Commento al Vangelo del 6 gennaio 2011 – don Mauro Pozzi

Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

SALE E LUCE

Essere cristiani non è solo un fatto intellettuale, ma è una vita da vivere. Ciò che una persona è, appare dal suo modo di agire. È quello che dice il Signore per bocca del profeta Isaia: il digiuno che voglio è essere attenti al prossimo. Una religiosità esteriore, che si preoccupa della forma, è sterile. È come una bella facciata che nasconde un edificio fatiscente. Gesù accusava proprio di questo i farisei chiamandoli sepolcri imbiancati, cioè esteriormente puri, ma pieni di marciume all’interno. Non ci deve essere differenza tra pubblico e privato, tra ciò che facciamo apparire di noi e quello che in realtà siamo. La verità prima o poi viene alla luce distruggendo la facciata fasulla e mettendo in mostra la realtà. La storia ci presenta una serie infinita di personaggi che hanno ostentato onestà e moralità e che il tempo ha smascherato. Per essere autentici non servono gradi gesti, ma l’attenzione alle piccole cose. Chi sa amare il prossimo è luminoso come l’aurora, dice sempre Isaia, cammina preceduto dalla giustizia e seguito dalla gloria del Signore, le sue preghiere sono esaudite e le sue ferite rimarginate. Si diventa santi vivendo il quotidiano. S. Teresa di Lisieux è Patrona della Francia. Si potrebbe pensare che ha fatto chissà che cosa per meritarselo, mentre sappiamo che è morta a 24 anni in clausura. È diventata santa vivendo intensamente il suo rapporto con Dio nella preghiera e nei sacramenti, e amando le sue consorelle. Niente di più. Questo ci chiede Gesù invitandoci ad essere sale e luce. Il Maestro si serve di immagini molto immediate e facili da comprendere. Basta un pizzico di sale per dar sapore a tutta la pietanza; una sola candela fa emergere dal buio una stanza intera. È questo che ci viene domandato, non di fare cose straordinarie, ma di vivere bene l’ordinario. Il sale insipido vale come la sabbia che si calpesta. Una luce nascosta non serve a nessuno. Un gesto di solidarietà, un segno di attenzione possono significare molto in un mondo che pensa solo al profitto. Essere cristiani è una responsabilità. Diamo il buon esempio!

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