don Walter Magni, Commento al Vangelo del 12 Gennaio 2020

Fratelli, sorelle

nell’orizzonte di una liturgia che ama sostare sul tema degli inizi di Dio nella storia degli uomini s’iscrive anche l’episodio evangelico del Battesimo del Signore (12 gennaio 2020) che dà avvio, inizio, alla vita pubblica e di predicazione di Gesù. Qui si dà una particolare manifestazione del mistero di Dio che si rivela al mondo. A noi il compito di non disperdere questa opportunità, lasciandoci ancora una volta toccare il cuore e la mente dalla ricchezza della Sua Parola.

“Adempiamo ogni giustizia”

L’avvio dell’episodio del Battesimo di Gesù registra un dialogo serrato tra Giovanni il Battista e Gesù, giunto al Giordano per farSi battezzare. “Giovanni (però) voleva impedirglielo, dicendo: ‘Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?’. Ma Gesù gli rispose: ‘Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia’”. Gesù non Si fa sconti. Non approfitta d’essere Figlio di Dio, d’essere Dio, per sovrastare e giudicare la condizione nostra umana, così radicalmente attraversata dall’esperienza del peccato. In questa umanità tanto fragile e così distante da Dio a causa del suo peccato, Gesù vuole essere battezzato proprio da Giovanni, che tutti accompagna nell’immersione con le sue stesse mani. È questo il modo nel quale il Figlio di Dio adempie ad ogni giustizia. Quello d’essere giusto tra gli ingiusti. Giusto, infatti, nella Scrittura è proprio colui che adempie la volontà di Dio. Che è volontà d’amore, di salvezza, di raggiungimento dell’umanità amata per risanarla in radice, riportandola alla bellezza primordiale dell’amore di Dio. Al fine di rendere ancora l’umanità capace di rispondere all’amore con l’amore. In quell’abbraccio che proprio in Gesù, il giusto secondo il cuore di Dio, trova compimento. Questa immersione battesimale di Gesù avvia pertanto la Sua missione evangelica: al senso delle Sue parole, dei Suoi segni miracolosi. Alla consegna totale di Sé dentro un pane spezzato da consumare; al Suo innalzamento su di una croce ben piantata nella terra della nostra storia, sempre in attesa di un’umanità che ancora Lo riconosca.

“Allora egli lo lasciò fare”

L’espressione di chiusura dell’evangelista Matteo al breve dialogo tra il Battista e Gesù è stringata, precisa: “allora egli (Giovanni) lo lasciò fare”. Per un verso, è Giovanni che aiuta Gesù a immergersi nel Giordano; per un altro, è Gesù che vuole così. Perché il nostro è un Dio così, disarmato e disarmante. Un Dio che non si vergogna delle nostre bassezze, ma che le affronta immergendoSi in esse. SporcandoSi le mani. Un Dio che ama ciò che è perduto e per chi è perduto Si perde. Sino a diventare, a Sua volta, insignificante ed emarginato. Dove gli uomini amerebbero dire “perduto”, lì Egli dice “salvato”; dove noi diremmo un “no” deciso, proprio lì Egli dice il Suo “sì” più solenne. Senza condizioni o parole di giustificazione o di rimprovero. E ancora: dove gli uomini distoglierebbero volentieri lo sguardo, lì Gesù poserà ancora il Suo, segnando della Sua misericordia e della Sua compassione il malcapitato. Dove gli uomini griderebbero “spregevole” e “abominevole”, lì il Dio che in Gesù Si è rivelato, esclamerà a gran voce, come cantando: “beato”. “Dove nella nostra vita siamo finiti in una situazione in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio, dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi, dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita, proprio lì Dio ci è vicino come mai lo era stato prima. Lì egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo del suo amore, della sua vicinanza e della sua grazia” (D. Bonhoeffer, Riconoscere Dio al centro della vita)

Sono figlio nel Figlio

Ho avuto la grazia di recarmi spesso nella terra di Gesù. Ricordo con un sussulto di gioia, come un trasalimento del cuore, l’intuizione gioiosa che ho provata presso il fiume Giordano, in una sosta del nostro viaggio dalla Galilea alla Giudea, sulla strada di Gerusalemme. Come se riconoscendo in Gesù il Figlio di Dio, come diceva la voce venuta dal cielo stando ai vangeli, d’improvviso mi fosse stata data la grazia di sentire che in Gesù, nel Figlio di Dio, anch’io mi sentissi semplicemente Suo figlio. Come se dentro una voce mi ripetesse all’infinito: sono figlio di Dio! Comprendendo che “figlio” è la prima parola tanto umana e divina ad un tempo che definisce la mia stessa umanità. Dandomi anzitutto la forma di figlio nascendo e qualificandomi come tale a mano a mano che sono cresciuto. Percependo la profondità di radicamento, di una appartenenza che sta dentro le fibre più profonde e decisive della mia esistenza. Ed è così che se il Figlio di Dio, Gesù, tanto ha potuto dire, fare ed essere con la forza dello Spirito Santo, a me, anche a me è chiesto altrettanto. Perché il Figlio è anzitutto colui che compie le stesse opere del Padre, e che ama fare sempre e solo ciò che al Padre piace: “Io faccio sempre ciò che a lui piace” (Gv 8,29). Sentendoti così amato, Figlio amato, prima di ogni tua azione, di ogni tua spiegazione, prima di ogni tuo merito o giustificazione. Perché “la sua delizia è stare con i figli dell’uomo” (Pr 8,31). Mio Dio, come posso non amarTi?

don Walter Magni

  • David Maria Turoldo ricordava che suo padre un giorno, quando lui piangeva perché voleva la tessera dell’Azione Cattolica, gli disse: “Tessera, tessera, qui in casa mia non voglio tessere, ti basti il Battesimo!”. Ci basti il Battesimo, fratelli, sorelle, ci basti sentirci amati come figli, nel Figlio Suo.

Padre mio,
io mi abbandono a te,
fa di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me Ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto. La tua volontà si compia in me, in tutte le tue creature.
Non desidero altro, mio Dio. Affido l’anima mia alle tue mani Te la dono mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore perché ti amo,
ed è un bisogno del mio amore di donarmi
di pormi nelle tue mani senza riserve con infinita fiducia
perché Tu sei mio Padre.

(Preghiera che Charles de Foucauld ha composto a Nazaret)


Letture della Domenica
BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO A – Festa
Colore liturgico: BIANCO

Prima Lettura

Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 42,1-4.6-7

Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.

Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.

Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.

Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 28 (29)
R. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.

La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.

Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.

Seconda Lettura

Vita familiare cristiana secondo il comandamento dell’amore.

Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34-38

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. 

Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.

Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».

Parola di Dio

Vangelo

Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,13-17

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.

Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.

Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore

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