don Gianmario Pagano – Il Paradiso Terrestre: quando la felicità non basta – Dante e Matelda

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Nel XXVIII canto del Purgatorio Dante accede all’altopiano sulla sommità del monte e si addentra in una foresta meravigliosa, attraversata da una brezza leggera.

Lì, nel puro incanto della natura, incontra la felicità in persona, una giovane donna che raccoglie in sé ogni soavità e bellezza: Matelda. Ora Dante sa di essere giunto nel luogo originario dell’uomo, il Paradiso Terrestre.

Sarà lì che, a breve, incontrerà Beatrice. Se fossimo in un film hollywoodiano, la storia potrebbe finire qui, dove tutti possono vivere per sempre felici e contenti. Ma il viaggio di Dante, nonostante l’incanto della fantasia, è un viaggio nella realtà: proprio nel momento in cui sperimenta la felicità, il poeta si rende conto che la felicità non basta.

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Non può più bastare all’uomo che ha lasciato per sempre il paradiso terrestre. Ora quel giardino incantato non è una destinazione, ma solo un passaggio, una tappa di un viaggio che non cerca più la felicità, ma qualcosa di ancora più prezioso: il significato.

Dante così sarà presto pronto per l’incontro con il Senso profondo di tutte le cose. Ma l’assoluto non è dietro l’angolo, perciò il cammino sarà ancora lungo.

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