don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 9 Febbraio 2020

Chi non fa luce è pregato di non fare ombra

Il sale: è sempre quel pizzico di sale in più o in meno che fa la differenza. La luce: quei sorrisi che sono riserve di luce e poco t’importa se ti bruci un po’ le ali per raccoglierli. Sale e luce, condimenti primordiali di un Dio-buongustaio: «Voi siete il sale della terra (…) Voi siete la luce del mondo». Una dichiarazione di guerra più che un invito a cena: più una missione che una ricetta. Un’ammissione di generosità: il sale non serve a se stesso, è a favore di una pietanza. La luce non serve a sé stessa: è e favore di uno spazio. E’ ordinaria amministrazione della vita: «La più importante qualità di una casa è la luce – scrive una ragazza sul profilo twitter – Quanta luce fa entrare? Lo stesso vale con le persone». Chi non riesce a fare luce, dunque, è pregato di non fare ombra: «Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere». Niente è più utile del sole e del sale: istruzioni primordiali per la sopravvivenza dei discepoli. E’ parola di Gesù.

Il rischio d’apparire un giorno insipidi, il ruggito della tentazione di mostrarsi insignificanti – ch’è lo scherzo stupido del Demonio – Cristo l’ha calcolata all’inizio della sua missione, mettendo le cose subito in chiaro: “Nessuna lezioncina al mondo, gente: solamente la vostra testimonianza”. Che è un invito ad andare in guerra con la luce sul volto e il sale sulle labbra. Facciano attenzione che nessuno li imbrogli, perchè l’aspetto inganna: l’ho imparato un giorno, a mie spese, quando ho messo il sale nel caffè. Mi è capitato anche il contrario: di mettere lo zucchero nell’insalata. La bocciatura è stata firmata dal senso con la più alta indicazione di gradimento: il gusto. Il sale non è lo zucchero, dunque. Tant’è che il Maestro non disse: “Voi siete lo zucchero”, ma si premunì di dire l’esatto contrario: «Voi siete il sale». A confondere il tutto, fu il guascone di Lucifero, che metterebbe il dolcificante dappertutto: rimane il padre delle persone che sono necessarie come il sale nel caffè. Il rischio dell’insignificanza, dunque, è altissimo: «Se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?»

Lo zucchero è un sale-scaduto, andato a male: «A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente» (cfr Mt 5,13-16). C’è tutto un mondo cristiano esperto in piagnistei: “La gente non ci vuole più, non c’è più l’interesse di una volta” si recita negli anfratti nascosti delle sacristie. E’ davvero così: abbiamo qualche problemino con il mondo. E’ un problema-rovescio, però: non siamo più un problema per il mondo, il nostro messaggio non ha più sprazzi di novità per nessuno. E la fede diventa scontatezza, il sale tramuta in zucchero, la luce si fa penombra: «L’ateo – scrive il filosofo Salvatore Natoli – può essere non turbato da quello che il cristianesimo annuncia, dal contenuto improbabile di questa fede, ma di certo è turbato dal fatto che vi siano uomini capaci di essa». La ricetta del sale, in versione moderna: “Accettate la fatica di testimoniare ciò in cui credete, di sapere chi siete professandovi credenti”.

Al bando l’arte del piagnisteo. “Il mondo ci rifiuta, è finita un’epoca” dicono in tanti sulla soglia di chiese semideserte: «Le nostre chiese sono ancora piene di pagani che vanno a messa» rispose il grande genio di padre Yves Congar. Più che un problema di rifiuto, dunque, è un problema d’insignificanza: il sale s’è fatto di zucchero, la lampadina si è bruciata. La gente, nel frattempo, si è accorta che il mercato è pieno di contraffazioni: fregata, a più riprese, sulle sofisticazioni degli alimenti, in materia di adulterazioni spirituali ha il fiuto affinato. E declina, gentilmente, l’invito: rispedendolo al mittente. Più che un rifiuto, dunque, è una tirata d’orecchi a crederci di più, con più sale e meno zucchero, per non venire calpestati: «Chi non ha luce in viso, non diventerà mai una stella» (W. Blake).

Esistono due modi per diffondere luce: essere una candela o uno specchio che riflette. Nel caso, poi, non avessimo più luce, qualcuno potrebbe dirci di aver capito finalmente di che pasta siamo fatti: pasta che manca di un po’ di sale. Una sorta di tradimento: il sale c’era nella credenza, bastava alzarsi e andare a prenderlo.

Commento a cura di don Marco Pozza

(Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)

Licenza: Creative Commons


Letture della Domenica
V Domenica del Tempo Ordinario – ANNO A
Colore liturgico: VERDE

Prima Lettura

La tua luce sorgerà come l’aurora

Dal libro del profeta Isaìa
Is 58, 7-10

Così dice il Signore:

«Non consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?

Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.

Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.

Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 111 (112)

R. Il giusto risplende come luce

Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. R.

Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore. R.

Sicuro è il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. R.

Seconda Lettura

Vi ho annunciato il mistero di Cristo crocifisso.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1 Cor 2,1-5

Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

Parola di Dio

Vangelo

Voi siete la luce del mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Parola del Signore

Read more

Local News