Fraternità Gesù Risorto – Commento al Vangelo del 8 Dicembre

La solennità di oggi è un grande dono. Noi godiamo per la bellezza e la purezza della nostra Madre beata, e nello stesso tempo accresciamo il desiderio di essere anche noi puri per poter donare al mondo un segno della bellezza del paradiso.

La prima lettura narra ciò che è avvenuto dopo il primo peccato dell’uomo. E non solo dopo il primo! Dio cerca l’uomo: “Dove sei?”. Che cosa intendeva dire Dio ad Adamo, che voleva nascondersi al suo sguardo penetrante che scruta nelle tenebre? “Dove sei?” « Dove sei andato a finire? Perché ti nascondi fuggendo il mio amore? Ti nascondi perché non vorresti più vedere quello che hai fatto: solo io te lo posso cancellare, io ci sono per ricucire lo strappo, io sono qui che ti voglio ancora bene, esci dal nascondiglio, che ti voglio di nuovo abbracciare. » La domanda di Dio è la domanda di una mamma che nota la sofferenza del figliolo e vorrebbe alleviarla, cancellarla con la sua carezza e prenderla su di sé. Adamo invece continua il suo orgoglio, proprio come noi. Dopo il peccato l’orgoglio ci porta a cercare giustificazioni, anzi, a cercare di convincerci, e convincere Dio stesso, che la nostra disobbedienza in fondo è ragionevole e sana, che è il meglio che potevamo fare.

Che cosa può fare l’amore di Dio? Il suo amore umile e santo compie opere grandi: egli pensa a mandare il Figlio, per farci vedere come dev’essere la nostra obbedienza, e per togliere al maligno ogni vanto e ogni diritto sulla nostra vita. L’amore di Dio è anche paziente, deve attendere che l’umanità sia pronta ad accogliere un’opera tanto meravigliosa.

Al compiersi dei Tempi ecco che i desideri del Padre diventano eventi nascosti, grandi, ma inosservati agli uomini. Un angelo rivolge la Parola ad una ragazza nel paesino più insignificante della regione disprezzata da coloro che contano. E questa ragazza, nemmeno lei lo sa, è stata preparata da Dio in modo eccezionale: in lei l’orgoglio di Adamo non fa capolino, la sua paura di Dio non la rende succube delle paure del mondo. Eppure anche lei fa fatica ad accogliere i progetti di Dio, anche lei adopera la sua libertà per essere uno strumento consapevole delle opere di Dio. Anche lei si interroga e interroga. Ella ascolta però con serietà le risposte del messaggero divino, riconosce da dove provengono, e si rende disponibile: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di mequello che hai detto. L’angelo può partire soddisfatto, e anche meravigliato: ha trovato obbedienza, ha trovato un cuore docile e ricco di fede, soprattutto di amore.

Oggi contempliamo la risposta di fede di Maria. Impariamo a memoria le sue parole, perché vogliamo diventino nostre. Vogliamo porgere a Dio un cuore puro, libero dal nostro egoismo, libero dalle nostre passioni, dalle voglie dei nostri desideri mossi dai piaceri del corpo.

Dio ci mostra una Madre immacolata, libera dalle conseguenze dell’orgoglio che opprime tutti, per farci vedere la bellezza della nostra vita, se gli obbediamo con umiltà e verità.

Dio ci propone di obbedirgli, perché ci vuole contenti! Quando gli obbediamo non dobbiamo nasconderci, non ci sogniamo nemmeno di nasconderci a nessuno, anzi, desideriamo incontrare tutti con un sorriso. Il sorriso scompare dal volto di chi porta nel cuore la disobbedienza a Dio e l’orgoglio che vuole giudicarlo incapace e crudele. Quando manca il sorriso sul volto di un fratello, o sul nostro volto stesso, andiamo a vedere nel cuore: troveremo l’orgoglio che disobbedisce. Potremo sradicarlo?

Guardiamo la nostra Madre Immacolata, il suo cuore puro, ascoltiamo la sua risposta umile e pronta, disponibile, libera dal desiderio di qualcosa per sé, e saremo liberati e rafforzati.

L’Eucaristia di oggi con i canti e le preghiere ci aiuti a progredire nel cammino della nostra conversione. Maria stessa sarà presente, con tutti i santi che l’hanno venerata, per riversare in noi il suo Spirito di fedeltà, di umiltà, di carità vera e generosa!


Letture della
II DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A
IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – Solennità
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.Dal libro della Gènesi

Gen 3,9-15.20

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente:

«Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici!

Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 97 (98)

R. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Seconda Lettura

In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 1,3-6.11-12

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.

In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

Parola di Dio

Vangelo

Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.

Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

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