Commento al Vangelo del giorno – 14 Ottobre 2018 – Dehoniane

Il commento alle letture del 13 Ottobre 2018 a cura del sito Dehoniane.

XXVIII domenica del tempo ordinario
 XXVIII settimana del tempo ordinario II settimana del salterio

Lo sguardo di Gesù

«Implorai e venne in me lo spirito di sapienza. La  preferii  a  scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto      […]. Insieme a lei mi son venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile» (Sap 7,7-8.11). Discernere ciò che è veramente essenziale nella vita, ciò che permette di valutare con saggezza tutto e tutti, non è facile. La fatica non sta soltanto nella consapevolezza che ogni scelta si concretizza nella decisione  di intraprendere un cammino preciso e rinunciare a tutte le altre strade che si rivelano come possibilità promettenti e piene di attrattive. La fatica sta soprattutto nel comprendere come la strada scelta sia quella vera per me, quella che mi realizza, quella che  mi dà pienezza e gioia.

Per il credente, come ci suggerisce il libro della Sapienza, c’è un atteggiamento che mantiene questo difficile discernimento nel terreno della verità: è l’umile preghiera che esprime la ricerca e la disponibilità a ricevere dal Signore stesso, attraverso la sua parola, la luce per compiere i passi giusti nella scelta. La Lettera agli Ebrei ci ricorda che «la parola di Dio […] penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino  alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri    del cuore» (Eb 4,12). Solo la parola di Dio può essere luce in questo discernimento, perché essa conosce in profondità ciò che è nel cuore dell’uomo ed è l’unica a rivelarci ciò che abita nel cuore di Dio. È l’unica che ha la forza di compiere un autentico discernimento.

Nell’incontro tra l’uomo ricco e Gesù, così come è narrato da Marco, ci viene rivelata la stessa verità. La domanda che apre     al discernimento e alla scelta è posta, dall’uomo ricco, non a un rabbi qualunque, ma a Gesù. E la risposta di Gesù è fuori da ogni previsione. Certamente Gesù risponde alla sua domanda: gli mette davanti qualcosa che lui non ha ancora considerato nella sua vita, nel suo discernimento. Ma proprio qui sta il salto da fare. E per capire qual è il passo da fare, per quell’uomo e per ciascuno  di noi, è necessario collocarsi anzitutto di fronte al volto di Gesù:  è lì la forza che permette di attuare quella Parola che altrimenti è difficile, addirittura impossibile. Solo l’evangelista Marco sottolinea il particolare di un volto capace di guardare con amore colui che lo sta interrogando: «Allora Gesù fissò lo sguardo si di lui, lo amò e gli disse […]» (Mc 10,21).

È qui il punto di forza per poter scegliere ciò che manca alla propria vita, ciò che permette all’impossibile dell’uomo di diventare il possibile di Dio: è la scoperta dello sguardo di compassione di Gesù su ciascuno di noi, uno sguardo che comunica quell’amore incondizionato e libero di fronte al nostro possibile no; quell’amore che comunica la vita e che permette di compiere anche la scelte più assurde, umanamente, nella propria esistenza. «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!» (10,21).

Quello sguardo è la perla preziosa cercata a lungo e che, trovata, permette di vendere tutto; è il tesoro nascosto nel campo, che permette di compiere quell’atto di follia, cioè vendere tutto per comprare il campo. Ciò che dà la possibilità di seguire Gesù, e dunque di abbandonare tutti gli altri maestri (o idoli, ogni forma di ricchezza), non è prima di tutto il nostro sforzo di amare Gesù, di volerlo seguire, di faticare col nostro impegno per entrare nel regno di Dio. Finché rimaniamo in questa prospettiva, ed è quella di quell’uomo che ha interrogato Gesù, prima o poi incontreremo una ricchezza che non avremo la forza di abbandonare. Solo quando ci accorgiamo che noi siamo oggetto dell’amore di Gesù, e che in forza di quell’amore si possono fare delle scelte che altrimenti sono assurde, allora l’orizzonte del nostro cuore si allarga; allora si può lasciare tutto e affidarsi solo alla potenza e alla fedeltà del Signore e seguirlo giorno dopo giorno. Un giornalista, vedendo Madre Teresa di Calcutta curare un malato devastato e ripugnante, esclamò sbigottito: «Io non farei questo nemmeno se mi dessero migliaia di dollari». E Madre Teresa rispose: «Nemmeno io. Lo faccio solamente per amore di Cristo».

«Una sola cosa ti manca: va’, vendi quello che hai: vieni e seguimi». Questo invito, o Signore Gesù, lo rivolgi a ciascuno di noi, così come un giorno l’hai detto all’uomo ricco che ti domandava la vita eterna. Ci fissi con occhi pieni di amore e ci inviti a seguirti con gioia. Solo il tuo amore sia la forza che ci permette di lasciare   tutto e di vincere ogni tristezza, perché nel tuo amore nulla è impossibile.

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XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Vendi quello che hai e seguimi.

Mc 10, 17-30
Dal Vangelo secondo Marco

17Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 18Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». 20Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 21Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». 22Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
23Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». 24I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». 27Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
28Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 14 – 20 Ottobre 2018
  • Tempo Ordinario XXVIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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