Don Luigi Maria Epicoco – I discepoli di Emmaus

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Allego, dopo il video, il testo che è stato automaticamente trascritto. Per mancanza di tempo non ho modo di mettere la punteggiatura e le eventuali correzioni grammaticali che la trascrizione può aver commesso.

Magari può comunque servire come “base” a chi possa essere interessato.

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Ma poi ecco il sentiero dei discepoli di Emmaus.

Che mi piace sempre definirlo un sentiero di ritorno sentieri di ritorno almeno nella mia idea sono quei sentieri che ci fanno ripercorre la nostra vita al contrario torniamo torniamo con la coda fra le gambe perché le cose che ci hanno entusiasmato le cose per cui avevamo lasciato tutto le cose per cui pensavamo di dover dare tutta la nostra vita a un certo punto ci hanno lasciato a piedi che fine hanno fatto i nostri sogni che fine hanno fatto le nostre aspettative che fine ha fatto il desiderio di vedere un figlio crescere la vita a un certo punto ti toglie tutto questo e tu l’unica cosa che puoi fare è tornare a casa con la coda fra le gambe anche tu con un sentiero di ritorno è buio e c’è confusione nel cuore di questi due ragazzi ma proprio in quel buio in quella confusione loro non sanno che il giorno di pasqua non si scambiano nessun nessun augurio non sanno ancora che cos’è veramente la pasqua non sanno davvero che cos’è la risurrezione non sanno davvero quello che sta accadendo dentro la loro vita per loro è solo buio confusione e poi uno straniero uno straniero che si affaccia le loro buio e la loro confusione uno straniero che comincia a camminare nel loro buio e nella loro confusione che cosa accade quando tutto sembra finito che inizia un nuovo percorso un percorso che non è luminoso che molto spesso è fatto di confusione e di buio e pasqua ma non sentiamo che è veramente pasqua e vorremmo che qualcuno rimettesse ordine dentro la nostra confusione che qualcuno ci ri prestasse le parole che qualcuno ci svelasse il senso il senso delle scritture che qualcuno ricollega se i fili i fili di tutto questo caos invece che ci portiamo dentro ed è quello proprio il momento in cui più di tutti gli altri momenti noi abbiamo bisogno di segni abbiamo bisogno di vedere le cose nell’incredulità di questi discepoli nella mancanza di fede di questi discepoli che si traduce poi umanamente nella mancanza di fiducia nella vita sono semplicemente dei delusi che tornano a casa ecco in questa delusione si affaccia il risorto e comincia a far ripartire la loro vita comincia a spiegare loro il senso delle scritture quanto è durato questo tragitto verosimilmente dieci minuti mezz’ora a tre ore un pomeriggio una serata il vangelo non ci dice quanto dura questo percorso a volte amici miei può durare dieci anni venti anni il resto della nostra vita ma la consapevolezza che ci spinge ad andare avanti e che in quel buio in quella confusione che proviamo non siamo soli c’è uno straniero che perde tempo con noi uno straniero che comincia a fare una cosa molto semplice e così che lo descrivono i discepoli quando si raccontano alla fine di questa storia che cosa è accaduto non cedeva forza il cuore del petto quando quest’uomo conversava con ciascuno di noi e che cosa significa il cuore che brucia nel petto se non la vita che torna di nuovo ad appassionarti e la vita che tua torna di nuovo a prometterti qualcosa la vita che torna di nuovo ad essere viva per uno che ha sofferto per uno che ha perso qualcuno solitamente non c’è questa esperienza viene inibita questa esperienza perché ci sembra di dover far torto alle persone che abbiamo perduto alle persone che ci mancano non posso tornare a sorridere ad essere felice mi sembra di fare un torto alla sua mancanza alla sua assenza non ci può essere nessun infinitamente di più che si chiama pasqua quando noi rimaniamo aggrappati solo all’assenza quando noi continuiamo a celebrare in tutti i modi possibili quella mancanza col funerale quando continuiamo a celebrare con l’assenza in maniera compulsiva no le persone che abbiamo amato le persone che amiamo non possono mai diventare il motivo della nostra disperazione dobbiamo sempre difenderle da questa tentazione dobbiamo sempre lasciare che le persone a cui abbiamo voluto bene le persone che amiamo diventi non è motivo del perché la nostra vita vale la pena del perché la nostra vita deve andare avanti del perché la nostra vita deve tornare ad are there c dentro a metterci fuoco dentro a far ripartire di nuovo il cuore perché pasqua quando si lascia che quell’assenza diventi di nuovo presenza dove è la morte dove è la morte a morte in quel cuore freddo dove la vittoria della morte uno straniero che in una maniera misteriosa riaccende il fuoco nel cuore di questi discepoli infinitamente di più e tornare di nuovo a vivere veramente a lasciare che la vita torni ad essere qualcosa di vivo a lasciare che la vita possa di nuovo ripartire a partire da quello che abbiamo vissuto e questo risorto che cosa fa poi alla fine li accompagna le accompagni anche se loro non capiscono anche se loro non lo riconoscono li accompagna anche se loro soltanto sentono ci sono dei momenti in cui al buio si può andare solo ad intuito a tentoni in cui abbiamo la sensazione che forse stiamo facendo la cosa giusta ma il copione della nostra vita di quello che succederà domani mattina non è scritto da nessuna parte che cosa ne sarà di noi veramente che cosa ne sarà di noi quando si spegneranno i riflettori quando torneremo nelle nostre case quando dovremmo tornare a quella benedetta e barra maledetta quotidianità dove dobbiamo fare i conti con le cose di sempre con le cose di ogni giorno con le piccole e grandi gioie con le meschinità con la mediocrità che a volte si riaffaccia dentro la nostra vita non lo so non lo so non c’è scritto da nessuna parte c’è scritto che camminava e che gesù camminava loro fianco anche se loro non sapevano chi era gesù ma c’è qualcosa che succede in questo incontro è infinitamente di più non è semplicemente uno straniero che si affaccia nel buio nella confusione infinitamente di più è la sensazione che poi diventa un grido una preghiera una scusa qualcosa di infinitamente più grande è tradotta così resta con noi resta con noi perché si fa sera resta con noi nella sera il giorno ormai volge al declino le cose non sono più chiare per ciascuno di noi resta con noi e questo è molto bello perché vedete per tanto tempo nella nostra vita noi pensiamo che l’unica cosa che può ridarci di nuovo sollievo e una spiegazione sono i concetti ma arriva un momento nella vita in cui non te ne fai niente delle spiegazioni dei concetti hai bisogno di una presenza hai bisogno di una presenza cristianamente parlando guardate che si diventa davvero cristiani quando si trova il coraggio di lasciare le idee di lasciare i concetti pensieri le filosofie i valori i ragionamenti sul vangelo quando si capisce che l’unica cosa che conta davvero dell’avvenimento cristiano in lui nella sua presenza e dire signore io non so nulla non capisco nulla non riesco a vedere nulla ti prego però rimane qua con me ti prego signor e resta qua con me resta in questo buio cammino con me in questo buio non spiegarmi più niente non dirmi più niente non voglio sapere niente non voglio sapere la risposta ma ti prego rimani con me questa presenza diventa la nostra forza non abbiamo più bisogno di parole perché finalmente abbiamo qualcuno e finalmente ci accorgiamo che ciò che pensavamo ormai trovarsi alle nostre spalle in realtà è davanti a noi le persone che abbiamo perduto non li abbiamo perdute le persone che non ci sono non sono rimaste indietro ci hanno sorpassato sono davanti a noi e pasqua significa a volte continuare in questo buio ma veder crescere dentro di noi la consapevolezza che noi stiamo andando incontro a loro e anche se tutto il resto della nostra vita sarà semplicemente navigare a vista come quando al mattino presto c’è la nebbia che tu devi andare molto piano perché non sai che cosa può essere nascosto in quella nebbia è l’unica cosa che vedi è il passo successivo a volte la nostra vita è semplicemente questo è un passo successivo non abbiamo nient’altro se non il passo successivo e la forza di questa presenza ecco le infinitamente di più è il cuore che arde e darci il permesso di far ardere di nuovo il nostro cuore e lasciare che ciò che ci ha ferito diventi invece la nostra forza e staccarci dal sepolcro e rialzare lo sguardo e puntare lo sguardo su un orizzonte che pare ancora buio ma è da lì che nascerà di nuovo il sole.