Commento al Vangelo di domenica 5 novembre 2017 – mons. Giuseppe Mani

Gesù lo aveva detto spesso, nel suo Regno non si devono cercare i primi posti, che i primi saranno gli ultimi e gli ultimi i primi, che non ci sono classi, quelle dei maestri e quelle dei servi ma che il miglior servo sarà il vero maestro.
Gesù non lo aveva soltanto ripetuto ma aveva anche dato un esempio con la sua vita e la sua morte. Sulla via dell’umiliazione, su cui gli uomini tergiversano Lui ci ha preceduti.
Malgrado tutto questo una ventina di anni dopo la sua Resurrezione i Suoi si riunirono a Gerusalemme per un “Concilio” in cui ripetere le scelte che Gesù aveva proposto.

E’ chiaro che dietro il rimprovero rivolto agli scribi e ai farisei c’è un avvertimento per la comunità primitiva dove cominciavano a sorgere divisioni e antagonismi. C’erano dei fratelli che pretendevano di occupare i primi posti, che volevano le cattedre più alte e che si facevano chiamare maestri, padri e anche capi. Che insegnavano, ma non mettevano in pratica quello che insegnavano, che prescrivevano regolamenti da cui si dispensavano; in seno alla chiesa c’era una casta di notabili, di credenti di prima classe riconoscibili dagli abiti, dalle loro devozioni ostentate reclamando i primi posti pensando che gli fossero dovuti. L’orgoglio che un giorno il demonio aveva instillato nel cuore di Adamo riviveva nel cuore dei migliori. Quell’orgoglio che era stato causa della caduta di Adamo aveva lasciato le cicatrici in ciascuno di loro.

Per l’orgoglio c’è un solo rimedio: L’umiliazione. Gesù ce ne ha dato l’esempio “Si è umiliato fino alla morte e alla morte di Croce” ed è a causa di questa umiliazione che “Dio lo ha esaltato”.
E’ il segreto della Pasqua, la meccanica o la tecnica Pasquale, la sua forza segreta nascosta in ciascun gesto di umiltà…

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

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XXXI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondo  Matteo

1Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli 2dicendo: «Sulla cattedra di Mosé si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. 4Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, 7dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. 8Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. 10E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 11Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; 12chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 05 – 11 Novembre 2017
  • Tempo Ordinario XXXI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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