Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo del 5 aprile 2015 – Pasqua

Nel Vangelo del giorno di Pasqua, Pietro e Giovanni, avvertiti da Maria di Magdala, corrono verso il sepolcro dove non c’è più il corpo di Gesù. Pietro entra per primo e osserva i teli posati e il sudario, che era stato sul suo capo, avvolto in un luogo a parte. Poi entra anche Giovanni: vede e crede:

“Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti”.

Su questo brano evangelico, ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:

[ads2] Bisognerebbe avere cuore e voce possente di profeta per accostarsi al vangelo di oggi e dire la forza irrompente dell’evento che ha cambiato la storia dell’uomo: “Cristo è risorto! È veramente risorto”. “Presto, andate a dire ai suoi discepoli: ‘È risorto dai morti…!’”, dice l’angelo alle donne. Ed esse “corrono”. E da allora è la Chiesa tutta che corre per il mondo a portare questa notizia così radicale per l’uomo. «Dio non si “rassegna” alla morte dell’uomo. Cristo è venuto nel mondo per convincerlo di questo – ci ha detto S. Giovanni Paolo II –, Cristo è morto sulla croce ed è stato deposto nel sepolcro, per rendere testimonianza proprio a questo fatto; Dio non si “rassegna” alla morte dell’uomo! …In Cristo la morte è stata sfidata. Cristo con la sua morte ha vinto la morte. Ecco il giorno fatto dal Signore. Questo è il giorno della grande riscossa di Dio: della riscossa contro la morte. L’uomo si rassegna alla morte? O è invece disposto a farsi partecipe della grande riscossa di Dio? L’uomo si rassegna alla morte, quando aspira soltanto alle cose della terra… L’uomo si rassegna purtroppo alla morte e non soltanto l’accetta, ma anche l’infligge… L’uomo non solo si rassegna alla morte, ma ha fatto di essa non di rado il metodo della sua esistenza sulla terra… – E il Papa concludeva chiedendosi: È disposto l’uomo d’oggi a farsi partecipe della grande riscossa di Dio contro la morte?» (S. Giovanni Paolo II, Messaggio per la Pasqua del 1986). E tu, che oggi ascolti questo vangelo, perché sei rassegnato e cerchi Gesù tra i morti, in una religiosità che non può dare la vita? È vivo il Signore, invoca il suo nome, ti risponderà, non sarai deluso.

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Fonte: Radio Vaticana

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