Commento al Vangelo di domenica 22 Dicembre 2019 – Mons. Antonio Interguglielmi

Giuseppe è un uomo giusto, non come lo intendiamo noi, cioè retto e onesto. In Giuseppe c’è molto di più: è un uomo che ricerca e vuole compiere la volontà di Dio. E’ anche per questo che, poiché lui sa molto bene che Maria, la sua futura sposa, non mente, che vuole risolvere la situazione senza accusarla. Giuseppe sa che davvero lo Spirito Santo ha compiuto in lei qualcosa di grandioso, che Lei ha ricevuto una Grazia inimmaginabile. Che Dio l’ha prescelta per essere la madre di Gesù.

Ma il combattimento dello sposo di Maria è un altro: entrare in una storia scomoda, che lui non si è cercato. Giuseppe vorrebbe un matrimonio normale, una famiglia come tante altre, dei figli e magari dei nipoti…

Ma Dio ha previsto un’altra storia. Una storia di Grazie, è vero. Ma comunque diversa da quella che lui aveva sempre sognato.

E’ questo il vero combattimento di Giuseppe. Così come tante volte capita a noi: vorremmo un lavoro tranquillo, una vita senza tanti problemi e precarietà, una famiglia come tante altre…e invece, spesso, Dio permette un’altra storia.

Ma in quella storia, come per Giuseppe, è nascosto un tesoro per noi.

Allora donaci Signore la fede di Giuseppe: «Se lo scoraggiamento vi invade, pensate alla fede di Giuseppe; se l’inquietudine vi prende, pensate alla speranza di Giuseppe, discendente di Abramo che sperava contro ogni speranza; se vi prende l’avversione o l’odio, pensate all’amore di Giuseppe, che fu il primo uomo a scoprire il volto umano di Dio nella persona del bambino concepito dallo Spirito santo nel seno della Vergine Maria». Sono le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI, nella basilica Maria Regina degli Apostoli di Mvolyé, Camerun, il 19 marzo 2019.

Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma)

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