Commento al Vangelo del 8 giugno 2014 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

ACQUA VIVA

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Il salmo 107 dà un’immagine di quello che è la nostra vita: siamo come mari- nai in una tempesta che non sanno più governare la nave; tutto sembra per- duto, ma gridando al Signore, si è guidati al porto sospirato. La speranza cri- stiana è arrivare alla nuova Gerusalemme, essere cittadini del cielo insieme ai Santi, alla Vergine e a Dio, ma prima occorre superare l’ostacolo della difficile navigazione di ogni giorno. Da quando l’uomo è stato in grado di navigare fino a nemmeno due secoli fa, il propulsore delle navi era il vento che gonfiava le vele e permetteva di manovrare. Per raggiungere il porto della salvezza bisogna spiegare le vele al soffio dello Spirito, che dà la forza necessaria per affrontare i mari più insidiosi. Lo Spirito è il dono che ci ha lasciato Gesù, è la presenza di Dio nella storia, e viene rappresentato con tre immagini tipiche: il soffio, l’acqua e il fuoco. Soffio è il significato della parola latina Spiritus che noi manteniamo senza tradurla perché ha assunto la caratteristica di un termine tecnico. Lo Spirito aleggiava sulle acque della creazione, soffia come un vento gagliardo nelle visioni profetiche, è l’ossigeno che fa respirare la preghiera. È rappresentazione di una presenza invisibile e vitale come l’aria che è indispensabile alla sopravvivenza. Il fuoco è fondamentale, senza fuoco non si vive. Permette la cottura del cibo, vince il freddo degli inverni più duri e trasforma gli elementi. La metallurgia ne è l’esempio più immediato. Da quelle che sembrano semplici pietre con il fuoco si ricavano tutti gli innumerevoli attrezzi e le suppellettili di cui ci serviamo ogni giorno. Con il calore si purifica, si sterilizza, si eliminano le impurità. La vita è calda. Il fuoco è luce, è stato l’unica fonte di illuminazione fino ai tempi dei bisnonni. Infine l’immagine dell’acqua. Noi veniamo al mondo nell’acqua, siamo fatti per la massima parte di acqua. Abbiamo più bisogno di bere che di mangiare, senza liquidi si può resistere solo pochi giorni. Noi viviamo in mezzo alle risaie che sono la maggiore risorsa della nostra agricoltura e il riso vive e cresce nell’acqua. Tra tutte le sciagure la siccità è una delle più temute. Dicono che in un futuro non troppo lontano l’acqua potabile sarà più preziosa del petrolio. Riflettendo dunque su queste immagini si può capire quale sia il valore dello Spirito. Il Signore ci invita a bere da questa preziosissima fonte, non solo perché così abbiamo la vita, ma perché possiamo diventare noi stessi sorgente e trasmettere i suoi inestimabili doni al nostro prossimo.

Mt 9, 9-13
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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