Papa Francesco – Udienza Generale del 2 maggio 2018 – Il testo, il video e il file mp3

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PAPA FRANCESCO

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 2 Maggio2018

https://youtu.be/mr8a-Yk5L_I

Catechesi sul Battesimo: 4. Sorgente di vita

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Proseguendo nella riflessione sul Battesimo, oggi vorrei soffermarmi sui riti centrali, che si svolgono presso il fonte battesimale.

Consideriamo anzitutto l’acqua, sulla quale viene invocata la potenza dello Spirito affinché abbia la forza di rigenerare e rinnovare (cfr Gv 3,5 e Tt 3,5). L’acqua è matrice di vita e di benessere, mentre la sua mancanza provoca lo spegnersi di ogni fecondità, come capita nel deserto; l’acqua, però, può essere anche causa di morte, quando sommerge tra i suoi flutti o in grande quantità travolge ogni cosa; infine, l’acqua ha la capacità di lavare, pulire e purificare.

A partire da questo simbolismo naturale, universalmente riconosciuto, la Bibbia descrive gli interventi e le promesse di Dio attraverso il segno dell’acqua. Tuttavia, il potere di rimettere i peccati non sta nell’acqua in sé, come spiegava Sant’Ambrogio ai neobattezzati: «Hai visto l’acqua, ma non ogni acqua risana: risana l’acqua che ha la grazia di Cristo. […] L’azione è dell’acqua, l’efficacia è dello Spirito Santo» (De sacramentis 1,15).

Perciò la Chiesa invoca l’azione dello Spirito sull’acqua «perché coloro che in essa riceveranno il Battesimo, siano sepolti con Cristo nella morte e con lui risorgano alla vita immortale» (Rito del Battesimo dei bambini, n. 60). La preghiera di benedizione dice che Dio ha preparato l’acqua «ad essere segno del Battesimo» e ricorda le principali prefigurazioni bibliche: sulle acque delle origini si librava lo Spirito per renderle germe di vita (cfr Gen 1,1-2); l’acqua del diluvio segnò la fine del peccato e l’inizio della vita nuova (cfr Gen 7,6-8,22); attraverso l’acqua del Mar Rosso furono liberati dalla schiavitù d’Egitto i figli di Abramo (cfr Es 14,15-31). In relazione con Gesù, si ricorda il battesimo nel Giordano (cfr Mt 3,13-17), il sangue e l’acqua versati dal suo fianco (cfr Gv 19,31-37), e il mandato ai discepoli di battezzare tutti i popoli nel nome della Trinità (cfr Mt 28,19). Forti di tale memoria, si chiede a Dio di infondere nell’acqua del fonte la grazia di Cristo morto e risorto (cfr Rito del Battesimo dei bambini, n. 60). E così, quest’acqua viene trasformata in acqua che porta in sé la forza dello Spirito Santo. E con quest’acqua con la forza dello Spirito Santo, battezziamo la gente, battezziamo gli adulti, i bambini, tutti.

Santificata l’acqua del fonte, bisogna disporre il cuore per accedere al Battesimo. Ciò avviene con la rinuncia a Satana e la professione di fede, due atti strettamente connessi tra loro. Nella misura in cui dico “no” alle suggestioni del diavolo – colui che divide – sono in grado di dire “sì” a Dio che mi chiama a conformarmi a Lui nei pensieri e nelle opere. Il diavolo divide; Dio unisce sempre la comunità, la gente in un solo popolo. Non è possibile aderire a Cristo ponendo condizioni. Occorre distaccarsi da certi legami per poterne abbracciare davvero altri; o stai bene con Dio o stai bene con il diavolo. Per questo la rinuncia e l’atto di fede vanno insieme. Occorre tagliare dei ponti, lasciandoli alle spalle, per intraprendere la nuova Via che è Cristo.

La risposta alle domande – «Rinunciate a Satana, a tutte le sue opere, e a tutte le sue seduzioni?» – è formulata alla prima persona singolare: «Rinuncio». E allo stesso modo viene professata la fede della Chiesa, dicendo: «Credo». Io rinuncio e io credo: questo è alla base del Battesimo. E’ una scelta responsabile, che esige di essere tradotta in gesti concreti di fiducia in Dio. L’atto di fede suppone un impegno che lo stesso Battesimo aiuterà a mantenere con perseveranza nelle diverse situazioni e prove della vita. Ricordiamo l’antica sapienza di Israele: «Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione» (Sir 2,1), cioè preparati alla lotta. E la presenza dello Spirito Santo ci dà la forza per lottare bene.

Cari fratelli e sorelle, quando intingiamo la mano nell’acqua benedetta – entrando in una chiesa tocchiamo l’acqua benedetta – e facciamo il segno della Croce, pensiamo con gioia e gratitudine al Battesimo che abbiamo ricevuto – quest’acqua benedetta ci ricorda il Battesimo – e rinnoviamo il nostro “Amen” – “Sono contento” -, per vivere immersi nell’amore della Santissima Trinità.

Saluti:

[Sono lieto di salutare i pellegrini di lingua francofona, in particolare i giovani di Rouen con il loro Vescovo Mons. Lebrun e i giovani di San Brieuc con il loro Vescovo Mons. Moute. Quando facciamo il segno della croce immergendo la nostra mano nell’acqua santa, possiamo pensare con gratitudine al battesimo ricevuto e rinnovare il nostro “Amen” per vivere immersi nell’amore della Santa Trinità. Dio vi benedica!]

[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Regno Unito, India Thailandia, Canada e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare ai membri della Catholic Extension Society degli Stati Uniti, grato per l’impegno profuso nell’opera di ricostruzione in Puerto Rico. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su di voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!]

[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua tedesca. Il ricordo del nostro Battesimo, che celebriamo nella Liturgia della Pasqua, ci fa presente il nostro legame vivo con Cristo, e ci rende disponibili a seguirlo nella carità ai fratelli. Dio benedica voi e le vostre famiglie.]

[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese presenti a quest’Udienza, in particolare ai gruppi venuti da Portogallo e Brasile. Cari amici, la grazia del battesimo è diretta a fruttificare in un cammino di santità fatto da piccoli, ma profondi, gesti concreti di fiducia in Dio e amore al prossimo. Dio vi benedica!]

[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, ricordatevi sempre che la rinuncia al peccato, alle seduzioni del male, a satana, è ciò in cui la Chiesa crede; non sono atti momentanei, limitati al momento del Battesimo, ma atteggiamenti che accompagnano tutta la crescita e la maturazione della vita cristiana. Il Signore vi benedica!]

[Saluto cordialmente i Polacchi, e in modo particolare la delegazione della Caritas Polacca, insieme con alcuni giovani dalla Siria, giunti a Roma con uno speciale bus, l’Ambasciata mobile della Caritas Giovani, che iniziano una campagna che si propone di sensibilizzare la società ai problemi dei più poveri; promuovono il volontariato dei giovani e l’aiuto alle vittime delle persecuzioni in Siria. Il segno spirituale del progetto Bus Young Caritas sarà la peregrinazione dell’Immagine della Madonna di Aleppo. Durante le funzioni del mese di maggio affidate a Maria, Regina di Polonia, la vita della Chiesa, la vostra Patria e le vostre famiglie. Pregate per la pace nel mondo, e in modo particolare nel Medio Oriente. Vi benedico di cuore.]

[Saluto con gioia i pellegrini croati, in particolare i dirigenti e gli alunni della Scuola Cattolica “San Giuseppe” di Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina. Cari giovani, ho ancora vivo nel cuore il nostro incontro a Sarajevo nel 2015, soprattutto la vostra presenza festosa, la vostra sete di verità e di ideali. Vi esorto ad aderire sempre più a Cristo, per vivere in pienezza la vostra esistenza. La Chiesa conta su di voi: siate sempre generosi, coraggiosi e pieni di speranza. Di cuore vi benedico. Siano lodati Gesù e Maria!]

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Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana. In particolare, saluto i sacerdoti del Pontificio Collegio Missionario Internazionale e del Pontificio Collegio Spagnolo San José di Roma; la parrocchia Beata Vergine Maria della Stella in Stornella; l’Associazione laboratorio della speranza di Ascoli Piceno e l’unione Cuochi Toscani. Sono lieto di accogliere i pellegrini della città di Palermo, accompagnati dal loro Pastore Mons. Corrado Lorefice. Incoraggio tutti ad essere fedeli a Cristo, fonte della nostra speranza, per far risplendere dappertutto la gioia del Vangelo.

Un pensiero speciale porgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi ricorre la memoria di Sant’Atanasio, Vescovo e Dottore della Chiesa. La sua santità, associata ad una sana dottrina, sostenga la fede e rafforzi la testimonianza cristiana di ciascuno.

Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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