Commento al Vangelo di domenica 7 agosto 2016 – don Mauro Manzoni

Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 7 agosto 2016.

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Gronda sangue l’accumulare tesori sulle spalle dei deboli e con illeciti profitti. Gronda sangue l’approfittarsi con frode dei più poveri. Gronda sangue sfruttare e truffare gli sventurati e gli sfortunati. Ed è un sangue che grida al Signore e rivela lo sfrenato egoismo e la più cupa divisione.

[ads2] Quanto siamo lontani dall’insegnamento di Cristo! Le nostre borse sono sul serio piene di cose che non possono essere rubate dai ladri o corrose dalla tignola? E i nostri tesori sono veramente là dove è il nostro cuore? Tesori di persone e di valori che non verranno mai meno perchè li abbiamo donati.

L’uso corretto di questi beni, suggerisce Cristo, devono servire ad essere pronti all’incontro con il Padre. Un Padre che ci dice di non temere perchè proprio a noi ha dato il suo regno. Un Padre che, se ci trova pronti e svegli con le lampade accese, ci farà sedere alla sua tavola e passerà a servirci.

Eccolo allora il nostro tesoro: un Dio che serve e si fa servitore. Un nostro dipendente e nello stesso tempo il nostro datore di lavoro. Paradosso dell’amore gratuito di Dio.

Ci è stato dato molto ed affidato molto e ci sarà chiesto molto e richiesto molto di più: non importa, allora, se Lui viene a metà della notte o prima dell’alba perchè noi, piccolo gregge, non dobbiamo temere: al Padre è piaciuto darci il suo regno.

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XIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Lc 12, 32-48
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!

Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.

Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 07 – 13 Agosto 2016
  • Tempo Ordinario XIX, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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