Missionari della Via, Commento alle letture di domenica 10 Gennaio 2021

Questa domenica contempliamo il battesimo del Signore, grati per il dono immenso ricevuto per mezzo del nostro battesimo. Siamo suoi figli amati, e nulla può toglierci questa gioiosa certezza!

Il commento alle letture di domenica 10 gennaio 2021 a cura dei Missionari della Via.

Questa domenica celebriamo il Battesimo del Signore, rito al quale liberamente Gesù si sottopone non perché ne avesse bisogno, ma per manifestare la sua solidarietà con l’umanità. Egli non è venuto a salvarci “dall’alto”, lanciando invettive dal cielo o dando istruzioni versione “Google Maps”, ma scendendo, mettendosi al nostro livello, facendosi uno di noi in tutto, eccetto che nel peccato. Così nel battesimo si mostra solidale con noi, mettendosi in fila con coloro che si riconoscevano bisognosi di conversione e desiderosi di essere purificati dal Messia veniente. Come a dirci che da qui parte e si alimenta ogni autentico cammino di conversione: dal riconoscerci sempre (e sempre più) bisognosi di Lui, della sua misericordia. Il mondo proclama il mito dell’autosufficienza, dell’individualismo esasperato che crea persino detti a parvenza religiosa tipo: “ognuno per sé, Dio per tutti!”. Alcuni pensano che un autentico cammino di fede preveda che, andando avanti, si diventi “più forti” e quindi meno bisognosi di Dio (ridotto a qualcuno a cui sfornare prestazioni) e degli altri. Non è così: Dio entra per la porta della povertà interiore, dell’umile riconoscimento del bisogno che si ha di Lui e dall’amore che si coltiva per Lui.

Gesù dunque si mette in fila e si lascia immergere nell’acqua dalla quale riemerge, figura della sua morte e risurrezione. E scende su di Lui lo Spirito di Dio sotto forma di colomba, come a dire che da Gesù in poi l’umanità è resa capace di accogliere lo Spirito Santo. Dal battesimo in poi ogni cristiano ne diventa tempio, luogo sacro della presenza di Dio. Per chi può è certamente una grazia andare in Terra Santa o in luoghi di pellegrinaggio. Non va però dimenticato che ciascuno di noi è “terra santa”, luogo della presenza di Dio, di quel Dio che vuol essere uno in noi e con noi.

Infine il Padre indica chi sia Gesù: il Figlio suo, l’amato. Il Padre ci parla di Gesù; Gesù ci parla e ci manifesta il Padre; lo Spirito Santo unisce i due. Ecco il mistero d’amore della SS. Trinità, mistero nel quale siamo chiamati ad immergerci mediante la contemplazione. Mistero d’amore che siamo chiamati a lasciar vivere in noi, togliendo tutti quegli attaccamenti sbagliati, tutti quei desideri mondani, tutte quelle affezioni disordinate alla realtà che ci riempiono di ansie, impedendo a Dio di regnare in noi.

Che meraviglia, miei cari, il battesimo di Gesù; che meraviglia il nostro battesimo. Che meraviglia la vita cristiana!

Preghiamo la Parola

O Dio, che per mezzo del battesimo ci hai resi figli nel Figlio, aiutaci a conformarci sempre più a Lui, per essere suo riflesso nel mondo.

VERITA’: Vita interiore e sacramenti

Coltivo la preghiera? Cerco di vivere da vero figlio di Dio, che cerca in tutto la volontà del Padre?

Se cammino davvero, man mano scopro sempre nuove fragilità, eppure proprio lì imparo a lasciarmi amare da Dio e ad affidarmi a Lui in semplicità di cuore. Per me è vero tutto questo?

CARITA’: Testimonianza di vita

Manifesto il mio sentirmi amato da Dio facendomi vicino agli altri? Coltivo atteggiamenti fondamentali quali l’affabilità e l’umiltà?

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