Commento al Vangelo del 7 Aprile 2019 – Mons. Antonio Interguglielmi – Gv 8, 1-11

l giudicare e condannare fanno parte della mentalità del mondo: spesso per giustificare le sue malefatte nascoste l’uomo che vive appoggiato al mondo deve accusare gli altri, fingendo di scandalizzarsi degli errori e degli sbagli, pur sapendo che lui è molto peggio. Ma questo lui non lo accetta e non lo vuole vedere. E così, condanna. E’ quasi costretto a farlo, perché poiché non è capace di accettare che sbaglia, lo deve nascondere anche a se stesso.

Come questi scribi e farisei, che vogliono lapidare la donna adultera.

Ma Gesù ha un altro cuore. Anzi, ha un cuore vero, un cuore capace di amare e quindi di perdonare. Sa bene che l’adultera, come tutti coloro che sbagliano, in fondo è solo una delle vittime dell’ingannatore, che Lui è venuto a combattere proprio per salvare l’uomo. Non per giudicarlo o condannarlo: questo lo fa il tentatore.

Oggi quelli tra di noi che si sentono accusati dai propri errori, dai peccati o dagli sbagli, ricordino che Cristo è venuto proprio per loro: non per chi si sente giusto e già giustificato, come gli scribi e i farisei, ma per chi oggi ha bisogno d’incontrarsi con Cristo, che non lo giudica ma lo ama.

Questa è l’unica via perché possiamo scoprire Cristo e ricevere una “nuova natura”, la Sua.

E diventare finalmente cristiani, cioè non uomini della condanna e del puntare il dito, ma che annunciano la Salvezza di Gesù, l’annunciano perché l’hanno sperimentata.

Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma)

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