Cosa posso fare per ritrovare l’equilibro spirituale?

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A volte la nostra vita spirituale sembra in caduta libera. Non troviamo più punti di appoggio o di riferimento, nemmeno in quei luoghi che costituivano prima le nostre certezze. Cosa si può fare per ritrovare l’equilibrio? In questa meditazione, che riflette sui capitoli 17-19 del Primo libro dei Re, ci lasciamo ispirare dalla pedagogia esercitata dal Signore verso il grande profeta, Elia.

La meditazione è ispirata al libro Un Dio umano. Primi passi nella fede cristiana

La meditazione fa parte di un corso parrocchiale presso la Parrocchia san Giuseppe all’Aurelio (Roma).

Per i laboratori, è stata distribuita una scheda che è possibile scaricare da questo link: http://bit.ly/schedaalzati

Link al video

Scheda I: Presenza al Presente

Usare il salmo seguente, magari a varie riprese, per entrare alla presenza del Signore.

Elia ci insegna che la nostra forza viene dall’essere alla presenza del Signore e la preghiera non è altro che presenza al Presente, accoglienza del suo sguardo amante.

Ciò che conta non è finire la preghiera, ma farla risuonare dentro. Quindi, leggo i versetti e mi fermo laddove sento un’eco nel cuore. Magari la preghiera sarà soltanto su un versetto o due parole, non importa, «non è il tanto sapere che sazia l’anima, ma il gustare le cose profondamente».

  • Per pregare:

Dal Salmo 18

1 Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. 2Disse dunque:

Ti amo, Signore, mia forza,

3 Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore,
mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.

4 Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

5 Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;

6 già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.

7 Nell’angoscia invocai il Signore,
nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.

[…]17 Stese la mano dall’alto e mi prese,
mi sollevò dalle grandi acque,

18 mi liberò da nemici potenti,
da coloro che mi odiavano
ed erano più forti di me.

19 Mi assalirono nel giorno della mia sventura,
ma il Signore fu il mio sostegno;

20 mi portò al largo,
mi liberò perché mi vuol bene.

[…]29 Signore, tu dai luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.

30 Con te mi getterò nella mischia,
con il mio Dio scavalcherò le mura.

31 La via di Dio è perfetta,
la parola del Signore è purificata nel fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.

32 Infatti, chi è Dio, se non il Signore?
O chi è roccia, se non il nostro Dio?

33 Il Dio che mi ha cinto di vigore
e ha reso integro il mio cammino,

34 mi ha dato agilità come di cerve
e sulle alture mi ha fatto stare saldo,

35 ha addestrato le mie mani alla battaglia,
le mie braccia a tendere l’arco di bronzo.

36 Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza,
la tua destra mi ha sostenuto,
mi hai esaudito e mi hai fatto crescere.

37 Hai spianato la via ai miei passi,
i miei piedi non hanno vacillato.

* * *

Leggo nei vari giorni seguenti l’incontro passaggi della vita di Elia e medito sui fatti in sé, ma soprattutto sul senso di questi fatti per me. Legge veramente la Scrittura chi si legge nella Scrittura. E alla fine della riflessione, per non rimanere in un’introspezione intellettuale, trasformo il pensiero maturato in dialogo, supplica e lode, in incontro vivo con il Signore.

  • Per scrutarsi

Tra le domande che si possono porre (anche rifacendosi alla relazione tenuta nel primo incontro[1]):

  • Quanto posso dire che il motto di Elia è mio: «Vivo è il Signore alla cui presenza io sto».
  • Le domande possono essere due: il Signore per me è vivo? E io sto alla sua presenza?
  • Quali sono le situazioni in cui imito Elia, lasciandomi sprofondare nel sonno (di una specie di morte)?
  • Quali sono le mie “focacce”? Qui posso sostare e ringraziare il Signore per gli angeli che mi manda, e prendere il proposito di valutare meglio queste visite angeliche.
  • Quali sono invece i richiami del Signore in cui mi dice e mi ripete: «Alzati».
  • La grazia del Signore non opera nel vuoto e non opera da sola. Abbiamo riflettuto sulla forza del fare memoria e sulla capacità di mantenere uno sguardo giovanile per accogliere la novità del Signore. Mi immergo nel fare memoria e mi metto in ascolto (magari anche con la mia guida) delle gentili sollecitazioni di novità del Signore.

Per approfondire

N.B.: Le letture sono complementari e non ripetizioni o riassunti delle catechesi/riflessioni.

Robert Cheaib, Un Dio umano. Primi passi nella fede cristiana, San Paolo 2013 (cap 3, soprattutto la parte dedicata a Elia a pp. 60-66).

Carlo Maria Martini, Elia. Il Dio vivente, San Paolo 2019.

Bruna Costacurta, Il fuoco e l’acqua. Riflessioni bibliche sul profeta Elia¸ San Paolo 2009.

*Buona preghiera, buona lettura  e buon risveglio!

Robert

[1] La relazione sarà online sul mio canale YouTube a partire da mezzogiorno del giovedì à bit.ly/robertube