don Lucio D’Abbraccio – Commento al Vangelo di domenica 15 Dicembre 2019

Sei tu colui che deve venire? 

In questa terza domenica di Avvento, chiamata domenica «Gaudete» «della gioia», la nostra attenzione si concentra sulla figura di Giovanni il Battista il quale non è più nel deserto, non può più parlare, non ha attorno a sé le folle che chiedono un battesimo di penitenza. Ora lui è solo: è stato rinchiuso nel carcere da Erode Antipa, un potente di questo mondo che non sopporta le critiche rivoltegli dal Battista circa il suo legame illecito con Erodiade, moglie di suo fratello (cf Mt, 4, 12; 14, 3-4). In questa situazione di umiliazione e sofferenza sente «parlare delle opere del Cristo», del Messia che lui, ispirato da Dio, aveva annunciato.

Giovanni attendeva un Messia con i tratti del giudice severo, che avrebbe tagliato con la scure gli alberi che non danno frutto e bruciato la paglia con fuoco inestinguibile (cf Mt 3, 10.12); e invece apprende che Gesù siede a mensa con i peccatori, che prova compassione per le folle, che sembra annunciare solo la misericordia di Dio. Questo Messia non era esattamente come Giovanni l’attendeva. Ed è per questo che egli – annota Matteo -: «per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». La risposta che Gesù dà loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo», indica che questo è il compimento della Scrittura, queste sono le azioni di Gesù, Messia «mite e umile di cuore» (cf Mt 11, 29) che è venuto nel mondo per annunciare il grande amore di Dio per tutti gli uomini.

A questa risposta Giovanni credette, non si scandalizzò di lui: «È beato colui che non trova in me motivo di scandalo». Il Battista dal carcere accoglie quest’ultima rivelazione di Gesù, la accoglie con affidamento personale. Chissà nel carcere quanto meditò queste parole alle quali risponde con un «fiat-amen» silenzioso ma pieno d’amore; le fece sue e dette la vita per testimoniare la fede in Gesù. Egli è un uomo che ha camminato nella fede e così va verso una morte ingiusta in piena obbedienza, facendosi precursore del Messia anche in questa fine.

E proprio mentre Giovanni esce di scena, Gesù manifesta con grande solennità alle folle l’identità del Battista. Egli annuncia che Giovanni non è «una canna sbattuta dal vento», ossia non è un uomo che si è adattato a una vita comoda, servile, rammollita, non è un potente che, avvolto in lussuose vesti, sta nei palazzi del potere, ma è un «profeta…anzi, più che un profeta. È colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io manderò il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”». Giovanni, dunque, è il nuovo Elia (cf Mt 11, 14), è l’Elia venuto e non riconosciuto (cf Mt 17, 12-13), che con la sua vita e la sua morte ha aperto e annunciato l’esodo definitivo, la salvezza portata dal Signore Gesù. Ecco la chiave per comprendere bene le parole conclusive del Signore: «fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». Chi è il più piccolo? È Gesù in quanto è colui che è venuto dopo il Battista (cf Mt 3, 11), eppure, nello stesso tempo, è lui il più grande nel regno di Dio – che è venuto ad inaugurare – in quanto «lui e il Padre sono una cosa sola» (cf Gv 10, 30).

Ebbene sì, noi cristiani possiamo conoscere Gesù, solo attraverso il Battista: egli è stato il precursore di Cristo, colui che lo ha indicato e rivelato come il Messia, come «l’agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!» (cf Gv 1, 29). Se non accettiamo la sua testimonianza, grande anche nel manifestare la sua fede tentata, non potremo credere neppure a Gesù (cf Mt 21, 25-27).

Chiediamo a Dio, affinché con la forza del suo amore, sostenga il cammino del suo popolo che attende con fede il Natale del Signore.


Letture della
III DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A
Colore liturgico: VIOLA o ROSACEO

Prima Lettura

Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarvi.Dal libro del profeta Isaìa

Is 35,1-6a. 8a. 10

Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.

Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».

Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 145 (146)

R. Vieni, Signore, a salvarci.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R. 

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.

Seconda Lettura

Rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Gc 5,7-10

Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.

Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.

Parola di Dio

Vangelo

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,2-11 

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.

In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

Parola del Signore

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