Commento al Vangelo del 6 gennaio 2018 – don Walter Magni

Ripartire da Oriente

Anzitutto il Vangelo ci dice che questi Magi vengono da Oriente. Senza specificare nulla. Come un luogo che abbraccia e contiene tutti i paesi e qualsiasi nostra provenienza. Qualificato piuttosto dal fatto che da Oriente viene la luce. Una luce che sorgendo non è ancora piena. Ed è in questo contesto aurorale, di una luce che ancora non risplende e sta per cominciare, che i Magi hanno la possibilità – la grazia – di scorgere una stella più luminosa rispetto a tante altre. E come senza il buio non si possono vedere le stelle, così senza quella penombra aurorale quella stella non l’avresti mai individuata. Perché l’Oriente è il paese degli inizi che ci sorprende ancora. Dove la religione si sposa volentieri all’intelligenza. Dove la speranza si riaccende perché l’intelligenza osa scommettere su un bambino. Desiderando semplicemente di poterLo incontrare, vedere, adorare. Diranno proprio questo i Magi a Erode, giustificando il senso del loro viaggio: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. Si dice che il cristianesimo in Occidente sia finito. Ma questi Magi ci rimettono in pista. Dicono una direzione, ci regalano un orientamento. Intravvedendo un germoglio di speranza, una nuova luce, declinando caparbiamente la loro intelligenza curiosa e attenta con l’affidamento incondizionato a un bambino. Del quale avevano solo intuito l’esistenza, mossi da una stella che appena avevano intravisto. Come fossimo anche noi solo agli inizi del Vangelo di Gesù, buona notizia per il mondo.

Passando per Gerusalemme

Giovanni Crisostomo dice che “I magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella, ma videro la stella perché si erano messi in cammino”. Perché il loro viaggio parte dal cuore. Da un bisogno di capire che non s’arresta al primo bagliore. Come Abramo che, messosi in cammino, semplicemente continua ad andare. Così la stella potrà riapparire, se solo l’intelligenza si manterrà ancora desta, mai sazia di sé. Sicuri, tuttavia, che niente è assoluto. Anche l’intelligenza più acuta potrebbe interrompersi e la stella più luminosa potrebbe scomparire. Così Gerusalemme, diventa la mèta, perché là c’è un libro che dice di un popolo che sa ancora aspettare. Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che per arrivare a Gesù, è necessario attraversare la storia del popolo d’Israele. “Non si può conoscere Gesù se non volgendosi ai giudei, ricevendo da loro la promessa messianica quale è contenuta nell’Antico Testamento” (I,528). Dopo aver proclamato per secoli che decisivo era riuscire a entrare a far parte della Chiesa, l’indicazione a tenere conto dell’attesa del popolo ebraico l’avevamo un po’ dimenticata. E i Magi ci insegnano anche questo. Se mai la storia recente in Occidente qualche fatica nei confronti dell’ebraismo l’ha sperimentata, tuttavia la vicenda del popolo ebraico, così com’è scritta nel suo Libro, è per noi invalicabile, intramontabile. Anche Gesù, del resto, darà compimento al Vangelo passando per Gerusalemme, prima di essere cacciato fuori dalla città, per portare a termine il Suo destino d’amore, di morte e di resurrezione!

Per adorare il Bambino

Cosa ci è chiesto ancora per giungere ad adorare Gesù Bambino? Van Gogh scriveva che “il Dio dei parroci è morto, morto stecchito. Ma io amo e quindi vivo. Non voglio più dipingere Dio nelle cattedrali e nelle chiese; voglio dipingere Dio negli occhi lucenti degli uomini”. C’è una forza attrattiva in quel Bambino, una luce che promana dai Suoi occhi, che solo la fede sa riconoscere ancora. Oltre le costruzioni dell’intelligenza, i sermoni dei preti e le spiegazioni dei teologi. Una fede semplicemente ritagliata sulla propria misura e sui propri calcoli non serve più. I Magi se ne devono andare anche da Gerusalemme. Ed è così che ancora una volta la stella ricompare. E se ricompare è perché era scomparsa. Non ci si stanca, infatti, di cercare. Non arrestiamoci davanti a un intoppo. Anche Gesù ha conosciuto incomprensione nel Suo viaggio verso il compimento. Tu non temere. Fidati di quel Bambino. Giunto a Betlemme, dietro i Magi, entra in quella casa e adora. Al ritorno, anche i Magi si saranno imbattuti in chi si sarà meravigliato, venendo a sapere che avevano intrapreso quel viaggio per adorare un bambino. E qualcuno avrà pur detto: tutto qui? Ed essi prontamente avranno risposto: sì, proprio tutto qui. Perché tutto prende inizio da qui. Da questa aurora della vita di Dio dentro un Bambino. Ecco cosa i insegnano i Magi venuti da Oriente.

don Walter Magni

 

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
DELL‘EPIFANIA

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di sabato 6 Gennaio 2018 anche qui.

Epifania – Anno B

[better-ads type=”banner” banner=”80570″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”center” show-caption=”1″][/better-ads]

Mc 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco

1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». 7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». 9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

 

Table of contents

Read more

Local News