don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 14 Luglio 2019

Commento alla Prima Lettura

– Come possiamo conoscere la volontà di Dio ?

Come possiamo fare il bene?

Come possiamo conoscerlo?

Un tempo, gli antichi

ricorrevano ai maghi, ai cartomanti,

a indovini,

o facevano ricorso all’astrologia…

e molti lo fanno anche ai nostri giorni.

I cristiani dicono:

devi seguire il Vangelo

per sapere qual è la volontà di Dio.

Giusto!

Oggi la Lettura ci suggerisce un altro modo

per fare la volontà di Dio,

alla portata di tutti:

“ascolta il tuo cuore”.

Non è difficile:

perché non è necessario andare fin sopra le nuvole

(fare grandi ricerche,

studiare teologia….)

e neppure immergersi sotto gli oceani…

ma è alla portata di tutti;

perché Dio si fa sentire

nel cuore sincero delle persone.

E troviamo la conferma

nella pagina del vangelo di oggi:

il samaritano

pur non avendo fatto alti studi di teologia

e pur non frequentando chiese né sinagoghe…

compie la volontà di Dio

seguendo unicamente il suggerimento

del suo cuore

e il sentimento di compassione

che lo portava a soccorrere

lo sventurato pellegrino.

VANGELO

– E’ una parabola che riassume

tutto il contenuto essenziale del Vangelo

Mi soffermo solo su un particolare

della parabola.

– I protagonisti della parabola:

Gesù            che racconta,

un pellegrino sfortunato, derubato e percosso…

un sacerdote del Tempio

un levita                inserviente del Tempio.

un samaritano

– Il samaritano

protagonista della parabola

è un ebreo per la razza;

ma in secoli precedenti

gli abitanti della regione della Samaria

avevano abbandonato

la vera religione dei Padri

e avevano aderito a pratiche e usi pagani.

Quindi, dal punto di vista del vero ebreo

il samaritano era una persona indegna

quasi pagana, un maledetto da Dio,

non frequentava il Tempio,

era carne già dannata…

– Dei tre personaggi che Gesù

fa passare per la medesima strada

dove giace quel povero mezzo morto di botte:

due sono “religiosi”

e schivano il ferito, tenendosi alla larga;

mentre il terzo è uno straniero,

uno con il quale ogni vero ebreo

evita il contatto.

– Stranamente

tra tutti coloro che potevano transitare

per la medesima strada

Gesù fa passare due religiosi…

Se fossero passate alcune decine di persone

forse uno poteva essere anche un sacerdote;

ma che su tre persone che passano

due siano religiose… mi sembra troppo!

E’ una esagerazione!

Volutamente esagerato.

– Che cosa voleva farci capire allora Gesù

con questa sottolineatura?

Che,

contrariamente a quanto il sacerdote e levita

ritenevano,

che cioè Dio e il culto a Dio

avevano la precedenza sull’uomo ferito,

tanto è vero che

per non contaminarsi toccando un ferito

si tengono alla larga…

Gesù ci fa capire invece

che ogni uomo in difficoltà

ha la precedenza su Dio

e sul suo culto.

Prima bisogna soccorrere la persona bisognosa

e poi si può badare a Dio…

e Dio   – assicura Gesù –  

non si offenderà affatto.

Se le cose stanno così,

dovremmo rivedere completamente

tutta la nostra pratica di vita cristiana;

rivedere ciò che è essenziale nel Vangelo

e mettere in secondo piano

ciò che crediamo importante,

ma non lo è..

Es. Abbiamo sempre pensato che la Messa

fosse la cosa più importante da osservare

alla domenica,

tanto è vero che se perdiamo Messa,

andiamo a confessarci…

mentre non ci siamo quasi mai confessati

per non aver fatto carità…

Ora Gesù sembra dirci che la precedenza

l’ha l’attenzione agli altri…

Che dobbiamo farci prossimo a chi è nel bisogno,

che il vero cristiano

non è chi va in chiesa,

ma chi perde tempo, denaro, energie

per gli altri…

Letture della
XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.

Dal libro del Deuteronòmio
Dt 30,10-1

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
 
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 18 (19)
R. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
 
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
 
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
 
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. R.

Seconda Lettura

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 1,15-20


Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
 
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

Parola di Dio

Vangelo

Chi è il mio prossimo?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
 
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Parola del Signore

Commento a cura di don Franco Scarmoncin – Diocesi di Padova

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