Commento al Vangelo di domenica 3 settembre 2017 – Sr. Myriam

La paura di perdere ci fa perdere davvero

La paura di perdere ci fa perdere davvero, perché ci fa restare immobili nell’illusione di camminare, ci paralizza con la condizione di essere persone stabili, ci limita con la pretesa di essere liberi.Finché non ci accorgiamo da quali paure naturalmente siamo abitati, non sapremo dargli un nome, un volto, un colore e senza riuscire a trovarne “l’antidoto”.

In questa domenica abbiamo la vincente opportunità di uscire allo scoperto, di iniziare a fare un cammino di verità, ad intraprendere una strada nuova, e per certi versi sconosciuta.

Siamo al capitolo 16 di Matteo, domenica scorsa ci siamo tutti complimentati con Pietro per la sua professione di fede, ed ecco oggi dobbiamo già ricrederci, perché a lui, propria a lui “la roccia testarda” Gesù si rivolge chiamandolo Satana, neppure per giuda ha usato tale appellativo.

Diventato ormai famoso dopo guarigioni, miracoli, pane e pesce gratis, risurrezioni, folle al seguito, all’apice della carriera, Gesù annuncia per la prima volta la sua “passione”, il vero motivo per il quale ha iniziato questo cammino di umanizzazione.
E proprio questo sembra essere così incomprensibile a tutti, persino a Pietro. “Dio te ne scampi!”. Se fallisci tu, falliamo anche noi, che siamo venuti a fare dietro a te lasciando il nostro lavoro, casa, famiglia, figli,ect…

Pietro prende un posto che non è il suo, quello dello stare davanti, del maestro, si erge lui a programmatore dei prossimi passi,di dove andare, di quali applausi ricevere. 

E invece no, “Vai dietro a me!“, rimettiti sui miei passi, torna a stare dietro, torna a fare il discepolo, come?

I v.24-25 ne descrivono la modalità, ne danno la forma cristiana: vivi secondo il vangelo nelle circostanze della vita, misurato, conosci, confrontati con questa parola quando sei di fronte ad una scelta della vita, e se anche dovessero “perseguitarti” per questo non mollare.

“Se qualcuno vuol venire dietro a me…”, la condizione sta nella scelta, la sequela non è un mattone che ci piomba sulla testa, ma l’adesione, la scelta di accogliere un progetto di cui non siamo i detentori, ma i collaboratori.

E allora che vantaggio abbiamo a guadagnare il mondo intero, ad essere proprietari di tutto, se poi in fondo non conosciamo nemmeno noi stessi. Nessuno? O quello di sentirci dei “padreterni“?

Buona domenica a tutti!!

Sr. Myriam (Miriam D’Agostino) del Monastero Benedettino di Sant’Anna – Bastia Umbra

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XXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 16, 21-27
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.

Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 03 – 09 Settembre 2017
  • Tempo Ordinario XXII, Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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