Vangelo di domenica 3 Febbraio 2019 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo di domenica 3 Febbraio 2019, a cura di don Mauro Pozzi.

Chiediamo al Signore non di capire, ma di avere fiducia in Lui.

IL RIFIUTO

Gesù si manifesta ai suoi concittadini e viene rifiutato. Non è il figlio di Giuseppe? Come dire: conosciamo la sua famiglia, è uno di noi. Di fronte alla loro diffidenza il Maestro cita due episodi della vita dei profeti Elia ed Eliseo i quali non hanno fatto miracoli nella loro patria. Paragona i suoi compaesani alla gente del tempo di quei profeti per rimarcare che la durezza di cuore è la stessa.

Questo provoca la loro indignazione, tanto che vorrebbero ucciderlo, ma non è ancora il momento e Gesù un piccolo miracolo lo fa, sottraendosi alle loro mani senza dover fuggire. Sarebbe successo anche a noi probabilmente. Se uno dei nostri ragazzi si alzasse in chiesa e si dichiarasse profeta, noi come reagiremmo? Dov’è dunque l’errore? Sta nel fatto che noi crediamo spesso di poter giudicare le cose secondo quello che ci appare sensato. Abbiamo degli schemi, ed è difficile romperli. Ci aspettiamo che la nostra vita vada come vogliamo noi, ma il piano provvidenziale non possiamo conoscerlo.

Mi vengono in mente le parole di Isaia (55,9): Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. La Provvidenza muove le cose vedendo l’intero orizzonte, il passato, il presente ed il futuro, mentre noi abbiamo una visione limitata al solo presente, in più viziata dalle nostre aspettative.

Quante volte recriminiamo dicendo che un determinato evento non è giusto o che certe cose non dovrebbero succedere? Agostino, per far capire questa cosa faceva un paragone: se un osservatore guarda molto da vicino un mosaico, ne vede solo poche tessere, che apparentemente sono messe lì a caso; ma se si allontana, allora vedrà il disegno nel suo insieme e apprezzerà il lavoro dell’artista.

I nazareni credono di capire come vanno le cose e le giudicano, ma non hanno capito niente. Noi lo sappiamo solo perché vediamo la cosa da distante e sappiamo come la storia va a finire, ma nei loro panni sapremmo essere così umili da mettere in discussione le nostre idee preconcette? Questo episodio non ci è proposto perché noi giudichiamo quegli uomini, ma perché giudichiamo noi stessi.

Avere fede significa mettersi in ascolto di Dio soprattutto nei momenti bui, quando ci sembra di non capire. Avere fede quando le cose vanno bene è molto facile. La fede si prova nell’oscurità. Siamo disposti a farci prendere per mano per essere guidati su un terreno sconosciuto? Ecco perché non dobbiamo mai stancarci di pregare e di chiedere, non di capire, ma di avere fede.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

QUARTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 Febbraio 2019 anche qui.

Lc 4, 21-30 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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