don Domenico Bruno – Commento al Vangelo del 28 Luglio 2019

È vero, Dio è onnisciente e sa tutto, quindi non c’è bisogno che glielo chieda. Anche un genitore sa di cosa ha bisogno il figlio eppure il figlio non manca di chiedere ai suoi genitori ciò di cui sente la necessità.

Nel formulare la richiesta, il genitore aiuta il figlio a comprendere se è davvero un bisogno ciò che chiede oppure se è un capriccio. Inoltre aiuta a riflettere sul momento in cui affrontare quel bisogno o sulle modalità. Infine, il genitore aiuta il ragazzo a capire se magari quel bisogno può essere soddisfatto in un altro modo rispetto a quello richiesto dal figlio.

Ecco perché Dio Padre ha bisogno della nostra preghiera: Lui sa di cosa abbiamo bisogno, ma nel chiederglielo ci aiuta a riflettere sulla reale necessità, sull’opportunità del momento, sulla modalità più conveniente.

Nella prima lettura Abramo è ardito, ha il coraggio di indurre Dio Padre a ragionare, a non abbandonarsi alla sua ira, ma essere misericordioso come è sempre conosciuto.

Il problema non è la punizione che Dio vuole abbattere sul suo popolo che sbaglia, ma sulla correttezza di quelle poche persone che pure amano Dio e ne sono timorate. Abramo non dice a Dio cosa deve fare, ma ricorda a Dio che l’uomo si fida della sua bontà misericordiosa anche se non la merita. È una preghiera di intercessione.

Nel Vangelo Gesù invita a non pregare con formule prestabilite, ma a rendere la preghiera un modo intimo per entrare in contatto con Dio e riscoprendoci figli capire cosa il Padre si aspetta da noi. Anche qui c’è un esempio di intercessione: il Misericordioso che ci ha fatti a sua immagine e somiglianza, vuol vedere (e farci riflettere) sul nostro altruismo.

La prima forma di amore per gli altri è saper pregare a vicenda, anche per chi è invadente, irritante, scomodo…

La preghiera prende gli uomini e li riporta al Padre, per ricordarci che siamo fatti della stessa natura…

  • Prego per gli altri?
  • Oggi pregherò per una persona a me scomoda…

Fonte

Letture della
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Non sia adiri il mio Signore, se parlo.

Dal libro della Gènesi
Gen 18, 20-32

In quei giorni, disse il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.
Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».
Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque».
Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci».
Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 137 (138)
R. Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo. R.
 
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza. R.
 
Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano. R.
 
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani. R.

Seconda Lettura

Con lui Dio ha dato vita anche a voi, perdonando tutte le colpe.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 2,12-14


Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
 
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce.

Parola di Dio

Vangelo

Chiedete e vi sarà dato.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11, 1-13

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
 
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
 
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
 
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola di Dio

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