Commento al Vangelo di domenica 23 Febbraio 2020 – Congregazione per il Clero

I Domenica di Avvento – Anno C

Rispondere sempre con il bene

A volte, per comprendere bene il presente, è necessario ritornare a ciò che ha preceduto; per noi oggi risuona l’invito ad essere santi, perché Dio è santo, che è la naturale conseguenza di quanto afferma il libro della Genesi, a proposito dell’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio. Come Dio è, noi possiamo e siamo chiamati ad essere, cioè santi. Le parole della prima lettura quindi non costituiscono una velleitaria, o quanto meno astratta, esortazione a porci una meta di per sé irraggiungibile. Si tratta invece di fare memoria di quanto grande sia la dignità dell’uomo, illuminata dalla luce divina, e di quali grandi possibilità siano a disposizione di chi segue il Signore. In sintesi, dalle parole del Concilio Vaticano II, siamo invitati a ricordare che, «nei vari generi di vita e nelle varie professioni un’unica santità è praticata da tutti coloro che sono mossi dallo Spirito di Dio e … seguono Cristo povero, umile e carico della croce, per meritare di essere partecipi della sua gloria» (Lumen Gentium, 41).

La nostra vita in questo mondo può quindi essere vista come un portare a compimento ciò che per natura già siamo in potenza; e quando la natura, che è dono di Dio, si incontra con la risposta libera e generosa dell’uomo alla chiamata di Dio, allora nasce la santità. San Paolo, conformemente a ciò, ricorda che siamo “tempio di Dio e dimora dello Spirito Santo”. Per questo siamo fatti, di tanto siamo capaci!! È sempre fonte di grande gioia accorgersi di quale grande fiducia Dio abbia nell’uomo!! Nessuno ci scoraggi, nessuno ci induca a ritenere l’uomo un essere imperfetto che “per forza, necessariamente” ogni tanto sbaglia. Bando alla rassegnazione ed alla sfiducia, prestiamo piuttosto attenzione al fatto che Dio vuole abitare in noi, nella nostra vita. Con semplicità, possiamo sempre chiederci in che condizioni teniamo quella “casa”, che è la nostra vita; come la trova Dio quando bussa alla porta? È chiusa a chiave e nessuno risponde? È strapiena e non c’è più spazio per nessuno? È in abbandono? O è piuttosto un luogo accogliente e ben curato? Uno spazio bisognoso solo di piccoli restauri? Un luogo che parla di generosità condivisione e amore? Può essere questo lo spunto per un proficuo esame di coscienza…

Poste queste premesse, è chiaro che il paradosso del Vangelo non è più del tutto tale. L’esperienza insegna che esiste il male e che qualcuno agisce male nei confronti degli altri. C’è un modo umano di reagire, “occhio per occhio”, secondo una giustizia umana, cioè, potremmo dire, per il male che hai ricevuto, non restituire un male più grande. Nonostante il senso comune di questa espressione occhio per occhio essa racchiude un profondo senso di giustizia, basato su una sapienza puramente umana. Ma Gesù, con la parola e con l’esempio, ci conduce a fare un passo ulteriore, ci insegna a vedere nel male commesso come una buca nel terreno, che chiede di essere riempita, perché il suolo possa tornare piano.

Il bene con cui il Vangelo ci invita a rispondere al male, dunque, è la terra nuova, che va a colmare i buchi aperti dal male e dal peccato. Non è un’ingenua stoltezza quella a cui Gesù ci esorta, ma piuttosto un’opera di “manutenzione ordinaria” del mondo. Qualcuno fa il male, non importa quanto e perché, i discepoli del Signore “intervengono” per far sì che i danni del male siano risarciti da un bene più grande. Ancora una volta, quindi, siamo invitati a prendere in mano ogni giorno con grande concretezza la nostra vocazione cristiana, quella che nasce dal battesimo, come Papa Francesco tante volte ricorda, dando forma al Vangelo con la nostra vita, con la fiducia che la forza che viene da Dio è più forte dei nostri dubbi e la Sua sapienza, più profonda di ogni buon senso umano.


Letture della Domenica
VII Domenica del Tempo Ordinario – ANNO A
Colore liturgico: VERDE

Prima Lettura

Ama il tuo prossimo come te stesso.Dal libro del Levìtico

Lv 19,1-2.17-18

Il Signore parlò a Mosè e disse:

«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.

Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui.

Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».

Parola di Dio 

Salmo Responsoriale

Dal Sal 102 (103)

R. Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. R.

Seconda Lettura

Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1 Cor 3,16-23

Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».

Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. 

Parola di Dio 

Vangelo

Amate i vostri nemici.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 38-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore 

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