Commento al Vangelo di domenica 4 marzo 2018 – p. Alessandro Cortesi op

Dopo la pagina dell’alleanza con Noè e quella della legatura di Isacco, un altro passaggio della storia dell’alleanza è suggerito dalla prima lettura: il dono della legge a Israele. Il percorso di quaresima è una preparazione tutta orientata alla Pasqua di Gesù e fa ripercorre la storia delle alleanze di Dio con l’umanità.

La legge data a Mosè è via per un’esistenza nell’incontro con il Dio liberatore. Le parole dei comandamenti acquistano senso a partire dalla prima parola, chiave di tutta la legge: “Io sono il Signore, tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù”. Le dieci parole sono così declinazione nella quotidianità dell’unica parola dell’amore che racchiude il nome stesso di Dio e il suo impegno incondizionato di fedeltà. Dio è sceso a liberare Israele, vittima di oppressione. La legge indica una via di libertà (racchiusa nelle prime tre parole che parlano della relazione con Jahwè) e di un nuovo modo di impostare la vita nelle relazioni con gli altri (le altre sette parole). Su questa via Israele è chiamato a liberarsi da idoli vani e scoprire che nel rispondere a Dio e nel servizio sta il compimento della propria vita.

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Per Paolo parola definitiva di Dio è Gesù Cristo. Paolo sottolinea che il suo sguardo è rivolto a Gesù nella morte di croce che ha sofferto. In rapporto a lui, il crocifisso, si può trovare il senso profondo del comandamento: “Se mi amate osserverete i miei comandamenti…. Voi siete miei amici perché fate quello che vi comando” (Gv 14,15; 15,14).

Il IV vangelo pone l’episodio della cacciata dei venditori dal tempio all’inizio della attività pubblica di Gesù, nei giorni della festa di Pasqua. Giovanni presenta Gesù come agnello che dà la sua vita e muore mentre nel tempio venivano uccisi gli agnelli per la cena pasquale. Anche a lui non viene spezzato alcun osso (cfr. Es 12,46; Gv 19,36).

Nel gesto nel tempio è racchiusa l’indicazione di inizio di un tempo nuovo, del messia: secondo la profezia di Zaccaria nei tempi messianici non ci sarebbe stato “più nessun mercante nella casa del Signore degli eserciti” (Zac 14,21). Il gesto di Gesù è così critica allo snaturamento del culto ma anche indicazione del ‘nuovo tempio’, quello della sua umanità e di un culto vissuto in spirito e verità (cfr. Gv 4,21-24): “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere… egli parlava del tempio del suo corpo”. anche il segno del tempio rinvia alla persona di Gesù. In lui si apre possibilità di accesso al Padre: egli parla della ‘casa del Padre mio’: con Gesù è giunto il tempo del culto in spirito e verità. Il IV vangelo presenta la croce come luogo in cui si manifesta la gloria di Dio: il volto l’amore.

“Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù”. ‘Ricordare’ è comprendere il senso profondo dei gesti di Gesù alla luce della risurrezione, ricordare è profondamente connesso al cammino del credere.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Terza Domenica di Quaresima – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 Marzo 2018 anche qui.

Gv 2, 13-25
Dal Vangelo secondo Giovanni
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. 18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Marzo 2018
  • Tempo di Quaresima III
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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