Commento al Vangelo del 3 settembre 2017 – Wilma Chasseur

La ragione non comprende

Oh povero Pietro! L’altra volta, primo della classe, promosso a pieni voti e beatificato, questa volta perde aureola, promozione e beatificazione e viene rispedito addirittura all’ultimo banco. Ma cos’ha fatto di così grave? A me sembra che abbia solo tentato di salvare il Maestro da una morte atroce. Se è così anch’io avrei fatto lo stesso. Voi no? siate sinceri! Chi non farebbe di tutto per salvare il migliore amico da una morte atroce come il supplizio della croce?

Differenza tra sapere e capire

La croce rimane oggi come duemila anni fa, scandalo e follia per la ragione umana, non cerchiamo di sdrammatizzarla, le toglieremmo il suo carattere divino. Tutto ciò che è divino supera infinitamente la ragione umana e la prova irrefutabile che Gesù era Dio è proprio la croce. Cioè l’aver accettato in quanto uomo questo progetto divino al quale la sua natura umana si ribellava come vediamo al giardino degli Ulivi quando chiese se era possibile che non dovesse bere quel calice (quello che desiderava anche Pietro). Se non fosse stato uno con il Padre, mai e poi mai avrebbe potuto accettare.
La ragione umana non potrà mai capire la croce, ci vuole il salto nella fede, ma non un salto qualunque, un salto addirittura mortale, tanto supera la ragione.
In questa protesta di Pietro io ci vedo il suo amore per il Maestro, tanto da volerlo salvare da una morte così atroce. Il segno che si vuol bene a qualcuno è proprio il non voler vederlo soffrire, anzi il voler far di tutto per evitarglielo. E infatti Gesù nonostante l’appellativo che gli dà oggi continuerà a sceglierlo e a dargli il primato sugli apostoli e su tutta la Chiesa. Grande Pietro che finirà col dare la vita per il suo Signore.
Ciò detto resta il fatto che Gesù ha voluto scegliere questa via, la più tragica e dolorosa, per salvarci. E i poveri apostoli hanno dovuto accettare di entrare in quel disegno, senza capirlo. Proprio come noi! Loro adesso lo capiscono; noi dobbiamo aspettare ancora un po’. Che l’ha fatto per amore lo sappiamo, ma saperlo è un conto e capirlo è tutt’altro.

A cosa non dobbiamo rinunciare?

Chi perderà la propria vita la troverà: lo vediamo nella vita dei santi, cioè di coloro che hanno trovato il loro punto d’appoggio nel soffitto e non più sul pavimento: hanno realizzato il rovesciamento totale di prospettiva e di equilibrio e si aspettano tutto dall’Alto. Ma così fanno l’esperienza di una pienezza di vita incredibile, perché è la stesa vita divina che fluisce in loro.
Anche noi nel nostro piccolo dobbiamo saper fare le rinunce che Dio ci chiede, sapendo che se Egli chiede di rinunciare a qualcosa, non è per togliere, ma per poter dare molto di più: ci toglie qualcosa che ci impedisce di ricevere Lui, il dono per eccellenza. Dio non si lascia mai vincere in generosità! Oggi il concetto di rinuncia per Dio, è quasi totalmente scomparso, ma esiste in altri ambiti: quello dello sport per esempio, che comporta faticosi allenamenti, o quello della “linea” che comporta diete su diete… E’ urgente recuperare anche il concetto di rinuncia per Dio, perché solo così usciremo dal grigiore di un’esistenza insipida e mediocre, e diventeremo come piccole lampade ardenti e irradianti luce e calore tutt’intorno.
Non so se avete mai notato che c’è una sola cosa alla quale il Signore non ci chiede mai di rinunciare: la croce. Perché? Perché quella è la via per incontrarlo Al di fuori di quella non lo incontriamo e la rinuncia è questa via.

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XXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 16, 21-27
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.

Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 03 – 09 Settembre 2017
  • Tempo Ordinario XXII, Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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