Esegesi al Vangelo di Domenica 4 marzo 2018 – p. Rinaldo Paganelli

NEL TEMPIO PER PURIFICARE

p. Rinaldo Paganelli

Riscattati per essere più umani

«Io sono il Signore tuo Dio che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, non avrai altri dei…» (Es v. 2). È questo il comandamento che non fonda tanto la divinità, quanto l’umanità. È da questo principio che nascono le modalità delle nostre relazioni, del nostro modo di essere e di stare nel mondo, è il comandamento roccia della nostra umanità e della nostra libertà. Dio, il solo vero Dio, ci libera dalla condizione servile, continuamente riscatta l’essenza vera del nostro essere, e cioè l’essere figli. Ognuno e tutti i comandamenti hanno la loro piena luce quando li si vede accolti e adempiuti nelle parole e nelle opere di Gesù che i testi del Nuovo Testamento ci offrono; e d’altra parte il Cristo ci rimarrebbe sconosciuto se non lo potessimo incontrare nel grembo fecondo delle Scritture antiche. Così, sarebbe, per il culto e per il Tempio, che rimarrebbero residui archeologici se il Signore e la sua Pasqua non ce li restituissero in tutta la loro straordinaria attualità.

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Svuotati per arricchirci

Le norme che Dio dà ad Israele sono le regole del patto nuziale (Gn 17,7; Is 54,5) che egli stabilisce con il suo popolo, regole che il popolo osserva in quanto riconosce in Dio il suo liberatore, che lo ama. Nelle regole vede le vie per vivere nell’amore. I comandamenti hanno la loro sorgente in un evento di liberazione operato da Dio, evento che attraverso i comandamenti è rivissuto da ogni generazione: il rapporto nuziale fra Dio ed il suo popolo è un rapporto d’amore esclusivo. Il dono totale che Dio fa di sé richiede di essere accolto con cuore indiviso. Dio come fondamento di tutti i rapporti umani, è capace di liberarci anche dalle più recondite schiavitù. Allora è da quest’ottica di libertà e di liberazione che comprendo che devo rendere onore alla vita, rispettare, non invidiare, non profanare, non desiderare, ma vedermi piuttosto come tempio di Dio, come creatura abitata dalla sua presenza.

Purificati per entrare nel nuovo tempio

Gesù segna la fine del «culto» inteso come azione che «contatta» Dio: Dio è tra noi. Il vecchio sistema rituale è al termine. La versione giovannea della cacciata dei venditori non è protesta per un culto deviato, ma più semplicemente la fine di un regime di «mercato» dove il favore di Dio viene ottenuto con il rito dovuto. Il suo gesto è rivolto ai suoi fratelli Ebrei non meno che ai suoi discepoli. Dopo pochi anni la distruzione del Tempio  segnerà in ogni modo la fine dei sacrifici antichi. Il «Tempio» dove ci si incontra con Dio diventa Gesù.

La fede in Dio si celebra nella vita

dell’uomo. E questa «vita» è la «risurrezione», cioè una vita assolutamente nuova. Nello scontro di Gesù vi sono almeno tre aspetti che vengono alla luce. Dio non può essere presente in un Tempio fatto «da mano d’uomo», quando esso non è più luogo di incontro, ma è diventato un centro di traffico. Il nuovo tempio è il corpo di Cristo risorto, colui che è la verità. In secondo luogo Davide pensava di costruire un tempio di pietre al Signore, Dio sceglie il suo casato come tempio di carne. Infine, la funzione del tempio rimane sempre la stessa: luogo della presenza di Dio tra il suo popolo. Dietro i veli squarciati dell’antico Tempio, appare il corpo martoriato di Cristo, che con la Pasqua sarà corpo glorioso, per essere il segno del Dio con noi.abitati da ciò che pare stolto e debole La conclusione del vangelo è strana. La gente si fidava dei segni compiuti da Gesù e lui non si fidava di loro perché egli «conosceva quello che c’è nell’uomo» (v. 25). Cosa cercava veramente la folla? Verifichiamo la risposta nelle parole di Paolo: in Cristo Gesù cerchiamo conferme umane, una sapienza promozionale, ma la sapienza e la potenza di Dio sono diverse da quelle giudicate e volute dal mondo. Quello che è giudicato come stoltezza e debolezza è il versante da cui Cristo si erge risorto dopo la morte. La «stoltezza» per Gesù è ascoltare le sue parole e non metterle in pratica. È nella piccolezza e nel nascondimento agli occhi del mondo che Dio ha realizzato il suo piano salvifico. Egli nasconde i segni tra le pieghe della storia e della sofferenza, senza clamori, e carica di sapienza divina ciò che era ritenuto stolto e debole. Lui è il Signore.

PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO

  • A quali cose sentiamo di aver attaccato il nostro cuore?
  • Come valuti le cose piccole, e magari insignificanti?

IN FAMIGLIA

Ogni membro della famiglia mette ordine nello spazio della casa che è più suo. Elimina tutto quello che è superfluo, mettilo in comune e verifica quello che ognuno ha lasciato. Tutti provano a dire perché finalmente hanno deciso di abbandonare quelle cose.

p. Rinaldo Paganelli

Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Terza Domenica di Quaresima – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 Marzo 2018 anche qui.

Gv 2, 13-25
Dal Vangelo secondo Giovanni
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. 18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Marzo 2018
  • Tempo di Quaresima III
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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