Commento al Vangelo di venerdì 6 gennaio 2017 – mons. Giuseppe Mani

Per Natale abbiamo fatto il parallelo tra l’imperatore Cesare Augusto e il Bambino Gesù, adesso continua negli stessi termini il rapporto con Erode chiamato “il grande”. Questo re dispone di tutto l’apparato dello stato e lo pone al suo servizio, convoca preti, scribi per conoscere dove sarebbe nato il re dei giudei e non esita a mandare soldati a fare una strage. Alla fine sarà lui che è abbattuto e non il rivale che voleva uccidere.

Agli antipodi d’Erode, esclusivamente preoccupato di conservare il suo potere, ammiriamo l’umiltà dei magi venuti da oriente che hanno intrapreso un lungo viaggio per adorare un semplice bambino che sta per nascere. Non hanno niente da ricevere da quest’incontro ma molto da donare: oro, incenso e mirra, sono i doni preziosi di cui si spogliano senza ricevere niente in contraccambio. Questo è l’atteggiamento dell’adorazione, fatta di una lode gratuita e disinteressata. Mentre nella classica offerta religiosa il fedele aspetta reciprocamente favori dalla divinità, l’adorazione non aspetta niente in contraccambio. I magi son venuti carichi di doni e ripartono a mani vuote.

Hanno fatto una grande scoperta, si aspettavano di trovare il futuro Re dei giudei nel palazzo del Re e si son resi conto che la stella non li guidava in luoghi prestigiosi ma verso una modesta casa dove hanno lasciato i loro doni. Così i magi ricevono una lezione evangelica prima ancora che Gesù sia capace di parlare e di annunciare. Maria aveva cantato Colui che rimanda “i ricchi a mani vuote”

L’indicazione del cambiamento di strada nel ritorno esprime il cambiamento , una specie di “conversione “ dei magi. Non tornano a casa “come prima”. Considerando l’umiltà che li ha fatti venire e il modo con cui hanno accolto la sorpresa che li attendeva, c’erano le condizioni per la conversione del loro cuore più che del nostro.

E’ la prudenza che li spinge a non ripassare da Erode. Chissà con che furore avrebbe reagito sentendo che si erano prostrati davanti ad un altro che non era lui. Avevano creduto davvero che anche lui voleva associarsi a loro nell’adorazione? In ogni caso il sogno li aveva prevenuti e avevano preso un’altra strada.

Cosa pensare di questa straordinaria esperienza? Cosa avranno pensato quelli del seguito nel vedere i loro re svuotare gli sgrigni dei loro tesori per lasciarli ad un bambino in braccio a sua madre? L’evangelista non ci dice niente di tutto questo. Questo non ha importanza. Importante è ciò che è avvenuto.

Il seguito della storia è il modo con cui noi accogliamo questo vangelo.
Nel cammino della vita da chi ci lasciamo condurre, dall’immediato interesse, navighiamo a vista, o chiediamo a Dio di illuminarci la strada con la luce del Suo Spirito?

Davanti a chi noi ci prostriamo durante la nostra esistenza? nostri doni a chi ne ha già molti, è pieno, o a coloro che sono privi di tutto?
Rifacciamo sempre la stessa strada in cui non c’è niente da scoprire o accettiamo di tempo in tempo di affrontare altre strade.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

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Battesimo del Signore

Mt 3, 13-17
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.

Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.

Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Gennaio 2017
  • Tempo Ordinario I, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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