Conferenza stampa per la presentazione delle prossime iniziative della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI

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Alle ore 11 di questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avutoluogo una Conferenza Stampa per presentare le prossime iniziative della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI:

  1. La Prima edizione del Premio “Ragione Aperta”, in collaborazione con la Universidad Francisco de Vitoria (Madrid), il 27 settembre 2017, presso la sede dell’Accademia delle Scienze, in Vaticano.
  2. La Settima edizione del “Premio Ratzinger” (con l’annuncio dei Premiati), il 18 novembre 2017, in Vaticano.
  3.  Il Settimo Convegno internazionale, sul tema: “Laudato si’. Per la ‘cura della Casa comune’, una conversione necessaria alla ‘Ecologia dell’uomo’”, in collaborazione con la Universidad Católica de Costa Rica, 29 novembre – 1° dicembre 2017, a San José de Costa Rica.

Intervengono alla Conferenza stampa l’Em.mo Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e membro del Comitato scientifico della Fondazione; P. Federico Lombardi, S.I., Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, il Prof. Daniel Sada, Rettore magnifico della Universidad Francisco de Vitoria (Madrid) e il Dr. Fernando F. Sánchez Campos, Rettore magnifico della Universidad Católica de Costa Rica.

Riportiamo di seguito l’intervento di P. Federico Lombardi:

Intervento di P. Federico Lombardi. S.I.

Lo scopo di questa Conferenza Stampa è di presentare le tre principali attività della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI nel corso di questo autunno 2017. Ringrazio il Card. Ravasi, che presiede questa conferenza nella duplice qualità di Presidente del Consiglio della Cultura e di membro del Comitato scientifico della Fondazione Ratzinger.

Ricordo che la Fondazione è stata istituita nel 2010 con la finalità di promuovere studi e pubblicazioni sull’opera e sul pensiero di J. Ratzinger-Benedetto XVI, e più in generale di promuovere studi teologici e nelle discipline connesse.

Le iniziative concrete indicate dallo Statuto sono principalmente in tre direzioni: 1. premi per studiosi e lavori meritevoli; 2. convegni e incontri di studio e pubblicazioni; 3. borse di studio per dottorandi.

Nel corso dell’anno passato, ricordo in particolare il Convegno sul tema dell’escatologia in collaborazione con l’Università della Santa Croce (novembre 2016) e le attività in occasione del 90° genetliaco del Papa emerito (aprile 2017), con la pubblicazione e presentazione di un volume in suo onore composto con i contributi dei vincitori delle diverse edizioni del Premio Ratzinger e molte altre pubblicazioni di articoli, prefazioni di libri, interviste.

Ora abbiamo davanti a noi un autunno denso di iniziative che presentiamo appunto quest’oggi, insieme ad alcuni protagonisti delle due iniziative svolte in collaborazione, cioè i Rettori magnifici della Università Francisco de Vitoria (Madrid), prof. Daniel Sada, e della Università Cattolica di Costa Rica, dr. Fernando Sánchez Campos.

La prima è una vera novità, nata dalla collaborazione con la Università spagnola Francisco de Vitoria, insieme alla quale la Fondazione aveva già organizzato uno dei suoi importanti Convegni annuali, quello svoltosi a Madrid nel 2015 sul tema “La preghiera, forza che trasforma il mondo”, in occasione del V Centenario della nascita di Santa Teresa d’Avila.

Si tratta di un nuovo Premio, intitolato “Ragione aperta”, ispirato a un’idea centrale nel pensiero di Ratzinger. Egli insiste sulla necessità di avere una visione ampia e aperta della ragione e del suo esercizio nella ricerca della verità e della risposta alle domande fondamentali sull’umanità e sul suo destino. Questa idea è fondamentale per il dialogo fra la Chiesa e la cultura moderna, e fra le scienze e la filosofia e la teologia e quindi anche un’idea fondamentale per il modo di pensare l’università e la sua funzione. L’iniziativa per questo nuovo Premio è venuta appunto dall’Università Francisco de Vitoria e la nostra Fondazione vi ha aderito volentieri, partecipando al lancio dell’iniziativa un anno fa, partecipando alla giuria per la scelta dei lavori vincitori e ora organizzando la cerimonia di premiazione qui a Roma, che avverrà domani pomeriggio presso l’Accademia delle Scienze.

I lavori pervenuti entro il mese di aprile 2017 all’attenzione della Giuria internazionale – redatti in inglese o in spagnolo – sono stati 367, provenienti da 170 università di oltre 30 differenti Paesi. Vari e molto diversi gli argomenti dei lavori: scienze giuridiche, economiche e sociali; scienze della comunicazione; scienze fisiche, biologiche, ambientali, biomediche e della salute; ingegneria e architettura; scienze umanistiche, filosofia e teologia. Quattro i lavori vincitori scelti dalla Giuria, riunitasi a Madrid il 12 e il 13 luglio 2017 – due nella sezione “Ricerca” e due nella sezione “Docenza” – e due le menzioni onorifiche assegnate.

I vincitori per la ricerca sono: Darcia Narvaez, dell’Università di Notre Dame (USA), con un lavoro su “Neurobiologia e sviluppo della moralità umana”, e Claudia Vanney – Juan Franck, dell’Universidad Austral di Buenos Aires, con un lavoro collettivo su “Determinismo o indeterminismo? Grandi domande dalla scienza alla filosofia”. I vincitori per la docenza sono: Michael Schuck – Nancy Tuchman – Michael Garanzini, della Loyola University di Chicago, per un testo online di formazione ecologica intitolato “Guarire la Terra” (Healing Earth); e Sarolta Laura Baritz, una suora domenicana di Budapest, per un programma di insegnamento sui “Principi sociali cristiani per l’economia” attuato presso il Sapientia College e l’Università Corvinus. Le menzioni speciali sono andate al Rev. Christopher Cook, anglicano, della Università di Durham per il “Master in Spiritualità, Teologia e Salute”, e ai due giovani professori di comunicazione dell’Università Francisco de Vitoria, Arturo Encinas Cantalapiedra e Alberto Oliván Tentorio, per il corso “Insegnare la narrativa dei videogiochi, o come narriamo le nostre vite attraverso i videogiochi”.

Lascerò la parola per una presentazione un poco più ampia al Rettore magnifico dell’Università Francisco de Vitoria, Prof. Daniel Sada.

Permettetemi però di osservare due cose importanti: 1) Il successo inaspettato incontrato dalla proposta: sono stati presentati oltre 300 lavori da oltre 30 paesi diversi. 2) La possibilità che si è venuta a costituire per sviluppare un collegamento e una rete fra i numerosissimi ricercatori che si sono manifestati interessati all’idea proposta dal Premio, e quindi il progetto di continuare, non solo con nuove edizioni del Premio, ma anche con lo sviluppo di piattaforme di dialogo fra i partecipanti, su cui sta già lavorando la Francisco de Vitoria e in cui certamente anche la Fondazione continuerà a collaborare.

Quindi siete invitati domani pomeriggio all’Accademia delle Scienze, dove potrete conoscere personalmente i vincitori e comprendere anche più profondamente lo spirito e il senso di questo nuovo Premio.

La seconda importante iniziativa è il già noto Premio Ratzinger, che giunge alla sua VII edizione. I premiati vengono proposti a Papa Francesco dal Comitato scientifico (costituito da 5 membri: i Cardd. Amato, Koch, Ravasi, S.E. Mons. Ladaria e da quest’anno il Vescovo di Regensburg, Mons. Voderholzer – che garantisce così il collegamento con l’Istituto Benedetto XVI di Regensburg).

Quest’anno i premiati sono tre, come nel 2011, mentre negli anni seguenti erano stati due:

Theodor Dieter (nato nel 1951). Teologo luterano tedesco. Professore (dal 1994) e Direttore (dal 1997) dell’Istituto per la Ricerca Ecumenica di Strasburgo. Fortemente impegnato nel dialogo ecumenico, ha svolto un ruolo di grande rilievo nella redazione e approvazione della “Dichiarazione congiunta sulla dottrina delle giustificazione” del 31.10.1999. Nel 2012 è stato Relatore sul dialogo cattolico-luterano nel corso dell’incontro a Castelgandolfo del Ratzinger-Schülerkreis, alla presenza di Benedetto XVI.

Karl-Heinz Menke (nato nel 1950). Teologo e sacerdote cattolico tedesco. Professore emerito di Dogmatica e Propedeutica teologica alla Facoltà Teologica Cattolica dell’Università di Bonn. Membro di commissioni della Conferenza episcopale tedesca, ha al suo attivo numerose pubblicazioni teologiche. Profondo conoscitore del pensiero di Joseph Ratzinger, a cui ha dedicato vari studi. Dal settembre 2014 è stato nominato dal Papa Francesco membro per cinque anni della Commissione Teologica Internazionale.

Arvo Pärt (nato nel 1935 a Paide, Estonia). Cristiano ortodosso, compositore musicale, dedito principalmente alla musica sacra, riconosciuto a livello internazionale. Insignito del dottorato honoris causa dal Pontificio Istituto di Musica Sacra ha partecipato alla Mostra su “Lo splendore della verità, bellezza della carità”, organizzata per il 60° di sacerdozio di Benedetto XVI eseguendo il “Padre Nostro” alla presenza del Pontefice. Nominato da Benedetto XVI membro del Pontificio Consiglio della Cultura nel dicembre del 2011.

Faccio osservare due caratteristiche della scelta di quest’anno. A riprova dell’apertura ecumenica degli orizzonti del Premio, abbiamo un cattolico (il Prof. Menke), un luterano (il Prof. Dieter, nell’anno anniversario della Riforma), un ortodosso (il maestro Arvo Pärt). Abbiamo poi anche un allargamento dell’ambito delle attività dei premiati, che vengono a comprendere anche le arti: nel caso la musica di profonda ispirazione religiosa. L’apprezzamento di J. Ratzinger / Benedetto XVI per l’arte della musica e l’ispirazione altamente religiosa dell’arte musicale di Pärt, hanno fatto apparire giustificata l’attribuzione del Premio anche al di fuori dell’ambito più strettamente teologico.

Per una presentazione più approfondita lascio la parola al Cardinale Ravasi.

Il conferimento del Premio è previsto per il 18 novembre, giorno successivo alla conclusione di un grande Congresso presso la Università Gregoriana su San Bonaventura, in cui naturalmente si ricorderà anche la famosa dissertazione del giovane professore Ratzinger appunto su San Bonaventura, ora ripubblicata nell’Opera Omnia. Speriamo che, come nello scorso anno, possa essere lo stesso Papa Francesco a consegnare i Premi.

La terza importante iniziativa è il VII Congresso internazionale di studio, che quest’anno viene organizzato insieme alla Università Cattolica di Costa Rica a San José di Costa Rica, a cavallo fra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. E’ dedicato al tema attualissimo trattato dalla Enciclica Laudato sì, tenendo presente la continuità del magistero di Papa Francesco con quello di Benedetto XVI anche in questo campo specifico. Il tema è di grandissimo interesse nell’area latinoamericana e verrà trattato non solo dal punto di vista teorico, ma anche con il contributo di relatori esperti sul campo e con l’impegno per sviluppare un ampio progetto di indicatori che rendano misurabile la situazione ambientale e il suo evolversi, e così anche una fattiva collaborazione fra università – e in particolare Università cattoliche – in questo campo. Vedendo il programma e i relatori ci si può rendere conto del livello molto elevato dal punto di vista scientifico ed ecclesiale di questo Congresso, su cui lascio la parola all’animatore dell’iniziativa, il Rettore magnifico Dr Fernando Sánchez Campos, già ambasciatore di Costa Rica presso la Santa Sede.

Come il Rettore fa notare, l’evento del Congresso suscita grande interesse in Costa Rica, dove la tematica ambientale è molto sentita: il Congresso è stato dichiarato evento di rilevanza nazionale.

Faccio osservare che è prevista la partecipazione di ben tre cardinali: Ouellet, Hummes e Versaldi e delle autorità della Federazione delle Università cattoliche della regione e anche di quella Internazionale. Riteniamo di poter dare con questo Congresso un impulso nuovo e molto significativo alla collaborazione fra le università cattoliche della regione. Inoltre la proposta di un indice integrato per la misurazione della situazione ecologica in base ai criteri indicati nell’Enciclica e la costituzione di un Osservatorio che ne segua l’evoluzione utilizzando tale indice sono un’ipotesi di lavoro nuova, con cui il Congresso conta di dare un contributo originale in risposta all’appello di mobilitazione teorica e pratica lanciato dal Papa Francesco con la pubblicazione della sua Enciclica.