Esegesi al Vangelo di Domenica 14 gennaio 2018 – p. Rinaldo Paganelli

LO ABBIAMO TROVATO

p. Rinaldo Paganelli

Chiamati per il bene del regno

La Parola di questa domenica è segnata da chiamate a servire direttamente la causa del Regno. Il testo di Samuele accentua la dimensione della seduzione da parte del Signore. In questo modo Dio rivendica il primato della sua azione, in modo così forte da impedire a noi di proporre vie troppo determinate per l’esperienza di Lui, metodi e ascesi per poterlo incontrare. L’invito da parte del vecchio Eli a «ritornare a dormire» può essere letta come una rappacificazione nei confronti di tutti gli sforzi e le ambizioni verso esperienze particolari nella ricerca del contatto con il Signore. Nella vocazione di Samuele si può subito intuire lo stile di Dio nel chiamare o manifestarsi all’uomo. Egli chiama per nome, e questo sta a significare che la sua è sempre una chiamata personale e non anonima, è una chiamata originale per ciascuno. Il verbo «chiamare», ripetuto dieci volte nel brano, indica un invito che richiede l’ascolto e la risposta. È una chiamata personale, come per Abramo (Gn 22,1), Giacobbe (Gn 31,11), Mosè (Es 3,4) e per i profeti. Significa appartenenza: «Israele, ti ho chiamato per nome, tu mi appartieni» (Is 43,1).

Un’iniziativa che viene da fuori

Non sempre chi è chiamato è in grado di riconoscere subito la voce di Dio. Dio sempre ci trascende, a volte ci sconcerta, ma puresi adatta, chiama con gradualità, dà tempo all’uomo, gli rinnova l’invito. E poi per cogliere il significato è necessaria la presenza di intermediari. Per uscire dal dubbio e dall’incertezza, è indispensabile l’aiuto di qualcuno. Nessuno può diventare da solo discepolo o credente. Per tutti i chiamati l’iniziativa proviene da un altro. È nella comunità e dalla comunità che i chiamati riconoscono di aver incontrato il Signore, poi ci sarà la dimensione dell’annuncio. Dio infatti chiama sempre per una missione, per portare agli uomini un suo messaggio, la cui testimonianza richiede coraggio e sacrificio. Incontrando Cristo Gesù ci si rinnova, prende origine un movimento che si dilata in cerchi sempre più grandi e attira verso il centro tutti coloro che devono incontrarlo. E così, intorno a questa figura silenziosa, tutti cominciano a pronunciarsi: Giovanni per primo: «Ecco l’agnello di Dio» (v. 36), poi i due: «maestro dove abiti? » (v. 38); poi Andrea: «Abbiamo trovato il Messia» (v. 41).

Un incontro che è per sempre

Il Cristo fa fare un’esperienza personale e conduce a vedere il Padre. La sequela del Signore Gesù diventa il punto centrale della vita, è l’equilibrio vero per ogni persona che intende crescere veramente nella vita. Quest’incontro con Gesù vale sempre, anzi costituisce il fascino segreto e perenne della vita. Si trasforma in un ricordo da non dimenticare più: «…erano le quattro del pomeriggio» (v. 39). Samuele, i discepoli, arrivano all’incontro perché altri aprono loro il cammino, lo preparano, fanno in modo che il cuore di chi poi sarà discepolo si apra alla grazia. Quando Gesù nasce, Maria lo «porge» a tutti quelli che si recano alla grotta per vederlo, per adorarlo e ognuno se ne ritornerà con lo sguardo di un bimbo che desidera essere amato. Ora il Signore Gesù si manifesta per le strade della Galilea camminando, guardando, suscitando negli altri un dinamismo che li porta a cercare, a chiedere, a desiderare di rimanere con Lui. Il Signore non vuole discepoli statici, schiavi di un Rabbì che presenta loro solo una legge da rispettare. Egli vuole che chi lo segue risvegli l’intelligenza e il cuore per accogliere quel nome nuovo che lo legherà a Lui nella fedeltà e nell’amore. Dentro una strada inaspettata, l’evento con Colui che ci chiama alla comunione non rappresenta soltanto la pienezza della vita, ma con più verità va colto come la vita stessa. Veniamo infatti istante per istante «edificati» dalle nostre relazioni, soprattutto da quelle più preziose. La «chiamata» è un atto d’amore assoluto, ha cioè un valore in sé, anche al di là del suo essere accolta o meno da coloro cui è rivolta, in quanto ha la capacità di conferire ad ogni persona un valore senza misura, semplicemente perché è stata guardata con affetto e le è stata rivolta la parola. È un evento che ci precede perché ci previene e apre una strada da noi prima ignorata, strappandoci inaspettatamente alla solitudine.

PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO

  • Come hai vissuto la tua chiamata?
  • Quale valore ha oggi il tuo essere stato scelto in quello che sei e fai?

IN FAMIGLIA

Indica tutte le cose importanti che hai trovato in famiglia e prova a verificare chi ti ha messo nella condizione di incontrarti con quelle realtà.
Ogni componente indica in modo essenziale in che cosa trova realizzata la vita del papà, della moglie o del figlio

p. Rinaldo Paganelli

Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte

[amazon_link asins=’8810613015,B00G33C812,8801054459,8801056818,8810621204,8810621409′ template=’ProductCarousel’ store=’ceriltuovol04-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f7477e54-bf3c-11e7-a460-f1aec9ea1733′]

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della II Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 14 Gennaio 2018 anche qui.

[better-ads type=”banner” banner=”80570″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”center” show-caption=”1″][/better-ads]

Gv 1, 35-42
Dal Vangelo secondo Giovanni

35Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». 37E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». 39Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. 40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – 42e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 14 – 20 Gennaio 2018
  • Tempo Ordinario II
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

Table of contents

Read more

Local News