Commento al Vangelo di domenica 15 novembre 2015 – don Mauro Manzoni

La Parola di Dio“, canale YouTube del prolifico Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 15 novembre 2015.

Chi desidera automaticamente avere il testo delle riflessioni, mandi il proprio indirizzo email a riflessionevangelo@graficapastorale.com che lo spedirà ogni settimana.

Le parole di Gesù del Vangelo di oggi, sembrano annunciare la fine di un mondo, quello ai tempi di Cristo, nel quale sconvolgimenti religiosi e politici hanno rovesciato civiltà umane sostituendo comportamenti idolatrici e fanatismi intollerabili. Il sole, la luna, le stelle che cadono e non danno più luce sono gli idoli, quelli che adoriamo e mitizziamo, cadranno e crolleranno. Tutti i dominatori della storia, che hanno creato guerre, dolore, morte, sono precipitati, come precipiteranno i nuovi idoli che cercano di togliere dignità e libertà alle persone. Cadono pian piano le star, l’accumulo dei beni, la carriera, il potere, perché sono precarie e provvisorie.

Le parole di Gesù non sono parole di pessimismo e di scoraggiamento, anzi, è tutto il contrario e il suo messaggio non è di catastrofe ma di gioia e speranza, perché il Figlio dell’uomo viene a costruire una un nuovo mondo, pienamente umano. Non dobbiamo aver paura se la società cambia, anche se sembra in contrasto con la nostra fede, non dobbiamo aver paura si il mondo segue valori e principi che non ci appartengono, perché la presenza del Signore rimane stabile. “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.

[ads2]Ho selezionato un fotogramma, che metto nel video, preso dal film 2012. La fine nel mondo coinvolge anche la Cappella Sistina, e il registra magistralmente crea una spaccatura e una crepa tra il dito di Dio che crea e l’uomo che è creato. Sembra voglia dirci che il rapporto con il Signore è terminato e rotto. Non è così. Dio è sempre presente, Dio è sempre attento a noi, Dio c’è e guida la nostra vita umana. E quel “non passerà questa generazione che tutto avvenga” del Vangelo, è il riferimento alla Pasqua che Gesù stava per intraprendere. Il sole si oscura, il cielo si scatena, il terremoto distrugge. Ma poco dopo la luce intensa della Risurrezione cambia il mondo e gli uomini e ci rassicura sulla presenza viva e operante di Gesù.

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

[ads2] Mc 13, 24-32
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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