don Fabio Rosini – Commento al Vangelo di domenica 8 Marzo 2020

Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 8 Marzo 2020, da Radio Vaticana e dalle pagine di Famiglia Cristiana.

Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Matteo 17,1-9

La seconda domenica di Quaresima è dedicata alla Trasfigurazione. Mentre percorriamo il viaggio penitenziale che ci prepara alla Pasqua, è importante misurarci con la bellezza nascosta di Gesù e fissare lo sguardo sul vero volto di Cristo, per dire con Pietro: «È bello per noi essere qui!».

È interessante notare che la prima lettura è la chiamata di Abramo, ma cosa c’entra con l’esperienza fatta sul Tabor? La parola Trasfigurazione – meta-morfè – indica un cambiamento fondamentale nella forma di qualcosa. Quando il Signore chiama Abramo dice: «Vàttene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione».

A pensarci bene, il Signore annunzia ad Abramo una trasfigurazione: era un vecchio sterile, diventerà un padre di moltitudini. Sarà questa l’opera di Dio. La frase «Farò di te…» è al centro di ogni vocazione. Quando Gesù chiama Pietro e Andrea dice «Vi farò diventare pescatori di uomini». La chiamata è un’opera di Dio e chi viene chiamato è trasformato dalla Sua potenza. Nella Trasfigurazione vediamo che, in Cristo, il Padre porta a compimento la Sua opera nell’umanità: la natura umana viene trasfigurata in luce, in bellezza. Non è solo il corpo di Cristo che è cambiato, ma è il corpo umano che viene trasfigurato, e viene rivelata la sua recondita verità.

Questa opera è un sentiero che passa per l’intimità con Dio e per il contatto con la Parola – Mosè ed Elia rappresentano la Legge e i Profeti. Allora viene svelata la relazione di Gesù con il Padre: «Questi è il Figlio mio, l’amato»; in questa relazione la natura umana viene trasfigurata.

Quando Pietro, Giacomo e Giovanni vedono Gesù trasfigurato stanno scoprendo ciò che è nascosto nella natura umana, ciò che è recondito in ognuno di noi. Siamo con il Signore per non rimanere opachi e perché si sveli il nostro segreto, la nostra dignità.

LA SORGENTE DELLA NOSTRA NOBILTÀ

Attraverso il viaggio della Quaresima, ognuno di noi ha l’opportunità di riprendere possesso del suo tesoro nascosto, della sua dimensione profonda e spirituale. Attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina, noi torniamo alla sorgente della nostra nobiltà e ci riscopriamo belli. Va notato che, nella domenica precedente, Satana metteva in dubbio lo status di figlio di Dio di Gesù – «Se tu sei Figlio di Dio…» –, ma ora è il Padre che lo proclama tale. «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento»: questa è la luce nascosta del Signore Gesù, l’amore del Padre. Ma questa è anche la nostra luce.

Si vede quando una donna si sente amata dal suo uomo, è luminosa e raggiante. Si vede quando un figlio si sente amato dai suoi genitori, è stabile e libero.

Si vede quando una persona conosce e sente l’amore di Dio su di sé: è trasfigurata, diviene luce e irradia pace. È libera da quel velo di dubbio che ognuno porta su di sé come un’ombra e finalmente sa di essere voluta, amata, importante, preziosa.

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Qui tutti i commenti al Vangelo della domenica
di don Fabio Rosini


Letture della Domenica
II DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

Vocazione di Abramo, padre del popolo di Dio.

Dal libro della Gènesi
Gen 12,1-4a

In quei giorni, il Signore disse ad Abram: «Vàttene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 32 (33)

R. Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra. R.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.

Seconda Lettura

Dio ci chiama e ci illumina.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 1,8b-10

Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo.

Parola di Dio

Vangelo

Il suo volto brillò come il sole

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17, 1-9

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Parola del Signore

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