Commento al Vangelo di domenica 18 Aprile 2021 – mons. Giuseppe Mani

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E’ tutta fantasia

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Gesù continua la sua opera di evangelizzazione che ha come scopo di abituare i suoi apostoli al nuovo modo sella sua presenza. Lo avevano conosciuto in carne ed ossa, lo avevano visto mangiare, dormire, soffrire gioire, poi lo avevano visto morire. Adesso dovevano abituarsi a convivere con un risorto e la cosa non era facile.

Anche noi siamo nella stessa situazione: credere quello che Lui ha detto e vivere “come se vedessimo ciò in cu crediamo”. Agli apostoli è anche a noi si presenta la tentazione: ma sarà tutto vero?. Non sarà frutto della nostra fantasia? Quel Gesù che crediamo presente, perché ce lo ha assicurato non sarà frutto della nostra fantasia? E’ sicuramente la tentazione più comune nei confronti della nostra fede. C’è poi sempre l’obiezione più comune: ma è scientificamente provato? E nonostante gli apostoli lo avessero visto ed avrebbero potuto rispondere: No, lo ho visto con i miei occhi, l’ho toccato con le mie mani, la prova non vale perché non è verificabile in un gabinetto scientifico. Ho sentito mettere in dubbio dal matematico Odifreddi, la stessa esistenza storica di Gesù a cui Papa Ratzinger molto gentilmente rispose che da lui non se l’aspettava infatti bastava che leggesse alcuni libri di cui indicava i titoli. Impunemente si mette in dubbio tutto quello che appartiene alla fede mentre ci si guarderebbe bene di mettere in dubbio l’esistenza di Cesare Augusto.

Perché il dubbio dell’esistenza stessa dell’oggetto della nostra fede? Credo che sia dovuto al fatto che ammettere le verità di fede compromette la propria vita fino alle estreme conseguenze.
Gli apostoli che lo avevano visto con i loro occhi furono tentati che si trattasse di un fantasma, anche i santi e i mistici che hanno sperimentato la sua presenza ed hanno giocato tutta la loro vita su di Lui non sono dispensati dalla tentazione contro la fede “Che si tratti di una fantasia”. Teresa di Gesù bambino, una delle più grandi mistiche della chiesa sul letto di morte fu tentata contro la fede. Immagino Teresa di Calcutta che ci ha raccontato di aver avuto tre visioni di Gesù in persona che gli chiedeva di lavorare tra i più poveri dei poveri e una volta lasciato tutto per diventare povera tra i poveri non ebbe più nessuna apparizione del Signore che la confermasse nella sua scelta. Dopo le gioie spirituali la notte oscura della fede, lavorare solo per il Signore sostenuti dalla propria fede in Lui.
Che tutto sia un’illusione, che si tratti di un fantasma è la tentazione più comune dei credenti.

E’ interessante vedere come Gesù venga incontro agli apostoli e li aiuti a superare la difficoltà “Perché siete turbati, perché sorgono dubbi nel vostro cuore. Guardate le mie mani e i miei piedi, sono proprio io: Toccatemi e guardate. Un fantasma non ha carne e ossa come vedete che ho io”. Poi aprì il loro cuore alle Scritture perché capissero che tutto quello che era avvenuto era stato previsto nei profeti e nei salmi.

Anche a noi che siamo tentati contro la fede pensando che tutto sia frutto di fantasia Gesù viene incontro e ci propone il Suo Corpo mistico, la Chiesa, che nonostante i limiti e i le difficoltà mostra la presenza del dinamismo dello Spirito che la anima, la sua storia fatta di morte e di resurrezione, la sua passione per a salvezza del mondo. Gesù si presenta ancora oggi disponibile ad un incontro personale con tutti quelli che lo cercano nella preghiera e a donare lo Spirito che garantisce la verità a tutti coloro che lo cercano.
Ancora oggi si rinnovano nella chiesa le scene apostoliche, quando gli apostoli si trovavano insieme portando ciascuno la propria esperienza: chi aveva visto il Signore e chi dubitava seriamente della sua presenza. La chiesa è il luogo in cui si comunicano le esperienze del Signore che agisce con la potenza del Suo Spirito.

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