Commento al Vangelo di lunedì 25 dicembre 2017 – mons. Giuseppe Mani

L’evangelista Luca, raccontandoci la nascita del Signore ci dice dei pastori che dormivano all’aperto a fare la guardia al loro gregge e aggiunge “Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore ma l’Angelo disse loro: “Non temete , io vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi nella città di David è nato per voi un Salvatore che è Cristo Signore” (Lc 2,8) Fino a questo punto Luca parla di un Angelo al singolare, soltanto dopo “di una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio.
Questo Angelo del Signore, al singolare, è una figura importante nella Bibbia. Appare nei momenti chiave della storia della salvezza. E’ Lui che precede ed accompagna il popolo di Dio durante l’Esodo. E’ Lui che appare a Giuseppe per dirgli di prendere Maria in sua sposa o di fuggire in Egitto o di tornare. E’ Lui che conforta Gesù nell’agonia. E’ Lui che discende dal cielo per rotolare la pietra che chiudeva il sepolcro pasquale. E’ Lui che apparve a Pietro per liberarlo dalla prigione o a Filippo in cammino per Gaza. A questo punto non stupisce il fatto che sia Lui ad annunciare ai pastori la buona novella della nascita del Salvatore.

Ecco perché Natale è la festa della gioia: “Buon Natale”, “Felice Natale”. La gioia riempie la notte e tutto il tempo di Natale fino a creare dappertutto un’atmosfera di gioia.

Sei Tu l’Angelo di Natale che annuncia la gioia. Ti manda il Signore: “Andate in tutto il mondo ed annunciate il mio Evangelo” La buona Novella. E qual’è la Buona Novella se non che l’attesa è finita, il Redentore è venuto, la salvezza è fatta?

Sentiamo cosa disse San Francesco, il Santo del Presepio.”Se potessi parlare con l’imperatore lo supplicherei e convicerei a fare per amore di Dio e di me una legge speciale: che nessun uomo catturi o uccida le sorelle allodole o faccia loro alcun male. E che tutti i potestà delle città e i signori dei castelli e dei villaggi siano obbligati nel giorno di Natale a comandare alla gente di gettare frumento e altri cereali per le strade affinchè le sorelle allodole e gli altri uccelli abbiano da mangiare in un giorno così solenne. Così pure, che quel giorno tutti i poveri abbiano in dono dai ricchi copiose e ottime vivande”. (Specchio di perfezione). Festa, festa, festa per tutti perché Gesù è nato.

L’annuncio che ciascuno di noi deve fare non è una forma di alienazione, la festa una droga ma la ragione profonda della vera gioia. Dire a tutti che la Salvezza è venuta e dirlo formalmente, annunciare che Gesù è l’unico Salvatore del mondo. Annunciarlo agli amici emigrati ai quali è facile dare tutto meno che questo: che si accorgano che quello che facciamo per loro lo facciamo perché c’è Lui, Unico Salvatore dell’uomo. Annunciarlo a tutti coloro che hanno considerato finora la Chiesa come una “dogana” e dire che è giunto per tutti il tempo della misericordia e del perdono universale, non un’amnistia ma la salvezza. Annunciarlo a tutti color che pensano che anche la sola rappresentazione della Nascita “di questo Bambino nato per noi, sulle cui spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace” possa condizionare la libertà degli altri. Lui in grande Liberatore dell’uomo.

Annunciare e chiederci se siamo capaci di suscitare intorno a noi “la gloria del Signore e la luce” che produceva la presenza dell’Angelo di Betlemme. Suscitare gioia, produrre felicità, fare il dono dell’amore a tutti, agli uomini e agli animali, a tutto il creato, secondo l’esempio di Francesco, perché quel Bambino è nato per me, è nato per noi.

Tu sei l’Angelo di Betlemme, Tu, la Stella del Natale.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

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Santo Natale – Anno B

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Lc 2, 1-14
Dal Vangelo secondo Luca

1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. 8C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 24 – 30 Dicembre 2017
  • Tempo di Avvento IV
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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