Commento al Vangelo del 7 Luglio 2019 – Don Luciano Condina – Gv 14, 23-29

Gesù ci esorta alla missione

Nel vangelo di questa domenica cogliamo indicazioni fondamentali – e come sempre spiazzanti – di Gesù per svolgere la sua missione. Egli designa altri 72 discepoli e li invia due a due davanti a sé. La corrispondenza con Nm 11,24-26, in cui si racconta di 72 anziani che aiutano Mosè, è lampante. La “designazione” non è una semplice scelta, un’elezione, ma è svelare qualcosa di latente: ai 72 viene svelata la loro vocazione. Il discernimento vocazionale è lo svelamento di un segreto che manifesta la verità di ciò che uno ha dentro, di ciò che Dio ha preparato per lui.
Noi non siamo chiamati a seguire un modello, ma dobbiamo sbocciare, manifestare ciò che Dio ci ha messo dentro.

Come il precursore Giovanni Battista precede il Messia, così i discepoli precedono Gesù. Li invia due a due perché lo stile dell’annuncio è la comunione e li manda «come agnelli in mezzo ai lupi». L’uomo che ha una missione da Dio – il matrimonio, per esempio – deve sapere che è chiamato fuori contesto; certo un agnello in mezzo ai lupi è una condizione quasi comica per quanto drammatica: il chiamato è vera e propria carne da macello. A chi viene come un agnello si può dire di no, allo Spirito Santo si può dire no, perché la sua predicazione sarà sempre propositiva, mai impositiva. Chi compie una missione ricevuta da Dio si deve scordare di essere aiutato dal contesto: chi lo sostiene è il mandante! La sua missione va in porto se obbedisce a chi lo manda. E ciò porta a essere segno di contraddizione, anche rifiutato.

Gesù invita poi a non portare con sé «né borsa né sacca né sandali” (v. 4). È un’indicazione a non avere carichi considerati da tutti fondamentali, ma non da Gesù. La borsa serve a portare il denaro; la sacca invece è la bisaccia per il pane; i sandali sono quelli di riserva oltre a quelli calzati ai piedi. L’inviato non avrà altro denaro che quello che troverà grazie alla Provvidenza per la generosità di chi lo accoglie; non avrà altro pane se non quello che gli sarà dato per gratitudine; non avrà altre strade, piani alternativi alla missione (i sandali di riserva simboleggiano i piani “b”, le vie d’uscita, le scappatoie, i “sì, ma non si sa mai…”). Non avrà altre sicurezze, altri appoggi, altre cose prioritarie rispetto alla missione, che diventa l’assoluto.

Poi arriva l’indicazione più particolare: non salutare nessuno lungo la via. Sembrerebbe quasi un invito alla maleducazione, ma per capire dobbiamo intendere cos’erano – e cosa sono – i saluti per i popoli orientali, i cosiddetti «salamelecchi». Sono cose complicate, che prendono molto tempo, in cui si parla della famiglia, si assaggiano le specialità del luogo e via discorrendo. Se uno sta camminando e si ferma a salutare, essendo questo un rituale di relazione complicato e articolato, non giungerà a destinazione in tempo. Gesù dà un’indicazione ad astenersi dallo spendersi in cose secondarie, a non perdere energie in questi rivoli laterali. Siamo la generazione dello zapping, dotati di una curva dell’attenzione minima, cambiamo continuamente argomento, operazione, siamo disuniti e frammentati. La raccomandazione di Gesù è di importanza fondamentale: ci ricorda, infatti, di puntare dritti alla meta, senza distrazioni, tenendo sempre Dio al primo posto.

Infine, scuotersi la polvere dai piedi, nelle città in cui non si è accolti, è l’invito a non lasciarsi inquinare dalle negatività, dalle lordure, dalle derisioni di chi ridicolizza il messaggio, per non perdere la bellezza originaria di chi ci invia e ricordarci che i nostri nomi sono scritti nei cieli.

Fonte

Letture della
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 66,10-14c

Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
 
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 65 (66)
R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». R.
 
«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. R.
 
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
 
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia. R.

Seconda Lettura

Porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 6,14-18

 
Fratelli, quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
 
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
 
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
 
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

La vostra pace scenderà su di lui.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-12.17-20

 
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
 
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
 
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
 
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
 
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Parola del Signore
 
Oppure forma breve:
La vostra pace scenderà su di lui.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9

 
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
 
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
 
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
 
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Parola del Signore

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