Commento alle letture di domenica 30 Giugno 2019 – p. Samuele Duranti

Il commento alle letture di domenica 30 Giugno 2019 a cura di p. Samuele Duranti, sacerdote cappuccino.

Quando Gesù chiama il resto perde importanza

Celebrate le solennità dell’Ascensione, della Pentecoste, della Santissima Trinità e del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, riprendono le domeniche del tempo ordinario. L’anno liturgico quest’anno ci fa ascoltare il vangelo secondo Luca, il pittore della mansuetudine di Cristo.

Il tema della pagina di questa domenica è la sequela del Signore Gesù. Ci sono tre chiamate, con tre messaggi.

Primo: mentre andavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». Gesù sembra quasi scoraggiare l’entusiasmo dell’uomo. Gli dice praticamente: attento, perché perfino le volpi e gli uccelli hanno dove abitare, io sono senza fissa dimora; randigio, pellegrinante. Sradicato. In effetti, Gesù, durante la vita pubblica, passa da una casa all’altra; più volte si ferma in casa di Pietro e anche di Marta e Maria (specie negli ultimi giorni), ma è alla mercé della Provvidenza; non rifiuta mai un pasto o una cena. Avverte, dunque, l’uomo che vuole diventare suo seguace, di ciò che lo aspetta; non si deve illudere. Deve strapparsi da ogni sicurezza economica; deve accettare rinunce e sacrifici; essere pronto a tutto. Vivere in povertà. Contentarsi dell’essenziale.

Ad un altro Gesù dice: «Seguimi!» E costui risponde: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». Ma Gesù gli replica: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annuncia il regno di Dio». Qui è Gesù che chiama, con una sola parola, un comando, che esige pronta e definitiva risposta. Il chiamato chiede di compiere prima un dovere sacrosanto, quale, appunto, la sepoltura del padre. Opera benedetta da Dio. Ricordiamo il libro di Tobi, lodato da Dio per queste sue opere di misericordia. Ebbene, Gesù attende e pretende una priorità assoluta, che passa avanti anche agli affetti più cari e ai legami più stretti. Non accetta di essere anteposto a niente e nessuno. Lui è il Signore e vuole il primo posto. Tutto diventa relativo, secondario rispetto a lui; passa in second’ordine; sfoca; sbiadisce; si sfuma. Perde importanza e valore. Il Signore prima di tutto e di tutti, sopra tutto e sopra tutti.

Spesse volte ho sentito dire: la mia vita è la famiglia; la mia vita è lo sport; la mia vita è l’arte; la mia vita è la carriera; la mia vita sono i soldi; io vivo per questo. San Paolo dice: La mia vita è Cristo! Questa vita che vivo nella carne io la vivo per colui che mi ha amato e si è sacrificato per me. Per me vivere è Cristo e morire un guadagno.

Così dovrebbe poter dire un discepolo seguace di Cristo.

Terza chiamata: «Un altro disse: “Ti seguirò Signore, ma prima lascia che io mi congeda da quelli di casa”». Ma Gesù risponde: «Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio». Gesù non contesta il salutare i familiari, ma avvisa di non voltarsi più indietro; di non avere ripensamenti né rimpianti. Chiede perseveranza e tenacia. Affondare l’aratro richiede sforzo e sudore; stare al solco e guardare avanti; continuare, al di là della fatica e della stanchezza. Perseverare. Il discepolo, che si mette alla sequela di Gesù deve dimenticare il passato e proiettarsi risolutamente verso l’avvenire.

Viene da pensare a san Paolo: afferrato da Cristo, vive totalmente per lui. Al termine della sua vita, può scrivere al suo figlio nella fede, Timoteo: «Il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione». Se con Cristo persevereremo, con Cristo regneremo.

Fonte

p. Samuele Duranti, sacerdote cappuccino.
Vice parroco e assistente dell’Ordine Francescano Secolare.
Dati aggiornati al 04/05/2019

QUI TUTTI I COMMENTI AL VANGELO DI P. SAMUELE

Letture della
XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Eliseo si alzò e seguì Elìa.

Dal primo libro dei Re
1 Re 19,16b.19-21

In quei giorni, il Signore disse a Elìa: «Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto».
 
Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».
 
Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 15 (16)
R. Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R.
 
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.
 
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R.
 
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.

Seconda Lettura

Siete stati chiamati alla libertà.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 5,1.13-18

Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
 
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
 
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.

Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.

Parola di Dio

Vangelo

Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,51-62

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
 
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
 
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
 
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
 
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore

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