Commento alle letture di domenica 11 giugno 2017 – Missionari della Via

Il commento alle letture di domenica 11 giugno 2017 a cura dei Missionari della Via.

Ancora oggi, tanti (persino cristiani) pensano a Dio come a un’entità astratta e lontana dalla vita di tutti i giorni. La festa della Trinità è invece la festa del Dio vicino, di quell’unico Dio che è Amore, che ci dona tutto, rendendoci partecipi della sua stessa vita! «Queste sono le tre persone che ci sono più “intime” nella vita: non sono infatti fuori di noi, come la stessa moglie o il marito, ma sono dentro di noi. Esse “dimorano in noi” (Gv 14, 23), noi siamo il loro “tempio”» (R. Cantalamessa). «A volte si dice: Dio è uno solo, che lo chiami Allah, o Geova… o Padre… è uguale. Non è vero. Questo è un ragionamento paurosamente superficiale. È come a dire: il cielo è uno solo. O lo guardi a occhi chiusi, o a occhio nudo, o col cannocchiale, o col telescopio, è la stessa cosa! Lo capiamo tutti che non è la stessa cosa.

Infatti ci sono varie intensità nell’avvicinarsi alle cose, alle persone e anche a Dio! Che cosa diciamo di speciale di Dio nel cristianesimo? Questo: noi crediamo che Dio è uscito allo scoperto, che è successo l’inimmaginabile: Dio ha preso un corpo umano, è entrato nella storia, ha acceso una luce per diradare il nostro buio» (Card. A. Comastri); e in Cristo ci ha fatto conoscere il Suo volto, che è Amore! Ma che significa che Dio è trino e uno? In semplicità, diciamo così: nell’unico Dio ci sono 3 persone, che si amano così tanto, che son così unite tra loro, da essere una cosa sola! La Trinità non è che la logica conseguenza al fatto che Dio è amore! Se è amore, questo Dio dovrà amare qualcuno no? Ecco, da sempre il Padre ama il suo Figlio, che lo ricambia con tutto se stesso: l’amore in persona tra i due è lo Spirito Santo.

Dunque tre persone, tutte e tre della stessa natura divina, che vivono l’una per l’altra: uno per uno per uno, che alla fine fa sempre uno! Pensiamo all’esempio di una famiglia che si ama, dove papà, mamma e figlio costituiscono una cosa sola: sì, vedere una famiglia dove regna l’amore e la concordia ti fa esclamare: guarda che belli, sembrano una cosa sola!!! Ecco, ancor più Dio è comunione perfetta, amore senza divisione, armonia dolcissima, come una danza dove i ballerini si muovono all’unisono quasi da formare una cosa sola. E nel Vangelo arriviamo a contemplare l’apice di questo amore che Dio riversa su di noi! Dio ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui… abbia la vita eterna. Infine, nei rapporti con gli altri, cosa consegue al fatto di credere alla Trinità, ossia in un Dio dove le tre persone sono uguali ma distinte?

[ads2]Prendendo spunto da don Tonino Bello, diciamo due parole: uguaglianza e distin-zione. Innanzitutto la Trinità ci ricorda l’uguale dignità che ha ogni persona. Tutti siamo creati e amati da Dio e tutti siamo chiamati a formare in Cristo un solo uomo nuovo. Ogni persona ha una dignità immensa: è creata ad immagine di Dio e per lei Dio ha dato se stesso. Ce lo ricordiamo? Ogni persona, a cominciare da chi ci sta vicino. E soprattutto, dopo che vediamo un profugo, un ubriaco, un povero, cosa pensiamo? Sappiamo che lì in fondo, coperta magari da una coltre di peccati e sofferenze, c’è con tutta la sua straordinaria ricchezza un’immagine di Dio, che aspetta di risorgere, aiutata dal calore del nostro amore?

Quando dimentichiamo che siamo tutti uguali, che non ci sono e non ci devono essere distinzioni di razza, di cultura, di posizione sociale, l’ingiustizia imperversa, a discapito dei deboli: dal bullismo nelle scuole allo sfruttamento di minori, dei lavoratori e delle donne, fino al “mangia mangia” di alcuni tra coloro che detengono responsabilità civili e politiche, interessati unicamente al proprio tornaconto. Ma attenzione: quando qualcuno si arroga il diritto di mettersi al di sopra degli altri, quando qual-cuno che detiene il potere lo usa a suo favore contro il prossimo, commette il peggiore dei mali. Dio, l’onnipotente, è sceso: quale superbia porta noi semplici creature a fare l’esatto opposto, cercando di metterci gli uni sopra gli altri, diven-tando causa di grandi sofferenze? Pensiamo forse che Dio non vede? Queste cose non basta saperle: come cristiani, dobbiamo darci da fare per corrispondere all’amore con l’amore concreto verso tutti, specialmente verso gli ultimi e i poveri! Infine, la Trinità ci ricorda che ognuno è distinto dall’altro, diverso, unico e irripe-tibile: in un mondo che ci vuole omologare, in cui “se non appari come gli altri sei escluso”, in cui spesso pretendiamo che gli altri siano come diciamo noi, ricor-diamo questo: per Dio non siamo numeri, ma persone; ci chiama per nome e non per sigla. Per lui ognuno è prezioso, come se fosse l’unico. Che il Signore ci aiuti a capire che siamo creati a sua immagine e somiglianza, e che il nostro dna è fatto per la comunione: ecco perché solo quando amiamo siamo felici!

Preghiamo la Parola

O Trinità beata, fonte di pace e d’amore, ti amo! Sia Gloria al Padre che mi ha creato, al Figlio che mi ha salvato, allo Spirito Santo che mi ha santificato.

Frà Umile mdv

Condividiamo la Parola

VERITA’: Vita interiore e sacramenti

«Il nostro Dio non è un Dio “spray”, è concreto, non è un astratto, ma ha un nome: «Dio è amore». Non è un amore sentimentale, emotivo, ma l’amore del Padre che è all’origine di ogni vita, l’amore del Figlio che muore sulla croce e risorge, l’amore dello Spirito che rinnova l’uomo e il mondo» (Papa Francesco). Man mano che lo capiamo, che entriamo in intimità con Lui, siamo portati a pregare singolarmente le 3 persone della Santissima Trinità. Come ti rivolgi a Dio? Che relazione curi, giorno per giorno, con Lui?

CARITA’: Testimonianza di vita

Pensare che Dio è amore ci fa tanto bene, perché ci insegna ad amare, a donarci agli altri come Gesù si è donato a noi, e cammina con noi (papa Francesco). Du-rante il tuo quotidiano, ti capita di parlare ai tuoi amici, colleghi, parenti, o anche sconosciuti e poveri incontrati per la strada, dell’amore del Signore? O non ne hai ancora capito l’urgenza e l’importanza?

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 11 giugno 2017 anche qui.

Santissima Trinità

Gv 3, 16-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 11 – 17 Giugno 2017
  • Tempo Ordinario X, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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