mons. Willy Volont̬ РCommento al Vangelo di domenica 31 Ottobre 2021

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Respiro Spirituale , XXXI domenica del tempo ordinario con mons. Willy Volonté

Produzione Caritas Ticino

È per il tuo bene

Di Dante Balbo

Questo è uno dei ricatti più pesanti che possiamo subire, fin dalla prima infanzia. Con il ritornello che lo si fa per il nostro bene, gli adulti decidono cosa mangiamo, quando giochiamo, quando dormiamo, con chi stiamo, ecc.
Il discorso sottinteso è doppiamente pericoloso, perché ribellarsi al “nostro bene” significa non voler bene a chi si prodiga per noi, oppure perdere il suo amore.

In questa situazione di inganno, fatto spesso in buona fede, ripetuto di generazione in generazione, giustificato dal nostro essere adulti e quindi responsabili del cammino dei nostri figli, si scrive la difficoltà di questa domenica, in cui don Willy Volonté ci invita a riflettere sulla parola di Dio che ci esorta a seguire i comandamenti del Signore.

Sia nella Prima lettura, sia nel Vangelo, prima Mosè e poi Gesù dicono la stessa cosa: i comandi del Signore sono per la nostra felicità.
Ecco, ci risiamo, sempre qualcuno che sa quale sia il nostro bene, senza chiederlo a noi, senza considerarci, imponendoci cose difficili come amare i nostri nemici, porgere l’altra guancia, servire senza contraccambio e pretendendo che questo sia la pienezza della nostra gioia.
Perché mai dovremmo fidarci? Si domanda don Willy.

La misura di questa pretesa è la sostanza di Dio, manifestata nella vita dell’uomo Gesù, che non ha chiesto a noi di fare quello che non ha fatto lui, che ha continuamente detto e mostrato chi è il Padre, nel suo rapporto con Lui, nella fiducia fino al dono totale, nella gioia del dono come cifra di ogni relazione autentica.

Lo ha capito bene l’apostolo Giovanni, che non ha parlato d’altro, né nel suo Vangelo, né nelle sue lettere. Per i musulmani Dio ha 99 nomi, nel tentativo di definirne l’immensa maestà, la grazia e la misericordia, mentre Giovanni li riassume tutti in uno solo, il centesimo nome dell’altissimo, forse in verità il primo: Amore.


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