Commento al Vangelo di domenica 16 Settembre 2018 – don Marco Pozza

“Non ci credo a Satana” E’ quello che lui spera, Pietro!

fotografia di don Marco Pozza
don Marco Pozza

Ce l’aveva sulla punta della lingua da chissà quanto tempo quella domanda. Da quando li adocchiò – reti tristi, cuori fiacchi, braccia spossate – a Cafarnao, nei dintorni. La tenne stretta a sè: ci sono domande che ci si può giocare una sola volta nella vita. Cristo lo sa: l’occasione è nulla senza un’inclinazione, un desiderio, un cuore in accelerazione.

Quando la legna è pronta basterà una scintilla. Per chi ha mira basterà un colpo solo. Dio, in guerra, va per amore: è cecchino di cuori, ha mira da batticuore. A Cesarea e dintorni: «Ma voi, chi di te che io sia?» La pone esattamente lì, bordo-strada: camminando a piedi prega, pregando cammina nei cuori di chi gli va dietro. Non gl’importa granchè della gente: “Chi mi ama mi segua, chi mi odia m’insegua” è il suo motto sotto-sotto, detto con maggior garbo, un pizzico d’eleganza in più. Dei suoi amici, invece, gli sta a cuore sapere l’indice di gradimento di Lui nei loro cuori.

«Ma» è particella avversativa, una rovesciata al volo. E’ contropiede affilato: “Degli altri m’importa, non m’importa. Per voi, però, mi piacerebbe sapere chi sono io”. Cristo è l’uomo delle domande. Alle domande degli altri, risponderà con altrettante domande. Perchè il punto di domanda tra tutti è il segno di punteggiatura più ricco: apre un capoverso, fa prendere la rincorsa ad una frase, è trampolino di lancio.

E, domandando, restaura i cuori. Per questo prima li imbraga nell’amicizia: ci sono domande che necessitano del contesto adatto, di un vestito su-misura, un parterre-de-roi appositamente convocato. Li ha imbragati nell’amicizia e ha fatto loro la domanda mentr’erano nell’intimità, quando i loro cuori erano sintonizzati tra di loro. Non se l’aspettavano, forse, una domanda così scabra, schietta, così spigolosa d’essere dolcissima. Cristo conosce assai il vantaggio della sorpresa, della leggerezza: «Ma voi, chi dite che io sia?» Chi rispose – Pietro alzò subito la mano – non rispose con testa: dell’astrattezza di un certo catechismo a Cristo non gl’importa nulla.

Cerca, come una donna con la lanterna in mano, qualcuno che ancora s’interessi di Lui, per il quale sia ancora un Dio interessante: vuole il cuore, a tutti i costi, costi quel che costi. Eccolo il cuore meno-scontato, capace di una sintesi improvvisa e spontanea. Una dichiarazione d’amore uscita dalle labbra più inquiete di tutta la classe degli apostoli: «Tu sei il Cristo». E’ l’uomo di mille traversie, Pietro: alti e bassi, come le burrasche che domava come nessun altro in alto mare. Stavolta, messo in condizioni ottimali, non si vergogna di dar voce al suo cuore: “Tu sei il mio amore. Sei il mio tutto. Puntualmente in ritardo, ma sarò sempre al tuo fianco: potrai contare su di me”. E’ il cuore che il Cristo si era messo in testa d’accendere.

D’allora, sbaglierà ancora un’iradiddio di volte il pescatore: Cristo, per altrettante volte, lo rimetterà in sesto. Gliel’ha insegnato Lui stesso, quand’erano ancora semplici apprendisti in fatto di pesca-di-uomini: per allenarsi a vincere, non bisognerà aver paura di perdere. Tutto qui.

Il tempo di un battito di ciglia e Pietro sbaglia subito bersaglio. In materia di Cielo e di eternità, ha la grazia di un elefante in un negozio di gioielli: «Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo». Lui, adesso che tutti sanno che Dio è il suo amore, se lo vuole proteggere. Si metterà davanti per fargli da scudiero, da scudo: nessuna sofferenza, nessun rischio. Figurarsi Gerusalemme e la sua matta mattanza. E Cristo, Uomo tutto d’un pezzo, ad insegnargli che all’amore non si può comandare.

All’amore si va dietro, si sta dietro: «Và dietro a me, Satana! Perchè tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Non teme, Cristo, di dire al suo amico-pescatore che ha la faccia di Satana quando parla così. Pietro a Lui: “Mi metto davanti io, tu vieni dietro a me”. Cristo a Pietro: “Torna al tuo posto: è affare mio guidarti. Lascia che ti faccia strada io”. Chissà se Pietro credeva a Satana. Per questo Cristo affonda la lama: che non si creda in lui, è proprio quello che il Diavolo spera. Cristo ne sa una più del diavolo.

don Marco Pozza
(Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)

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XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 16 Settembre 2018 anche qui.

Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8, 27-35
 
27Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». 28Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». 29Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
31E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. 32Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. 33Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
34Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 16 – 22 Settembre 2018
  • Tempo Ordinario XXIV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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