Commento al Vangelo di domenica 17 Giugno 2018 – Sr. Myriam

L’indispensabile contatto con la terra che siamo

Le parabole di Gesù  sono il Vangelo nel Vangelo, il discorso più antico, che sta a fondamento di tutto il messaggio, una buona notizia al quadrato, elevazione a potenza di un messaggio di vita che in questa domenica ci rivela l’indispensabile contatto con la terra che siamo.

Sono un accesso privilegiato alla prossimità del Regno di Dio, perciò la comprensione di esse non è scontata o banale, ma è comprensibile solo per chi si sa porre in ascolto, in maniera autentica e trasparente, non avendo la pretesa di sapere già cosa queste dicono, ma cercando di scorgere la paradossale “buona notizia” che raccontano.

In questo capitolo Marco racchiude le principali parabole di Gesù, al v.2 ci viene detto che Gesù è sulla barca, mentre le folle dalla riva lo ascoltano, e qui abbiamo il primo elemento: le folle.

Gesù non si rivolge al popolo, a l’Israele dell’antica alleanza, delle promesse fatte ad Abramo, Isacco e Giacobbe, non si rivolge ad un unico popolo, ma alla vastità delle folle, eterogenee, multiculturali, multicolore, multilingue, insomma si rivolge a tutti, sottolinenando che non vi è una parola per alcuni e un’altra per altri, ma la stessa buona Parola per tutti indistintamente.

Le immagini agricole con le quali Gesù provoca i suoi ascoltatori hanno sia una funzione di comprensione, parla di cose che la maggioranza delle persone, a differenza di noi oggi, conosce molto bene, campi, terra, semi; sia una funzione vitale, si parla di terra fecondata, di semi che diventano alberi, di vita che nasce.
Cosa più del creato ci orienta alla Vita?

Il seme non è seminato, non è piantato, ma letteralmente (gr. ballo) gettato, buttato, sparso ovunque, sprecato, il Regno allora ha come primo elemento un continuo rigenerarsi, una Parola continuamente donata, “buttata fuori”, a contatto con la terra, con l’adam, (ebr. terra), l’uomo.

“Da sé”, la terra produce frutto da sé quando entra a contatto con la Parola, non ha cause esterne che la influenzino o la condizionino, non ci fattori fuori dell’uomo che possono o devono intaccare il suo rapporto, la sua relazione, il suo incontro personale con la Parola, per portare frutto, un frutto forse inaspettato per alcuni, non sperato, fuori moda, eppure nella sua gradualità di accoglienza, prima stelo, poi spiga, poi chicco di pienezza, si arriva non a portare frutto, ma ad essere frutto.

Ciò che si è “prodotto” non è un bene di consumo, non è una buona azione, una monetina al barbone, una giornata alla Caritas, una messa in più sul calendario, ma un altro uomo, l’uomo nuovo, l’uomo che ha incontrato la Parola.

La pienezza dell’uomo si riconosce solo dal momento in cui diventa dono; la pienezza della vita, della bellezza, della gioia, della pace, della benevolenza, dell’Amore è tale solo se è condivisa, altrimenti non è.

Il Regno di Dio allora non è qualcosa fuori dalla storia, un al di là sperato, un taglio netto con la temporalità, una fuori uscita dal quotidiano, ma è Regno che germina all’interno della storia, delle storie, della sua complessità e nella sua gradualità, è regalità di un incontro fecondo tra un seme sprecato e una terra che accoglie.

E così, domenica sarà davvero il nuovo giorno del mattino di Pasqua, se ci lasceremo fecondare dal seme della Parola con la terra che siamo, forse un po’ inaridita, ma terra entro cui quel granello ha la forza di diventare comunione di Vita.

Buona domenica!

Sr. Myriam (Miriam D’Agostino) del Monastero Benedettino di Sant’Anna – Bastia Umbra

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
IX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Domenica della Santissima Trinità – ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 27 Maggio 2018 anche qui.

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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