci siamo interrogati su alcune difficoltร di metterle in pratica. Di fronte a un mondo sempre piรน secolarizzato, nel quale Gesรน รจ dimenticato e si fatica a trasmettere e quindi a comprendere la veritร , di fronte alla debolezza della comunione e del senso di appartenenza e di identitร nelle comunitร cristiane, e di fronte a una scarsa partecipazione attiva alla liturgia, Le chiediamo con quali mezzi concreti sia possibile realizzare questa uscita a cui Lei ci chiama, e soprattutto come poter educare allโamore verso la Chiesa e per la Chiesa stessa.
Papa Francesco:
Grazie.
Chiesa in uscita, come Gesรน ha voluto: โAndate, predicate il Vangelo, andateโฆโ. Non โChiesa in passeggiataโ! Forse a volte in qualche piano pastorale facciamo confusione, che cosa sia andare in uscita, incontro alle persone, e che cosa sia fare una bella passeggiata e poi rimanere dove sto. Questo รจ importante: lโuscita non รจ unโavventura, รจ un mandato del Signore, รจ una vocazione, รจ un impegno. Tu parli di โquesto mondo sempre piรน secolarizzatoโ. Ma io ti dico: quale mondo era piรน secolarizzato, il nostro o quello di Gesรน? Quale mondo era piรน corrotto, il nostro o quello di Gesรน? Lo stesso, ambedue. Sรฌ, questo รจ secolarizzato con mezzi nuovi, moderni; ma lโaltro era secolarizzato con i mezzi dellโepoca. Ma la corruzione era la stessa. Pensa alla corruzione degli abitanti di Atene, quando Paolo incominciรฒ a parlare, quel discorso tanto ben fatto, che citava anche i loro poeti e alla fine, quando arrivรฒ a un punto un poโ difficile [quello della risurrezione di Cristo], gli ateniesi dissero: โSรฌ, sรฌ, vai pureโฆ, domani ti sentiremoโ. Succede anche oggi. Se vai a parlare di Gesรน, in tanti posti, in tante cittร non ti ascoltano, non ti sentono. Era secolarizzato anche quel tempo. Pensa che a quellโepoca si facevano pure sacrifici umaniโฆ E anche oggi! In un altro modo, coi guanti bianchi, ma si fanno. La secolarizzazione รจ la stessa, piรน o meno, quella di Gesรน e quella del nostro tempo. Invece, cosa dobbiamo fare, cose concrete, in questo mondo cosรฌ secolarizzato? Le stesse cose concrete che ha fatto Gesรน, che hanno fatto gli Apostoli. Come si costruisce la Chiesa? Prendete il Libro degli Atti degli Apostoli e lรฌ cโรจ, la stessa cosa. Non cโรจ un altro metodo fondamentale diverso. Sรฌ, ci sono sfumature, cambiamenti di epoca, ma lโessenziale รจ lo stesso che ha fatto Gesรน.
E partendo da Gesรน, cosa possiamo dire? Qual รจ il โnoccioloโ proprio del messaggio di Gesรน, dellโatteggiamento di Gesรน davanti a quel mondo secolarizzato? Cosa faceva Gesรน? Vicinanza. La vicinanza, lโincontro. Gesรน incontrava il Padre nella preghiera e Gesรน incontrava la gente. Incontrava anche i nemici, e a volte li ascoltava, spiegava loro, altre volte diceva loro cose che sembrano parolacce. Per esempio, leggi Matteo 23: non sono cose belle quelle che dice Gesรน, lรฌ. Perchรฉ era vicino e poteva dire le cose chiare, e ad alcuni non piacevano; e poi Lui ha dovuto pagare il prezzo di questo, sulla croce. Fare lo stesso di Gesรน: vicinanza. Vicinanza a Dio, vicinanza alla gente, vicinanza al popolo di Dio.
Per questo, a me piace dire che voi dovete essere preti del popolo di Dio, cioรจ pastori di popoli, pastore della gente, e non โchierici di Statoโ, perchรฉ Gesรน bastonava forte il clericalismo del suo tempo: gli scribi, i farisei, i dottori della leggeโฆ, molto forte. E io vi dico che il clericalismo รจ una perversione della Chiesa. Quando si vede un giovane prete tutto centrato su sรฉ stesso, che pensa a fare carriera, questo รจ piรน dalla parte dei farisei e sadducei che dalla parte di Gesรน. Questa รจ la veritร . Tu, quando vedi un prete che prega, che sta con i bambini, insegna la catechesi, che celebra la Messa con la sua comunitร , che sa i nomi della gente perchรฉ si avvicina, alla fine della Messa va e saluta uno e lโaltro: โCome stai? E la famiglia?…โ. Questa รจ la vicinanza che aveva Gesรน. Una volta ho sentito uno โ di qua, uno che lavora in Vaticanoโฆ perchรฉ ce ne sono santi, qui dentro, ci sono santi! โ, che mi diceva che era stato parroco un tempo e conosceva il nome di tutti, anche il nome dei cani! Questa รจ la vicinanza di un prete, un prete santo, ma con la santitร ordinaria alla quale siamo chiamati tutti. Vicinanza al popolo e vicinanza a Dio nella preghiera. Il prete che si affanna troppo nellโorganizzazione delle cose e perde un poโ questa vicinanza si allontana dallโideale sacerdotale di Gesรน.
Ma perchรฉ la vicinanza? Vorrei sottolineare un aspetto teologico della vicinanza – questo lโho detto altre volte, forse lโavete sentito โ Dio, nel Deuteronomio, dice al suo popolo: โPensa: quale popolo ha i propri dรจi cosรฌ vicini come io sono vicino a te?โ. ร una scelta di Dio, la vicinanza al popolo. E Lui ha guidato il popolo come un pastore e lo ha guidato bene. Ma si vede che non era soddisfatto di questo, e Lui รจ venuto anche a farsi uno di noi: cosรฌ vicino! ร la condiscendenza di Dio che scende: quella che si chiama la synkatabasi. ร lโatteggiamento fondamentale di Dio che si fa uomo per noi, si fa vicino. Lโatteggiamento del prete รจ quello. Mi hanno regalato, padre Rupnik me lโha regalata, unโicona della Madonna fatta da lui. La Madonna รจ al centro, ma, guardando bene, non รจ unโicona sulla Madonna: la Madonna รจ al centro, grande, e ha il piccolo Gesรน qui [in grembo ma in piedi], un Gesรน di quattro o cinque anni; le mani della Madonna sono cosรฌ, come una scaletta, e Gesรน scende, scende da noi… Nella mano destra tiene la pienezza della legge [un rotolo] e con la sinistra si aggrappa alla Madonna, per non cadere. Dio รจ un uomo che scende. ร la Madonna della condiscendenza: il centro รจ Gesรน. La Madonna fa da scala per questo mistero della vicinanza. Per questo la devozione alla Madonna aiuta a essere vicini a Gesรน. Cโรจ una preghiera che ci hanno insegnato, una giaculatoria, che fa tanto bene: โMadre, mettimi con tuo Figlio, fammi stare vicino a tuo Figlioโ. ร cosรฌ, questo aiuta, perchรฉ chi รจ vicino a Gesรน รจ vicino alla gente e fa quello che ha fatto Gesรน.
Dunque, un mondo secolarizzato come al tempo di Gesรน, questo รจ chiaro. Lโatteggiamento piรน concreto di Gesรน รจ lโincontro: incontrare la gente, la vicinanza. Vicinanza pastorale. E anche fra voi, vicinanza presbiterale… Se cโรจ tempo โ non ricordo se cโรจ qualche domanda su questo โ sul collegio presbiterale… Se non cโรจ, ricordatemelo.
Giovanni:
Santo Padre, sono Giovanni, vengo dalla diocesi di Bergamo e frequento la quarta teologia. Santitร , alcuni tra noi seminaristi si stanno preparando a ricevere il ministero di lettori e accostandoci allโEsortazione apostolica post-sinodale Verbum Domini del Santo Padre Benedetto XVI, in particolare siamo stati provocati dal numero 82: ยซIl Sinodo ha raccomandato che i seminaristi siano aiutati concretamente a vedere la relazione tra lo studio biblico e il pregare con la Scrittura. Studiare le Scritture deve rendere piรน consapevoli del mistero della rivelazione divina e alimentare un atteggiamento di risposta orante al Signore che parla. Dallโaltra parte, anche unโautentica vita di preghiera non potrร che far crescere nellโanima del candidato il desiderio di conoscere sempre di piรน il Dio che si รจ rivelato nella sua Parola come amore infinitoยป. Vorremmo chiederLe la Sua esperienza personale negli anni di formazione, circa il rapporto tra studio e preghiera e tra studio e attivitร pastorale. Infine, vorremmo sapere quale brano della Scrittura, scoperto e gustato maggiormente grazie agli studi, Lโha accompagnata nella preghiera durante gli anni di formazione e Lโaccompagna tuttora.
Papa Francesco:
Grazie.
Parto dalla citazione di Papa Benedetto XVI. Lui tocca un punto che รจ molto importante: il rapporto tra preghiera e Scrittura. Una cosa che noi dobbiamo imparare a fare, e fare continuamente, รจ la lectio divina, cioรจ lโincontro con il Signore tramite la sua Parola: la lectio divina. Andare sempre alla Scrittura. La Parola di Dio che ci insegna a dialogare con la Scrittura: questo รจ la lectio divina. Stare davanti al Signore, alla sua presenza, con la Bibbia, e ascoltare. Questo si puรฒ fare anche a piccoli brani: io raccomando alla gente di portare il Vangelo in tasca โ un Vangelo tascabile โ o nella borsa, [e leggerlo] quando hanno tempo, due o tre coseโฆ La familiaritร con la Parola di Dio. Ci sono tanti autori spirituali che ci insegnano ad andare avanti nella vita spirituale e bisogna leggerli, non รจ vero? ma la Parola di Dio, questa lectio divina, questa familiaritร con la Parola di Dio โ che non รจ una familiaritร di citazioni, nel versetto tale, taleโฆ, no, non quella โ รจ la familiaritร del cuore, รจ conoscere la Parola di Dio da dentro.
Poi, la domanda: โVorremmo chiederLe la Sua esperienza personale negli anni di formazione, circa il rapporto tra studio e preghiera, tra studio e attivitร pastoraleโ, e manca un quarto elemento: sono quattro le colonne, i pilastri della formazione: studio, preghiera, attivitร pastorale e vita comunitaria, e per questo รจ importante il seminario. Una volta, un saggio vescovo ha detto: โIl peggiore seminario รจ meglio che nessun seminarioโ. Perchรฉ la vita comunitaria ci aiuta: รจ una propedeutica verso il collegio presbiterale. Il rapporto tra studio, preghiera, attivitร pastorale e vita comunitaria: sono quattro pilastri che interagiscono, e tu devi pregare con le cose che studi o con quello che vedi nella vita pastorale, nel fine settimana, o con quello che succede in comunitร . La preghiera deve rivolgersi a tutto, รจ in rapporto con tutto. I quattro aspetti sono interattivi, non sono pezzi separati: รจ una unitร dei quattro pilastri della formazione. E quando tu vai dal padre spirituale, dal tuo accompagnatore o dal tuo rettore o dal superiore della comunitร , devi parlare di tutti e quattro, come interagiscono, e cercare la relazione che cโรจ. Non so se รจ chiaro questoโฆ ร chiaro? Sono quattro, ma bisogna parlare della relazione, del rapporto tra i quattro.
Poi, questa รจ un poโ una curiositร โ ma povera Eva, cosa รจ successo con la curiositร ! โ โinfine vorremmo sapere quale brano della Scrittura, scoperto e gustato maggiormente grazie agli studi, Lโha accompagnata nella preghiera durante gli anni di formazione e Lโaccompagnano tuttoraโ. A me colpisce tanto la dimensione della memoria, la dimensione โdeuteronomicaโ, e per questo un brano della Bibbia che mi ha accompagnato โ e sempre ci ritorno โ รจ Deuteronomio 26: โRicordati, non dimenticare: quando tu arrivi a quella terra che tu non hai conquistato, quando tu avrai la pancia piena delle cose che tu non hai seminato, quando tu abiterai in case che non hai costruito tu, ricordati: ricordati che sei stato schiavo in Egittoโ (cfr vv. 1-7). La memoria: sempre guardare indietro, da dove vengo, da dove il Signore mi ha salvato. Questa dimensione deuteronomica mi fa bene. โAh, io sono un grande prete, guarda, mi hanno nominato rettore di quel santuario, faccio questo e questoโฆโ. Ricordati da dove ti hanno preso. โIo non ero profeta nรฉ figlio di profeta, ma tu mi hai preso da dietro il greggeโฆโ (cfr Am 7,14-15). Questo mi colpisce tanto: tornare, ricordati, non gonfiarti di vanitร , di superbia, di autosufficienzaโฆ Tutto รจ dono, tutto รจ grazia, tutto ti รจ stato regalato. Questo รจ un brano col quale io oggi prego tanto, mi fa bene.
Poi, un altro brano che io considero come la storia della mia vita รจ Ezechiele 16. Del Nuovo Testamento, mi soffermo โ sarร perchรฉ mi piacciono le feste โ mi soffermo sulle nozze di Cana: come la Madonna agisce in quel momento, discretamente, come si accorge, come faโฆ; e quel comando della Madonna โ รจ lโunico comando che ci dร la Madonna โ: โFate quello che Lui vi dirร โ (cfr Gv 2,5). A me piace, questo mi tocca. Sono i tre brani che, vorrei dire, mi toccano tanto. Ma il primo, mi raccomando: prendete questa dimensione deuteronomica della vita che vi aiuterร tanto, con la memoria, a non credervi piรน di quello che siete.
Piergiorgio:
Santo Padre, buongiorno, sono Piergiorgio dalla diocesi di Crema. Sono accolito e sabato prossimo sarรฒ ordinato diacono. Alcuni tra noi seminaristi riceveranno nei prossimi mesi il ministero dellโaccolitato che li renderร ministri straordinari della Comunione eucaristica. Lโapprofondimento del santissimo mistero dellโEucaristia perciรฒ accompagna e accompagnerร tutto il nostro cammino. A tal proposito, e anche in occasione del Sinodo dei giovani, vorremmo porle una domanda che nasce dalle nostre esperienze pastorali. Vedendo tanti giovani che non riconoscono lโEucaristia nemmeno come qualcosa di importante, come possiamo al contrario farne percepire addirittura la centralitร culminante e sorgiva per la vita di ogni uomo e ogni donna? In tal senso, vorrebbe condividere con noi un Suo ricordo di gioventรน riguardo al rapporto con Gesรน Eucaristia?
Papa Francesco
Ieri, allโAltare della Cattedra [nella Basilica di San Pietro], alle sei meno un quarto di pomeriggio, cโerano quasi mille giovani, e ho dato una meditazione, e poi loro hanno fatto unโora di adorazione eucaristica. I giovani non rifiutano, ma quando arrivano a capire, a sentire il bisogno… ร vero, se tu prendi uno e gli dici: โVieni, andiamo a fare lโadorazioneโ, si addormentaโฆ Ma รจ bello anche addormentarsi davanti al Signore! Santa Teresa di Gesรน Bambino lo faceva spesso, e anchโio, รจ vero! Ma ci vuole una catechesi su cosโรจ lโEucaristia, una catechesi di vita. Vi dirรฒ un aneddoto. In una delle parrocchie di Buenos Aires, il parroco faceva il servizio di dare da mangiare la cena ai senzatetto. Era tutto ben organizzato: ogni giorno della settimana cโera un gruppo diverso. Giovani di buona volontร , in maggioranza cattolici, e anche alcuni che non credevano in nulla ma volevano fare questo servizio, e funzionava bene. Cโerano quelli che cucinavano,โฆ In totale โ pensa โ una ventina di giovani ogni giorno: 150 giovani piรน o meno con quelli che facevano la cucina. A un certo punto il parroco ha detto: โQuesti stanno facendo bene questo servizio. Io devo fare di piรนโ. Che cosa ha proposto prima di uscire? Ascoltare una parola del Vangelo. Cosรฌ, tutti in Chiesa, non piรน di cinque minuti: una parola del Vangelo. E loro dicevano: โร bello questo! Ma รจ pocoโฆโ. E il parroco ha detto: โCโรจ Gesรน qui con noi. Voi andate a dare da mangiare a Gesรน bisognoso, ma anche Gesรน รจ qui nel pane, nascosto, possiamo guardarlo un poโ prima di uscireโฆ Ecco, sรฌ โ per non farla lunga โ ha cominciato a fare quella lettura della Bibbia davanti al Signore, non piรน di un quarto dโora. E questi giovani hanno imparato cosโรจ lโEucaristia, ma a poco a poco: la catechesi sullโEucaristia si deve fare a poco a poco, perchรฉ รจ il mistero grande della presenza del Signore con noi. Tu non puoi andare con un libro e dire: โLโEucaristia รจ questo, รจ il sacrificio dellโAntica Legge che poi, eccetera ecceteraโ. Il giovane non capirร questo. Fagli sentire il bisogno. In questo caso il prete รจ stato furbo. Ha detto: โQuesti vanno da Gesรน bisognoso. Io farรฒ loro vedere il Gesรน che dร loro la forza con la Parola, 15 minuti, non di piรนโ. Poi dallโaltra parte ha incominciato a fare lโadorazione, e tanti di questi andavano allโadorazione.
A questo proposito, vorrei andare oltre sulle celebrazioni liturgiche. La celebrazione liturgica รจ un atto di adorazione, un atto di partecipazione alla passione, morte e risurrezione di Gesรน, lo sappiamo tutti. ร un atto di lode a Dio, di gioia spirituale. Ma tante volte sembra una veglia funebre! E lรฌ dobbiamo aiutare i preti. E voi che sarete preti, per favore, non annoiate la gente. Cโera unโabitudine โ non so se ancora qui si fa โ: quando incominciava la predica, tanti uscivano a fumare una sigaretta. La predica noiosa. La predica รจ lโomelia: deve toccare il cuore. Al contrario se รจ noiosa non si capisce. Voi, da preti, leggete quello che sta scritto in Evangelii gaudium sullโomelia. ร lungo ma ho voluto farlo cosรฌ. Toccare. Un sacerdote che ha insegnato a noi omiletica, ci diceva: โUnโidea, unโimmagine, un sentimentoโ. E questo si puรฒ fare in cinque minuti. Pensate che psicologicamente la gente non puรฒ mantenere lโattenzione per piรน di otto minuti. Una omelia di otto minuti, e ben preparata: con unโidea chiara, un sentimento chiaro e unโimmagine chiara.
Lโamore dellโEucaristia si deve fare con una catechesi, ma in questo modo mediante la Messa: che vedano come si celebra la Messa. Che capiscano questo. Lโadorazione รจ piรน facile per la catechesi ai giovani che la Santa Messa, perchรฉ tu puoi spiegare: saranno venti minuti di adorazione, e il sacerdote ogni sei/sette minuti dice una parola, e questo aiuta. Introdurre lโadorazione. Ma la celebrazione eucaristica รจ importante: รจ importante farla bene, che sia culto di adorazione, di gioia, di comunione fra noi, comunione con il Cristo. Noi in questo siamo in crisi: non abbiamo risolto il problema della celebrazione eucaristica. Parlo in generale. Ci sono esempi molto validi, ma in genere dobbiamo riprendere. E questo รจ un problema mondiale. Alcuni credono che non dobbiamo fare bene le rubriche: non va. Dobbiamo fare festa e fare rumore: non va. Ci vogliono buone rubriche, ci vuole festa, ci vuole musica, ci vuole preghiera, ci vuole silenzio. Ma celebrare lโEucaristia non รจ facile, e questo รจ un compito per voi come futuri sacerdoti. Poi tante volte lโEucaristia โ questo รจ brutto, ma devo dirlo โ lโEucaristia si celebra troppo โsocialmenteโ [come usanza sociale], non comunitariamente. Cโรจ una Messa per quel papร defunto? Approfitta di quellโusanza sociale per evangelizzare, per dire una parola bene, celebrare con bellezza. Diceva un vescovo, qui in Italia, che alcuni dei suoi preti, quando chiedono loro di andare a dire una Messa per un anniversario nei villaggi, se non arriva prima lโofferta non ci vanno. Questo non lo invento. Quel vescovo me lโha raccontato. ร strumentalizzare lโEucaristia. Questo lo sottolineo perchรฉ รจ il centro della nostra vita. Ma oggi la celebrazione eucaristica รจ in crisi. Sono stati fatti dei passi buoni, ma dobbiamo curarla sempre. Tu non puoi andare a celebrare lโEucaristia di fretta, โtoccata e fugaโ. No. Il tuo cuore deve essere lรฌ, nellโEucaristia. E questo contagia. Quante volte la gente dice: โCome celebra bene questo sacerdote!โ, e si riferisce allโunzione [spirituale], la vera unzione. Pensate a questo. Io ricordo da ragazzo, da bambino, lโEucaristia, e la suora che mi ha preparato โ era brava, ci faceva cantare, ci insegnava la Messa con un canto che forse si canta: โO Santo altare custodito dagli angeliโ. Ci insegnava il canto e poi ci spiegava una cosa e unโaltraโฆ e noi eravamo curiosi. E cosรฌ mi ha insegnato la Messa, preparandomi per la Prima Comunione.
Non so, su questo mi sono allungato un poโ ma mi preoccupa: la celebrazione eucaristica sia degna, pia, che coinvolga anche lโaffetto della gente. E anche nellโOmelia. Poi da giovane, dopo la mia conversione, a diciassette/diciotto anni andavo una o due volte al mese a fare lโadorazione perpetua dai Sacramentini, la sera. Era il tempo in cui non cโera la Messa vespertina, e i Sacramentini a Buenos Aires hanno la chiesa in un quartiere centrale, anche elegante. Ricordo โ erano le cinque e mezzo del mattino โ cโera la Messa, dopo lโadorazione, e lรฌ veniva la gente dalle feste direttamente alla Messa, per dormire tutta la domenica. Questo โ mi ricordo โ non mi piaceva perchรฉ dicevo: โMa questi vengono a Messa solo per soddisfare il precettoโ. E il lusso delle donne lรฌ non mi piaceva tanto. Ma quelle sere di adorazioneโฆ Era unโora, poi quaranta minuti di riposo, poi unโora. Mi ha fatto bene in quel tempo prepararmi per la decisione definitiva. Sรฌโฆ Non so se ho risposto alla domanda sullโEucaristia.
Marco:
Santo Padre, sono Marco, della diocesi di Milano, seminarista di quinta teologia. Santitร , lโanno di quinta teologia รจ un anno decisivo in ordine al cammino di discernimento vocazionale, in vista degli ordini sacri. Le chiediamo: come ha vissuto la parte del discernimento spirituale nella Sua vita? Come ha compreso la chiamata alla vita religiosa e al sacerdozio, con particolare attenzione alla vita affettiva? Come le diverse figure di accompagnamento spirituale negli anni della formazione sono state veri e propri soggetti del Suo discernimento?
Papa Francesco:
Come ognuno di voi ha fatto discernimento nella propria vita per decidersi ad entrare nel seminario. ร una strada, quella di discernere e vedere cosa il Signore vuole da me, accompagnato da un altro che mi aiuti. Come si vede? Cosa sento, cosa mi lascia in pace, cosa mi lascia inquieto, cosa mi toglie la paceโฆ Io ho avuto un grande uomo che mi ha aiutato tanto, in questo: era il decano di filosofia, ma era un uomo che aveva studiato molto la vita spirituale e soprattutto il discernimento dal tempo dei monaci fino adesso. E mi ha aiutato tanto. Dava dei consigli reali, concreti per aiutare ad andare avanti. Per esempio, ricordo una volta che si parlava, in una scuola di antropologia, si parlava della maturitร . โE come si sa โ ha detto un mio compagno โ come si sa se uno รจ maturo o non รจ maturo?โ. E lui ha detto: โMahโฆ tu hai fratelli e sorelle: sono sposati?โ โ โSรฌ, dueโ โ โE hanno figli?โ โ โSรฌโ โ โTu sei capace di giocare con i tuoi nipotini?โ โ โEh, non soโฆโ โ โProva: se sei capace, vai bene; se non sei capace, ti manca qualcosaโ. Le cose concrete della vita ti portano al discernimento, e un segnale di maturitร รจ la capacitร di giocare con i bambini. Un uomo che non sa giocare con i bambini, gli manca qualcosa. Giocare con i bambini della famiglia; perdere il tempo, come i papร , i papร e le mammeโฆ, le mamme lo fanno piรน spesso perchรฉ sono con il bambino, ma il papร quando torna dal lavoro stanco, deve fare uno sforzo per giocare con il bambino โฆ Questo รจ un esempio di discernimento. Discernere รจ la vita cristiana. Oggi, perchรฉ devo fare lโesame di coscienza? Non solo per fare la contabilitร dei peccati che ho commesso o le virtรน di oggi, ma per vedere cosa รจ successo nel mio cuore. Un ragazzo guarda una ragazza e gli piaceโฆ Che cosโรจ? Poi gli piace unโaltra volta; guarda unโaltra e non gli piaceโฆ E lui va lavorando su questo, e alla fine le parla, si fidanzano e vanno avanti. Vedere cosa succede nel mio cuore: questo รจ discernere. Cosa succede dentro di me: quali pensieri mi danno gioia, quali pensieri mi danno tristezza, quali cose mi lasciano triste e le sento come cose che non servonoโฆ E una delle cose piรน difficili nella vita cristiana e nella quale ci vuole discernimento, tanto, รจ come convivere con il peccato. Tutti siamo peccatori, tutti; e non solo in teoria, in pratica. E quando io cado, come convivo con questa caduta? Come risolvo questo fallimento? Cercare nella preghiera, nel consiglio come andare avanti con il peccato e risolverlo. Ricordo una volta, ero a Buenos Aires, in episcopio, avevo gli appuntamenti, e la segretaria viene e mi lascia una busta e dice: โIl padre tale รจ qui, chiede soltanto di leggere questo, tra un appuntamento e un altroโ. Io lโho preso e diceva: โPadre, ho peccato. Ho bisogno del Suo aiuto. Io sono tranquillo, aspetto sotto. Quando ha un poโ di tempo, mi chiamiโ. E non se ne andรฒ dallโepiscopio fino al momento in cui lโho chiamato. Eโ un esempio estremo, ma quellโuomo era in crisi perchรฉ non sapeva come risolvere una scivolata che aveva fatto. Questo รจ discernere. Sono in una oscuritร per un errore, un peccato che ho fatto, vado dal Padre, subito; o vado da quel compagno che mi aiuterร . Ma cercare sempre chi mi aiuti a convivere con le mie cose brutte, con i miei sbagli. Anche con le cose buone, ma voglio sottolineare il convivere con il peccato, perchรฉ sembra che noi non sappiamo bene come risolvere il problema concreto di essere peccatori. Lo risolviamo in teoria, ma non in concreto. E per questo ci vuole discernimento.
Io vorrei salutarvi ad uno ad uno, ma sentiamo lโaltra domandaโฆ
Don Davide:
Santo Padre, sono don Davide, da due settimane diacono della diocesi di Milano. Santitร , vorremmo rivolgerLe una domanda a partire dalla frase paolina โSiate lieti nella speranzaโ. Quello della speranza, infatti, รจ un tratto necessario ed essenziale della testimonianza che la Chiesa deve dare di Cristo, ed รจ solo la vera speranza che sgorga dalla Pasqua di Gesรน a permettere a noi seminaristi di consegnare la vita a Dio e alla sua sposa. Molti, perรฒ, sono i nemici di questa speranza: negli ultimi mesi abbiamo assistito a gravi vicende che hanno scosso dallโinterno la barca di Pietro e ci hanno profondamente desolato. Le chiediamo: come stare autenticamente davanti agli scandali che ci affliggono e coinvolgono anche i consacrati? Come aiutare i fedeli a non perdere la speranza malgrado la povertร dei suoi ministri? Insomma, quali passi di conversione per noi preti e futuri preti in questo senso?
Papa Francesco:
โร necessario che ci siano degli scandaliโ โ dice Gesรน. Lo scandalo รจ dallโinizio della Chiesa: pensate ad Anania e Saffira, quei due che volevano truffare la comunitร : uno scandalo. Pietro ha risolto in modo chiaro lo scandalo, in quel caso: ha โtagliato la testaโ a tuttโe due. Gesรน dice che sรฌ, รจ necessario che ci siano gli scandali per vedere dove sta il tuo cuore, ma anche ammonisce: โGuai, guai a voi se scandalizzate uno di questiโ. Scandalizzare il popolo di Dio, questo รจ bruttissimo. ร bruttissimo. E non parlo dello scandalo dei deboli, ma del popolo di Dio: lo scandalo del prete al popolo di Dio. Nella mia terra, per esempio, il popolo di Dio non si scandalizza molto, ma agisce. Per esempio, รจ capace di perdonare un povero prete che ha una doppia vita con una donna e non sa come risolverla: โAh, povero uomo, aiutiamoloโฆโ, ma non condanna subito. ร capace di perdonare un altro prete che รจ un poโ solo e prende il bicchiere troppo spesso: โEh, poveretto, un poโ di vino gli fa bene, รจ soloโฆโ. Il popolo ha una saggezza grande. Ma non ti perdona il prete che maltratta la gente: questo non te lo perdona! Perchรฉ si scandalizza. E non ti perdona il prete attaccato ai soldi: non te lo perdona. Scandalizzare la gente รจ una cosa brutta, e anche scandalizzare il presbiterio รจ una cosa brutta. Se tu vai a una riunione di presbiterio e parla il vescovo, o parla un altro, e poi esci con uno o due amici a chiacchierare contro il vescovo o contro quellโaltro che ha detto quella cosa, contro quellโaltroโฆ questo รจ uno scandalo che ferisce il corpo. Lo scandalo ferisce. Noi dobbiamo essere chiari: su questo punto non cedere. Gli scandali, no. Soprattutto quando gli scandali feriscono i piรน piccoli. Il popolo รจ piรน sempliceโฆ Condannare lo scandalo, sempre. Non cedere. โMa come posso fare?โ. Vai, parlagli. Parlagli come fratello: โSenti, tu stai scandalizzando la gente con questoโ. O vai dal vescovo e dillo al vescovo: โGli parli lei come padreโ. Ma quando voi doveste vedere che un prete scandalizza, per favore andate o direttamente da lui o dal suo amico o dal parroco o dal vescovo, perchรฉ lo aiuti. In Argentina cโรจ lโabitudine di invitare i sacerdoti alla festa delle nozze: quando fai le nozze, poi ti invitano alla festa. Da noi si fanno in tarda serata, le nozze; poi cโรจ la festa. E tanti preti vanno lรฌ e fanno una brutta figura perchรฉ sono in mezzo a una festa mondana e poi bevono troppo… Uno scandaloโฆ โNo, io vado per fare apostolatoโ โ Ma per favore! [ridono] ร vero che gli sposi chiedono โsรฌ, venga, venga!โ, ma i preti furbi dicono cosรฌ: โNo, veda, io verrรฒ, ma quando voi tornerete dal viaggio di nozze, io verrรฒ a casa vostra, benedirรฒ la casa e farรฒ cena con voi dueโ. Questo non scandalizza. Ma, per favore, lโarte di stare al proprio posto. Per essere nel posto di sacerdote non bisogna essere rigido, no, umano, normale. Ma al tuo posto. Non scandalizzare mai.
Dietro la tua domanda cโรจ lo scandalo degli abusi. Voi conoscete le statistiche: il 2% degli abusi che si fanno sono stati fatti da preti. โAh, รจ poco, Padreโ. No. Perchรฉ se fosse un solo sacerdote, questo รจ mostruoso. Non giustifichiamoci perchรฉ siamo soltanto il 2%. Il 70% avviene nelle famiglie e nel quartiere; poi, nelle palestre, gli allenatori; nelle scuoleโฆ ร uno scandalo, ma รจ uno scandalo mondiale che a me fa pensare ai sacrifici umani dei bambini, come facevano i pagani. Su questo punto, parlate chiaro: se voi vedete una cosa del genere, subito al vescovo. Per aiutare quel fratello abusatore. Subito al vescovo. Ma ci sono altri scandali di cui non รจ di moda parlare. Uno scandalo forte รจ il prete mondano, quello che vive nella mondanitร spirituale. Un uomo educato, socialmente ben accettato, ma mondano. Mai lo si vede pregare davanti al tabernacolo; mai tu vedi che va in un ospedale e si ferma e prende le mani agli ammalati, mai. Mai opere di misericordia, quelle difficili da fare. Fa il prete mondano: questo รจ uno scandalo. E la mondanitร โฆ Mi ha colpito tanto quando ho letto, per la prima volta, Meditazione sulla Chiesa del Cardinale de Lubac: lโultimo capitolo, le ultime due pagine. Cita un benedettino che dice che il peggiore peccato della Chiesa รจ la mondanitร spirituale. Eโ convertire la religione in unโantropologia. Leggete queste due pagine: vi farร bene. Vi farร bene.
Don Marco
Buongiorno, sono don Marco, del seminario di Cremona. A Firenze Lei ha consegnato alla Chiesa italiana la Evangelii gaudium, e ci siamo immaginati che cosa volesse dire non solo โconsegnata alle diocesi e alle parrocchieโ, ma โconsegnata alla comunitร del seminarioโ: quali sono i processi di rinnovamento che ogni comunitร , anche con i propri Vescovi, con i propri educatori siamo impegnati a fare. La seconda cosa che vorremmo chiederLe, come educatori, รจ che prima di tutto stare in seminario con questi giovani รจ qualcosa di grande per noi, ma รจ anche qualcosa che ci chiama a conversione tutti i giorni, รจ quello che ha appena detto del prete: cosa vuol dire essere autentici come preti. Magari noi non abbiamo da insegnare loro delle grandi filosofie: dobbiamo far capire loro che spendere la vita รจ una cosaโฆ ma per noi diventa molto impegnativo. E la terza cosa che vorremmo chiederLe รจ: quando il Vescovo ci chiede nellโordinazione per i seminaristi: โSei certo che ne sono degni?โ, allora ti vengono in mente tutte le riflessioni: il futuro che si apre davanti a loro, con la grazia di Dio, con la Chiesaโฆ Ecco, se ci puรฒ aiutare a dire โ lo ha accennato prima โ che cosa vuol dire vivere da presbiteri, in modo comunitario, il noi, non solo lโio. Prima ha fatto accenno al clericalismo: puรฒ dire ancora una parola su questo? Grazie.
Papa Francesco:
Qui, anche nella domanda scritta era: โUna domanda sulla paura di essere in uscita e abitare la condizione di Chiesa come ospedale da campo. Per vivere questo รจ necessario riallacciare il nodo vocazione-conversione. Ci colpisce come Lei inviti spesso la Chiesa a cogliere come lo Spirito ci porta fuori dalle nostre sicurezze: come possiamo evitare saggiamente il rischio? Cosa puรฒ voler dire per noi che dobbiamo aver cura anche di unโantica tradizione di formazione seminaristica? Cosa puรฒ suggerirci per aiutare i nostri giovani a gustare il rischio del Vangelo e non irretirsi in forme di difesa e di clericalismo?โ. Ho voluto leggerla perchรฉ erano tre e volevoโฆ
Prima di tutto, mettili in cammino. Una formazione sul serio รจ metterli in cammino, che non stiano fermi. Mettili in cammino perchรฉ un prete che non รจ in cammino pensa a stupidaggini, dice stupidaggini e fa stupidaggini. In cammino, sempre, perchรฉ almeno non faccia stupidaggini. โMa รจ rischiosoโฆโ. Sรฌ. Farร delle scivolate, ma vi dico una cosa: io tante volte ho pregato il Signore per un prete โ come esempio per tanti, ma pensiamo a uno โ perchรฉ gli buttasse una buccia di banana e lui facesse una bella scivolata che lo umiliasse e cosรฌ potesse andare avanti. Metterli in cammino, senza tante sicurezze. ร vero che รจ un rischio, quello di formare la gente รจ un rischio, ma prendete il rischio. Una volta, un vecchio prete saggio diceva: โQuando il vescovo ha domandato al mio rettore: Sapete se questo รจ degno?, in quel momento il mio rettore si era addormentato, e ha risposto non so cheโฆโ. ร un rischio.
Lโaltro ieri ho dovuto โ sentite questo โ ho dovuto, da Roma! sospendere unโordinazione sacerdotale in un altro continente. Ma cosโha quel Vescovo nella testa? E quei formatori che presentano al Vescovo una persona cosรฌ: le notizie che erano arrivate erano terribili! Ci sono questi casi, ma la maggioranza non รจ cosรฌ. Voi avete unโesperienza di fraternitร , voi siete fratelli maggiori, e con il dialogoโฆ Si rischia. Nella vita chi non rischia non va avanti. Ma rischiare con prudenza, rischiare con prudenza. E da dove prendo la prudenza? Dalla mia esperienza di accompagnamento di questo giovane, e dalla preghiera. Non cโรจ un โcomeโ preciso. Nelle riunioni per esaminare lโidoneitร ci sono dei pro e dei contro, ma voi dovrete prendere una decisione prudenziale e farla sapere al Vescovo, e sarร il Vescovo a decidere. Ma voi siete corresponsabili con il Vescovo.
โAiutare i nostri giovani a gustare il rischio del Vangeloโ รจ metterli in cammino, perchรฉ sentano tante cose che sente uno che รจ in cammino: lโaccettazione, il rifiuto, lโinsulto, le lodi, la vanitร โฆ E che imparino questo: a distinguere le cose. E soprattutto โ userรฒ una parola un poโ strana โ educarli alla pazienza. Cโรจ un libro di Guardini, non so come sia stato tradotto in italiano, โGlaubenserkenntnisโ, โla conoscenza della fedeโ, dei capitoli su diversi temi: il primo รจ sullโadorazione, il secondo capitolo sulla pazienza di Dio. Educarli alla pazienza, perchรฉ anche Dio รจ paziente. Quel capitolo รจ un gioiello: cercatelo e fatelo conoscere. Dio รจ paziente con noi.
Il problema dellโirrigidirsi: la difesa, il clericalismoโฆ Quando in un giovane โ questo รจ un criterio che dico sicuro โ se tu vedi un giovane seminarista che si irrigidisce, che cade nella rigiditร , fallo aspettare. Se รจ rigido non รจ adatto per lโordinazione. Oggi la rigiditร รจ un impedimento allโordinazione. Se vedi un altro che prende tutte le cose sul serio e non ha il senso dellโumorismo, mandalo a lavorare al circo per un poโ!, poi quando torna, dopo due anni, vedremo come vanno le cose. Il senso dellโumorismo, non rigiditร : la rigiditร รจ un impedimento. Dietro ogni rigiditร ci sono brutti problemi.
Potrei continuare, maโฆ Lโultimo.
Don Ivan
Buongiorno, Santitร , sono don Ivan, rettore del seminario di Como. Le rivolgo una domanda da parte dei formatori e dei docenti. ร una domanda sul criterio โil tempo รจ superiore allo spazioโ. Oggi ci sembra sempre piรน decisivo che il ministero sia concepito e soprattutto vissuto in modo comunionale, e cerchi cosรฌ di declinare il messaggio profondo del Concilio. Questo รจ importante sia per il modo in cui viviamo nel presbiterio, sia per il modo in cui proponiamo ai seminaristi il modo di vivere e formarsi con noi, tra loro e con coloro che incontrano. Abitare il processo ci fa apprezzare il bene possibile, orientato al Vangelo, e Lei insiste continuamente su questo aspetto. Santitร , ci puรฒ aiutare a declinare educativamente la portata di questo criterio โil tempo รจ superiore allo spazioโ? E poi, nellโambito di questa domanda, che cosa chiede ai docenti dei seminari delle diocesi lombarde? Grazie.
Papa Francesco:
Abitare il processo รจ non avere paura. La vita avviene sempre in processo: i bambini non nascono adulti, รจ tutto un processo per diventare, รจ tutto un processo di maturazione o di corruzione, ma รจ un processo. E come aiutare i seminaristi e anche i preti in questo. ร il metodo di Gesรน con gli Apostoli! Noi possiamo prendere come Gesรน insegnava agli Apostoli, come li faceva entrare nel lavoro di evangelizzazioneโฆ Pensa che tutti [i seminaristi] sono in processo. Quelli che hanno fatto male il primo passo, se non si corregge questo, cammineranno male tutta la vita. Pensa allโโarrampicatoreโ, per esempio: se tu non correggi un seminarista che dร segnali di essere arrampicatore, faremo male alla Chiesa. Ho sentito una volta un vescovo con esperienza che diceva: โLโarrampicatore vuole il massimo, ma se tu gli offri la diocesi piรน piccola, la prenderร , perchรฉ fa un passo in avanti: adesso รจ vescovo. Ma invece di guidare la diocesi, guarderร lโaltra, quella del vicino e โ diceva quel vescovo โ questo รจ adulterio episcopale: guardare la sposa dellโaltro. Fino ad arrivare dove lui vuoleโ. Lโarrampicatore รจ sempre in processo. A me ha toccato tanto la parola di San Giovanni Paolo II quando lโallora Prefetto della Congregazione dei Vescovi รจ andato a dirgli: โMi dia qualche criterio per la scelta dei vescoviโ. E, con quella voce che aveva Giovanni Paolo II [abbassa il tono della voce]: โPrimo criterio: volentes nolumusโ. Con questo voleva dire: non cโรจ posto per gli arrampicatori. Servizio. Anche il santo รจ in processo: andareโฆ mai si arriva alla santitร , si vive una vita di santitร in processo. E si cerca di andare con questo metodo di Gesรน: Gesรน scommetteva sul tempo, sullo sviluppo dei discepoli; sapeva tollerare gli sbagli: tollerรฒ Pietro quando lo rinnegรฒ, tollerรฒ gli altri che erano fuggiti, perchรฉ Gesรน seguiva i processi.
Ho dato questi due esempi, lโarrampicatore e il Santo, tutti e due in processo. Torno indietro: la persona rigida non รจ in processo. Con questo vedete bene la cosa: il rigido custodisce sรฉ stesso, perchรฉ ha paura o ha una qualche malattia dentro, uno squilibrio, per coprire qualcosaโฆ, ma รจ sempre incapace di entrare in processo. Invece, il bene e il male sono in processo sempre.
Non soโฆ, รจ un poโ la sintesi di quello che volevo dirvi. E vi ringrazio della fiducia nel fare delle domande. La saggezza nella vita cristiana piuttosto che dare risposte รจ nel saper fare delle domande: a Dio, alla comunitร , al vescovo, ai pretiโฆ, saper fare delle domande. Con questo andremo su questa strada del tempo, dei processi. Se un giovane non sa fare delle domande, deve imparare: questo รจ il lavoro vostro, dei formatori. E se non impara, non serve per il sacerdozio.
Grazie tante per la vostra testimonianza!
โAve o Mariaโฆโ
[Benedizione]
