Gesù Cristo, re di riconciliazione. La persona di Gesù Cristo sta al centro della vita cristiana: il suo “regnare” è un perenne atto di amore per tutta l’umanità. La sua signoria diventa per noi stimolo e coinvolgimento nella trasfigurazione della nostra terra.
La solennità di Cristo Re dell’universo coincide con la conclusione dell’anno liturgico. Già le letture delle scorse domeniche hanno invitato i fedeli a riflettere sul tema delle realtà ultime, cioè la morte, il giudizio, la risurrezione dai morti e la speranza sulla fine dell’ordine storico presente. La parola di Dio odierna invita finalmente a contemplare il Signore, Re dell’universo, come colui che porta a compimento la storia riconciliando gli uomini con Dio per ristabilire la comunione compromessa dal peccato delle origini (seconda lettura).
La prima lettura, dal canto suo, ricorda che il compito primario dei re in Israele era di pascere il popolo, averne cioè cura, sia sul piano materiale sia su quello spirituale. Poiché i re di Israele, Davide compreso, mostrarono di essere fragili e peccatori, ben presto nacque, grazie alla predicazione dei profeti, la speranza messianica, che riecheggia nella narrazione della crocifissione e della morte di Gesù (vangelo).
Morendo in croce, Gesù, centro della storia, non esercita la propria regalità in maniera trionfalistica, alla stregua dei potenti di questo mondo, ma attraverso il dono totale di sé per la salvezza dell’umanità.
Letture della
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – NOSTRO SIGNORE GESÚ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – ANNO C – Solennità
Prima Lettura
Unsero Davide re d’Israele.Dal secondo libro di Samuèle
2 Sam 5,1-3
In quei giorni. vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”».
Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 121 (122)
R. Andremo con gioia alla casa del Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.
Seconda Lettura
Ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 1,12-20
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore,
per mezzo del quale abbiamo la redenzione,
il perdono dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.
Parola di Dio
Vangelo
Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 23,35-43
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Parola del Signore