Commento al Vangelo di domenica 17 Ottobre 2021 – don Mauro Manzoni

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Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 10 Ottobre 2021.

Chi desidera automaticamente avere il testo delle riflessioni, mandi il proprio indirizzo email a riflessionevangelo@graficapastorale.com che lo spedirà ogni settimana.

Ognuno di noi, in un modo o nell’altro, subisce la seduzione del potere e l’attrazione del dominio, affascinati dal sentirsi “primi” e stregati dall’essere riveriti e venerati. E’ un istinto naturale che, per realizzarlo, corriamo il rischio di scendere a compromessi con la nostra coscienza e di trovare espedienti e artifici spesso indecorosi e sconvenienti.

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Anche all’interno delle nostre comunità ecclesiali, dentro i movimenti, gruppi e associazioni, questa tentazione attecchisce e fa presa, agevolata oltre il dovuto da chi ha il compito di accompagnare e guidare. Se così fosse, c’è da ristabilire un ordine e ripristinare dei valori. “Fra voi – dice Gesù nel Vangelo – fra voi non è così: chi vuol essere grande, sia servitore e chi vuol essere primo, sia servo”.

Servitori, capaci di slanci di amore e solidarietà, e servi, schiavi, perché i padroni della nostra vita sono le necessità e i bisogni dei nostri fratelli. Non è cattiva cosa voler essere primi, purché lo siamo nel perdono, primi nell’aiutare chi ha bisogno, primi nella solidarietà, nella partecipazione, nell’accoglienza. Tentar di essere come Lui, Cristo, e stare dalla sua parte, scendendo dai piedistalli che ci siamo costruiti o sui quali ci hanno collocati, con o senza merito nostro.

Servi, e servi di tutti – dice Gesù. Non solo delle persone a cui vogliamo bene, i genitori per esempio, gli amici, coloro che ci sono in qualche modo simpatici e piacevoli. Di tutti, anche di chi non merita o ha fatto qualche sgarbo e offesa. Servitori di tutti, perché – continua il Vangelo -“il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita”, per tutti, senza privilegi né emarginazioni, senza pretendere medaglie o riconoscimenti, ma con gratuità e amore incondizionato.

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