Commento al Vangelo di domenica 21 Ottobre 2018 – Alberto Maggi

Padre Alberto Maggi commenta il Vangelo di domenica prossima, 21 Ottobre 2018.

Trascrizione automatica del video (da YouTube) non rivista

Non c’è niente da fare i discepoli sono animati dall’ambizione dalla vanità e questo li rende ciechi di rende sordi anche se ci hanno orecchi mano notano a nocchi e non vedono dopo il secondo annunzio della sua passione fatto chiaramente da gesù era scoppiata una discussione tra i discepoli per sapere chi fosse più grande e gesù gli aveva richiamato dicendo se uno vuole essere il primo sia l’ultimo di tutti e sarebbe di tutti ora c’è il terzo e ultimo annuncio della passione di gesù più chiaro non poteva essere a gerusalemme sarò ammazzato vediamo la reazione dei discepoli e il capitolo decimo di barco dal versetto 35 gli si avvicinarono se si avvicinano significa che sono lontani lo accompagnano ma non seguono gesù gli si avvicinarono giacomo e giovanni sono la vecchia conoscenza sono i due discepoli fanatici valenti autoritari che gesù aveva soprannominato i figli del tuono in aramaico buone re che se che dà il senso del tuono loro carattere i figli di zebedèo dicendogli maestro lo chiamano maestro ma in realtà non lo seguono non imparano vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo egli disse loro che cosa volete che io faccia per voi ed ecco la richiesta è insensata assurda dopo che gesù ha detto chiaramente a gerusalemme sarò ammazzato mi rispose concedici di sedere nella tua gloria 1 la tua destra e uno alto a sinistra l’immagine del rene la corte reale dove già i suoi primi ministri una destra né a sinistra vogliono i posti d’onore non hanno capito che io sono concetti e posti d’onore è infatti gesù disse loro voi non sapete quello che chiedete potete bere il calice il calice r immagine della sorte nel vangelo e immagini della passione di gesù nel getsemani gesù richiederà allontana da me questo calice potete bere il calice io bevo e da essere battezzati qui più volte troveremo il verbo battezzare che non è il senso liturgico ha il significato originale di essere immersi di esser travolti essere battezzati nel battesimo in cui io so hanno battezzato per tre volte gesù parla di questa immersione che lo travolge lo e loro con presunzione e gli risposero lo possiamo ma figuriamoci poi dopo alla fine del vangelo l’evangelista scriverà che allora tutti abbandonato lo fuggirono e gesù disse loro il calice che io bevo anche voi dovrete anche loro un giorno andranno incontro al martirio e alla passione e nel battesimo in cui sono battezzato anche voi sarete battezzati ma gesù lo chiarisce sedere alla mia destra o alla mia sinistra qui c’è un è chiuso con loro pensano i posti d’onore gesù e ci pensa la croce non concederlo e per coloro per i quali è stato preparato chi sono questi per i quali sento preparato coloro che al momento della prova saranno capaci di seguire gesù portando la sua croce non ci sarà nessun discepolo la richiesta dei discepoli provoca allo sdegno degli altri ma non perché si sono scandalizzati e perché tutti volevano avevano questa ambizione gli altri dieci l’evangelista sottolinea è che il numero e 10 perché si richiama il grande sisma che porta o poi come conseguenza alla fine di israele quando alla morte di salomone a causa della pro potenza del figlio delle dodici tribù ben 10 lo abbandonarono poi arrivò la siria e conquistò israeli quindi è lo scisma causato dall ambizione che può portare alla rovina under la comanda gli altri dieci avendo sentito cominciarono a indignarsi con giacomo e giovanni e ripeto si indignano perché avevano tutti quanti la stessa aspirazione allora gesù li chiamo se di nuovo l’evangelista sottolinea che sono lontani non sono vicini a gesù e disse loro voi sapete che coloro i quali sono considerati chiudono dice che sono i governanti ma sono considerati gesù prende le distanze i governanti delle nazioni dominano su di esse quindi gesù c’è un’immagine pienamente negativa di chi è al potere e i loro capi le offrivano letteralmente le spadroneggiano impongono loro torità e poi gesù per tre volte chiede alla comunita anche non ci sia nessuna imitazione del sistema di potere che vige nella società tra voi però non è così ma chi vuol diventare grande tra voi sarà vostro servitore usa il termine di akros che significa colui che le veramente volontariamente per amore si mette al servizio chi vuole essere il primo cioè il più vicino a lui sarà schiavo di tutti lo schiavo era nel livello più infimo della società ed ecco la conclusione di gesù anche il figlio dell’uomo il figlio dell’uomo è gesù che manifesta la condizione divina infatti non è venuto per farsi servire ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti è il riscatto del prezzo che si pagava per liberare qualcuno della schiavitù e questa è l’azione di gesù il dio con noi mettere la sua vita al servizio pertanto che vuole essere vicino non può pretendere di essere servito ma deve come lui servire generosamente e liberamente.

Qui tutti i commenti al Vangelo di p. Alberto Maggi

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 21 Ottobre 2018 anche qui.

Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.

Mc 10, 35-45
Dal Vangelo secondo Marco

35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». 37Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 38Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». 39Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, 44e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. 45Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 21 – 27 Ottobre 2018
  • Tempo Ordinario XXIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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