Commento al Vangelo di domenica 14 Luglio 2019 – Sr. Myriam

Un mezzo morto o un mezzo vivo, tu come lo vedi?

La differenza sulla qualità della nostra vita a volte non la fanno le cose che possediamo, le uscite del sabato sera, gli ultimi modelli della tecnologia, e cosi di seguito.

Questo più o meno per una certa parte di cristiani è un discorso già sentito, omelie e prediche a raffica che alimentano solo un gran bel senso di colpa, pur se a livello razionale riconosciamo che ci sia qualcosa di vero in queste parole.

La proposta evangelica di questa domenica ci lascia intuire che esiste un modo “nuovo” di dare qualità al nostro tempo, alla nostra ferialità  e soprattutto alle nostre relazioni.

La differenza sta nel “tu come lo vedi?”, nel senso che abituati alla storicità, a ciò che è “reality” o meno, ci siamo assuefatti pensando che tutto si basi sul “cosa” vediamo, senza quasi mai prendere in considerazione il “come” vediamo.

Un uomo pestato dai briganti viene abbandonato sulla strada che da Gerusalemme porta a Gerico, in tre gli passano accanto, ma i primi due vanno oltre e solo il terzo si ferma.

Perché? Solo perché è più buono, perché non ha altro da fare, perchè una buona azione ogni tanto va fatta? Personalmente non credo che possa essere solo questo.

La differenza sta non nel cosa vedono, perchè tutti e tre incontrano sul loro cammino, un uomo pestato a sangue e abbandonato sulla strada, ma solo il terzo, il samaritano di turno lo riconosce “un mezzo vivo” e non un “mezzo morto”, che  renderebbe impuro il sacerdote e il levita.
Il samaritano è l’unico in grado di riconoscere ancora vita nell’altro che “casualmente” è finito sul suo cammino, e proprio perchè riconosce vita in lui può prendersene cura, fin dove arrivano le sue possibilità, le sue competenza, riconoscendo in verità che non può fare tutto, che anche lui ha bisogno di altri che lo aiutino ad aiutare, come con il locandiere.

Chi è allora il prossimo? Luca ci educa ad uscire dall’ottica che l’altro è “qualcosa” di funzionale alla mia felicità, ai miei bisogni, alle mie richieste, alle mie esigenze, ma prima di tutto è qualcuno di cui prendersi cura, qualcuno per cui spendere il mo tempo, le mie energie, il mio impegno, le mie capacità, il mio lavoro.

Sr. Myriam (Miriam D’Agostino) del Monastero Benedettino di Sant’Anna – Bastia Umbra

Letture della
XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.

Dal libro del Deuteronòmio
Dt 30,10-1

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
 
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 18 (19)
R. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
 
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
 
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
 
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. R.

Seconda Lettura

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 1,15-20


Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
 
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

Parola di Dio

Vangelo

Chi è il mio prossimo?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
 
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Parola del Signore

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